sabato, 20 Aprile 2024

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I vantaggi del consumo di caffè, cosa c’è da sapere

Sapete quali sono i vantaggi nel consumo di caffè? Spesso si parla del caffè come di una sostanza che può essere dannosa per l’organismo. In realtà però, il caffè anche tantissimi vantaggi che vale la pena prendere in considerazione. Ci sono tanti miti da sfatare e bisogna conoscere bene questa bevanda prima di bocciarla totalmente ed escluderla dalla propria vita. Gli italiani consumano molto caffè rispetto ad altri popoli, provenienti da altri paesi Europei. E’ di 260 euro circa la spesa all’anno per questa bevanda per gli italiani. Dalle due alle tre tazzine al giorno, tale sostanza è ricca di benefici soprattutto, se viene consumata con moderazione. Vediamo quali sono i vantaggi nel consumo di caffè.

I benefici del consumo di caffè

Grazie sui composti fenolici, il caffè è ricco di sostanze che sono utili a migliorare la salute del nostro organismo. Infatti il caffè, contiene tanti antiossidanti che hanno una forte azione contro l’invecchiamento e un potere antinfiammatorio. Inoltre, il caffè ha anche il vantaggio di avere un apporto calorico molto basso. Bere una tazzina di caffè significa assumere circa 2 calorie ovviamente, senza zucchero. C’è da sottolineare però, che non bisogna abusare del caffè innanzitutto, perché la caffeina presente all’interno, è una sostanza stimolante che se assunta in quantità eccessive potrebbe essere nociva per ossa, per il cuore e per l’organismo.

L’importanza della qualità del caffè

Per il corretto consumo di caffè, è bene scegliere un prodotto di qualità. Tra quelli più comuni vi sono la qualità robusta e quella arabica. Quella robusta è piena di caffeina ed ha un sapore molto intenso. La qualità arabica invece, ha un gusto più dolce ed è aromatica. E’ bene consumare al massimo due tazzine di caffè al giorno, anche se, fino a 5-6 giorni in realtà si è ancora nei limiti dell’accettabile. Bisogna fare attenzione soprattutto, per chi vuole mantenere la linea, di non bere tale bevanda cìcon lo zucchero perché altrimenti assumerebbero troppe calorie.

Come fare il castagnaccio: ricetta ed istruzioni

Come fare il castagnaccio? Eccoci qui pronti ad aiutarvi.

Anche a voi capita di fare passeggiate nel bosco per raccogliere castagne? Bene, ecco una ricetta ideale per questa stagione autunnale, per chi ama i dolci, per chi ama cucinare i dolci nelle giornate uggiose, per chi raccoglie troppe castagne e poi non sa che farsene.

Il castagnaccio ha origine dalla tradizione contadina del 1500 ed è stato inventato da Pilade da Lucca nelle terre appenniniche, presumibilmente era toscano ma non ne si è certi, quindi fra Toscana, Liguria, Emilia e Piemonte tutti luoghi in cui la raccolta delle castagne è stata sempre una delle attività principali rispetto alle altre attività agricole della montagna. Nell’ottocento furono introdotti nuovi ingredienti come uvetta e pinoli e contemporaneamente questo dolce si diffuse in tutta Italia.

In seguito allo spopolamento delle montagne si è un po’ perduta la tradizione del castagnaccio nei luoghi d’origine, riscoperto poi negli anni successivi, ognuna delle regioni sopra elencate ne personalizzato la ricetta aggiungendo ingredienti e modificandone il metodo di cottura.

Si tratta di un dolce che costa poco ma è decisamente nutriente. Fra l’altro anticamente si credeva che il rosmarino fosse uno degli ingredienti dei filtri d’amore per cui la fanciulla che voleva far innamorare un ragazzo doveva offrirgli una fetta di questo dolce. Nelle zone fiorentine troverete baldino o bardino, è il nome dialettale del castagnaccio così se vi trovate in zona sapete come chiamare il dolce.

Come fare il castagnaccio: ricetta ed istruzioni

INGREDIENTI:

  • Acqua 750 ml
  • Castagne farina 500 gr
  • Noci 100 gr di gherigli
  • Pinoli 100 gr
  • Rosmarino 1 manciata di aghi freschissimi
  • Uvetta 80 gr
  • Olio di oliva extravergine 6 cucchiai

Preparazione:

Occorre, per prima cosa preriscaldare il forno a 200° 30 minuti prima d’infornare. Quindi si mette a bagno nell’acqua tiepida l’uvetta per farla rinvenire.

Si passa al setaccio la farina e dopo aver terminato la si mescola con l’acqua versata a filo finchè non si ottiene un composto morbido e liscio.

Quindi strizzate l’uvetta ed unitela all’impasto, aggiungete anche i pinoli e le noci tritate. Ora versate l’impasto su di una teglia (40 cm) che avrete precedentemente spennellato d’olio o imburrato, spennellate l’olio anche sulla superficie del dolce ed in ultimo decorate con aghi di rosmarino uvetta e pinoli. Non resta che infornare per 30 minuti a 200° finchè la superficie non sarà dorata con qualche crepa.

La teglia con cui informate il dolce dovrebbe essere di rame stagnato secondo la tradizione e attenzione alla farina di castagno che acquistate poiché non deve essere troppo dolce quindi nella confezione non dev’essere indicata ulteriore aggiunta di zucchero. Per agevolare la cottura del castagnaccio bucherellate la superficie del dolce con un semplice stuzzicadenti dieci minuti prima di spegnere il forno. Si può fare il castagnaccio anche in versione frittella: basta diluirlo con un po’ di latte aggiungere un pizzico di bicarbonato e con un mestolo versarne delle porzioni nell’olio caldo quindi poggiare le frittelle su carta assorbente, forse sarà più gradito ai bambini.

Risotto topinambur: come prepararlo e perché mangiarlo

Risotto topinambur

Risotto topinambur: un piatto delizioso e che fa bene alla salute.

Avete mai provato i topinambur? Sono noti anche come “carciofi di Gerusalemme” e sono in tutto e per tutto simili alle patate, a parte il fatto che sanno di carciofi.

Si tratta di una radice tuberosa, un po’ ruvida e con delle sporgenze.

Lo si può cucinare in molti modi, noi oggi vi proponiamo il risotto ai topinambur.

Prima però scopriamo perché è importante mangiarli.

Risotto topinambur: benefici e proprietà del carciofo di Gerusalemme

Il topinambur è un alimento ipocalorico e da crudo risulta ricco di potassio, inoltre è ricco di vitamina A, C ed E, fosforo, calcio, ferro, folati, magnesio, carotenoidi e flavonoidi.

Fra le sue proprietà ricordiamo:

  • contrasta l’azione dei radicali liberi
  • protegge dalle flogosi e dalle forme virali in quanto rafforza il sistema immunitario
  • riducono i problemi di stipsi favorendo il corretto funzionamento intestinale
  • aiuta a ridurre il colesterolo cattivo
  • aiuta a stabilizzare i valori di glucosio nel sangue
  • favorisce la depurazione dell’organismo
  • aiuta a combattere stress e stanchezza
  • contrasta l’anemia
  • accelera il metabolismo

Fra le sue caratteristiche più importanti vi è l’azione probiotica, poiché favorisce lo sviluppo dei batteri utili quali bifidobatteri e lattobacilli a scapito dei batteri potenzialmente patogeni.

Per poter usufruire a pieno delle sue proprietà si consiglia di visionare le ricette di topinambur crudo.

Attenzione: non è indicato nel caso in cui si soffra di intestino sensibile e ne è sconsigliato il consumo in caso di diarrea e mal di pancia.

In caso di gravidanza si può assumerlo per via del massiccio dosaggio di acido folico, prima però consultare il medico.

Risotto topinambur: come si puliscono

Prima di passare alla ricetta del risotto al topinambur parliamo di come si puliscono.

Prima di tutto muniti di spazzolino, spazzoliamo la superficie bitorzuluta per eliminare polvere e terra.

Per rimuovere la scorza invece sarà bene utilizzare un pelapatate. Come i carciofi può annerire le mani ed inoltre tende ad annerire lui stesso velocemente, quindi il consiglio è dotarsi di limone: alcune fette sono da mettere in un catino d’acqua dove tuffare i topinambur ed un altro pezzo è da utilizzarsi per pulire le mani.

Risotto topinambur: come prepararlo

Preparare il risotto di topinambur non è affatto difficile.

Se siete sono particolarmente amanti di questo tubero sarete pronti a sperimentare diverse ricette con i topinambur.

Proviamo dunque il risotto, che alla fine sarà un po’ come mangiare riso con carciofi.

Vediamo gli ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di riso Carnaroli
  • 350 g di topinambur
  • 1 scalogno
  • vino bianco
  • brodo vegetale
  • un ciuffo di prezzemolo
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe nero

Per prima cosa andiamo a spazzolare i topinambur per eliminare la terra, quindi muniti di pelapatate rimuoviamo la buccia.

Laviamoli ed asciughiamoli.

Ora tagliamo i topinambur a dadini.

Laviamo lo scalogno e tritiamolo finemente.

In un tegame versiamo tre giri di olio evo e vi rosoliamo lo scalogno tritato, quando inizia a prendere colore versiamoci dentro i topinambur.

Vanno fatti rosolare per qualche minuto mescolandoli spesso.

Dopo qualche minuto aggiungiamo il riso e lo facciamo tostare per un minuto.

Sfumiamo con il vino bianco. Una volta evaporato il vino, aggiungiamo il brodo un mestolo dopo l’altro man mano che il precedente viene assorbito. Mescoliamo il riso di tanto in tanto.

Aggiustiamo di sale e pepe.

Alla fine uniamo il prezzemolo tritato finemente e se non si è a dieta si può aggiungere una noce di burro.

Terminare con una spolverata di Grana Padano se si gradisce.

Il risultato è un risotto con topinambur delicato, morbido e saporito.

Provate questa ricetta e scriveteci cosa ne pensate.

Parmigiana arrotolata: la ricetta

Parmigiana arrotolata: pronti per scoprirla?

Questa ricetta nasce dal desiderio di fare una parmigiana diversa da quella classica mantenendo il gusto ed utilizzando quello che c’è in frigo a disposizione, ingredienti che solitamente tutti abbiamo.

Prima d’iniziare ad illustrarvela ci tengo a precisare che il ripieno, come leggerete, va fatto sfreddare prima di poterlo utilizzare quindi va preparato in anticipo.

Parmigiana arrotolata: ingredienti

Dunque per fare la parmiggiana arrotolata ci occorrono:

  • melanzane
  • zucchine
  • sottilette
  • salsa o qualunque tipo di sugo abbiate
  • salumi (prosciutto crudo o cotto ma anche mortadella)
  • pasta sfoglia
  • sale

Parmigiana arrotolata: procedimento

Procedete così: mettete dell’olio d’oliva a scaldare in una padella, nel mentre tagliate a rondelle melanzane e zucchine, quando la temperatura è ottimale friggete le verdure. Quindi scolatele e posizionatele su carta assorbente.

IMPORTANTE: le verdure si devono raffreddare totalmente prima di farcire la pasta sfoglia, altrimenti questa si buca!

Una volta sfreddate, stendete la pasta sfoglia ed adagiatevi sopra uno strato di verdure, uno di formaggio a vostra disposizione o sottilette ed uno di un salume qualunque che avete in frigo quindi va bene il salame ma anche il prosciutto cotto o crudo e la mortadella.

E via così fino ad esaurire gli ingredienti che saranno naturalmente proporzionati ai commensali.

In ultimo versate sopra il tutto qualche cucchiaio di salsa o di sugo pronto magari quello della pasta e non dimenticate un pizzico di sale ovviamente.

Quindi arrotolate il tutto e chiudete la pasta bagnandola con un po’ d’acqua in modo che si appiccichi, adagiate in una pirofila rivestita di carta forno e versate un filo d’olio.

Infornate a 180 per tre quarti d’ora minimo. La fine della cottura sarà determinata dalla doratura e dalla fragranza della pasta, servite ben caldo!

Il trucco: potrebbe essere che le verdure fritte abbiamo sprigionato troppo olio, togliete dal forno il rotolo tagliatelo a fette e lasciatelo riposare dieci minuti nel forno caldo, sul fondo vedrete l’olio in eccesso, trasferite le fette su un piatto pulito ed è pronto.