giovedì, 18 Aprile 2024

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Luigi Griffini: dopo Balzoo un’altra iniziativa per gli amanti degli animali (INTERVISTA)

liberoinformato.it

Attivo già dall’inizio di marzo, Balzoo è il primo Banco Alimentare Zoologico. La sua funzione? Aiutare gli animali, cani o gatti che siano, di tutte quelle famiglie, dei senza tetto, dei pensionati che non riescono a nutrire sufficientemente i loro amici a quattro zampe a causa delle difficoltà economiche.

Il progetto è nato in collaborazione con il Comune di Milano e con i volontari di City Angels, un’associazione nata nel 1994 e operante oggi in 18 città italiane.

Ma per capire come funzioni esattamente la realtà di un banco alimentare quale è Balzoo e quali siano gli ulteriori sviluppi di questa importante e significativa iniziativa bisogna lasciare spazio alle parole che, Luigi Griffini, presidente di Balzoo e fiero sostenitore di questo progetto, ha rilasciato in un’intervista per Blog di Lifestyle.

Come funziona esattamente un banco alimentare zoologico, quale è Balzoo, e quali prodotti vengono esposti al suo interno?

Non c’è un’esposizione di prodotti, ma essi vengono raccolti nei supermercati e nei banchi appositi di generi alimentari per animali per poi essere distribuiti alle famiglie o ai canili bisognosi che non sono in grado di provvedere autonomamente ed efficacemente all’alimentazione del proprio animale domestico.

In base a quali parametri vengono selezionate le persone a cui dare alimenti per il proprio cane?

I parametri nascono in seguito alla collaborazione con City Angels, una struttura che da 20’anni segue le problematiche del territorio e le persone bisognose, come per esempio i senza tetto che spesso hanno con sé animali ed in particolare cani. Nelle serate in cui si va a dare conforto a queste persone i volontari forniscono loro anche gli alimenti necessari a sfamare l’animale che il clochard tiene con se. Invece nelle situazioni in cui non si è un senza tetto, gli stessi Comuni avvisano dove ci sono dei pensionati o delle famiglie che hanno animali che però non riescono ad accudire e nutrire, e lì si interviene.

Questa iniziativa è valida solo per i cani di clochard e famiglie in difficoltà oppure anche per i canili che faticano a mantenere i loro ospiti?

Vengono aiutate sia le famiglie in crisi che i canili che non riescono a mantenere un’adeguata alimentazione degli animali.

Questo progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Milano da dove ha avuto origine e sarà potenzialmente estendibile anche ad altre realtà italiane?

L’accordo con i City Angels è quello di estendere l’iniziativa di Balzoo anche nelle 18 città italiane in cui operano questi volontari. A brevissimo uscirà un’applicazione per smartphone completamente gratuita e compatibile sia con Android che con Apple.
Grazie a questa app si può rimanere sempre in contatto con il banco alimentare zoologico di Balzoo e avere informazioni sull’attività, chiedere aiuto o segnalare dove ci sono problematiche quali l’abbandono o situazioni di difficoltà e verrà anche dato spazio alle altre associazioni per gli animali che operano nel solidale. Inoltre nell’applicazione vi sarà un social network dedicato agli amanti degli animali, in particolare ai padroni di cani che sono sempre di più e che potranno avere informazioni riguardo a ristoranti, aree pubbliche ed hotel attrezzati ad ospitare gli animali domestici.

#pelfiecontrolabbandono: l’iniziativa di Martina Ossola per dire basta agli abbandoni (INTERVISTA)

facebook.com

Animali e uomo. Connubio perfetto. Almeno fino a quando non arriva l’estate e subisce un incremento un fenomeno crudele e inaccettabile: l’abbandono degli animali.

Fedeli e coccolati amici durante tutto l’anno, nel periodo estivo molti, troppi animali domestici vengono scaricati ai bordi delle strade o vicino a canili solo perché di intralcio alle vacanze del loro padrone.

Ci prova Martina Ossola con la sua campagna social #pelfiecontrolabbandono a dire basta a questo triste rito. Noi di Blog di Lifestyle l’abbiamo intervistata per farci raccontare qualcosa in più su quest’iniziativa.

Martina, in che cosa consiste il progetto #pelfiecontrolabbandono e come vi si partecipa?

Il progetto #pelfiecontrolabbandono è una campagna di raccolta immagini. Non immagini qualunque però, ma pelfie cioè pet-selfie, autoscatti con l’umano e il proprio animale domestico. Per partecipare basta scattare un selfie con il proprio animale domestico e mandarlo alla mia pagina facebook: http://www.facebook.com/weddingdogsittervarese .

Inoltre è stata creata una pagina per l’evento a questo link http://www.facebook.com/events/786304618058430/ dove tutti i partecipanti potranno rimanere aggiornati su tutte le novità dell’evento e vedere le proprie foto su media, tv e stampa che parlano del nostro progetto!
La raccolta foto termina il 31 di agosto e seguirà un album con tutte le immagini, un video e un’ ampia divulgazione.

Da dove è nata l’idea #pelfiecontrolabbandono?

L’idea è nata da Martina Ossola, educatrice cinofila, dogsitter e wedding dog sitter di Varese. La moda dei selfie è ormai diffusa e conosciuta da tutti: perché non usarla per qualcosa di utile? Per questo motivo ho deciso di ideare la 1° campagna social di pelfie per dire no all’abbandono.

Qual è la finalità dell’iniziativa?

La finalità principale di #pelfiecontrolabbandono è quella di diffondere tra il più alto numero di persone il messaggio “basta agli abbandoni” e di far vedere tante persone felici in vacanza col loro amico peloso.
Si parla di 60mila animali abbandonati ogni anno: non solo cani, ma anche gatti uccellini tartarughe e molti altri. Secondo le ultime ricerche è diminuito il numero di abbandoni in autostrada, ora si preferisce lasciare l’animale in uno scatolone con acqua e cibo di fronte ad un canile o ad una casa privata di amanti di animali. Forse abbandonandoli così ci si sente meno in colpa… ma che differenza fa invece?
Certo in autostrada vanno incontro a morte sicura, così probabilmente vengono salvati se trovano la persona giusta, ma la domanda che ci si pone è “perché molte persone li abbandonano?!”.

Una delle cause è sicuramente la difficoltà ad andare in vacanza con fido perché sono ancora troppo poche le strutture che li accolgono e pochissime le spiagge che permettono ai cani l’ingresso!! Infatti una delle altre finalità della mia campagna è cercare di spronare il nostro territorio italiano a diventare più aperto e disponibile verso i nostri amici a 4 zampe.
Ci sono strutture idonee e ben attrezzate come pensioni per animali, ma portarli con sé in vacanza è complicato. Ristoranti hotel e spiagge che li accettano sono ancora troppo pochi.

Ultima e non meno importante finalità di #pelfiecontrol’abbandono è quella di far riflettere tutte le persone che ancora non hanno un animale ma vorrebbero prenderlo. Prima di portare a casa un amico a 4 zampe pensateci! Costituirà un costo fisso all’anno di vaccinazioni cibo e oggetti vari. Avrà bisogno di cure, coccole e dovrete pensare a lui quando vi dovrete assentare da casa. No ai cuccioli come regalo di Natale o compleanno, ma solo adozioni consapevoli. Inoltre ci tengo a ricordare che la vendita di cucciolidi cane senza pedigree è illegale e vorrei incitare le persone ad evitare di acquistare i propri cani dai negozi di animali.
Meglio rivolgersi ai canili e salvare la vita a qualche dolce anima oppure andare direttamente in un allevamento specializzato.

Che tipo di riscontro sta avendo l’iniziativa #pelfiecontrolabbandono?

Il riscontro è altissimo: hanno già parlato di noi Repubblica, DiscoRadio, Radio Capital con un’intervista in diretta, Urbanpost, Leodonne e anche tgcom24. Oltre ad un grande riscontro mediatico le immagini che ci mandano i nostri lettori sono tantissime, in continuo aumento!! Molte dolcissime, altre più serie, alcune buffe!! Per ora abbiamo pelfie con cani e gatti..ma aspettiamo anche qualcuno più “originale” magari con un coniglio o un uccellino!! Invitiamo tutti i partecipanti a rimanere aggiornati sulla pagina dell’evento che riporto ancora http://www.facebook.com/events/786304618058430/?fref=ts perché le foto verranno esposte in un evento speciale a settembre, qui in provincia di Varese. Inviteremo tutti i partecipanti a prender parte alla giornata in compagnia del proprio cane, ci saranno tante attività per i binomi.

L’abbandono di animali e il randagismo sono fenomeni – purtroppo – in costante aumento. Pensi che si possa estendere l’iniziativa #pelfiecontrolabbandono anche ai canili? Magari con pelfie insieme a randagi, per sensibilizzare non solo a non abbandonare ma anche ad adottare cani e gatti.

Sicuramente sì. Potrebbe essere una buona idea continuare la campagna nei canili! Ci sono tantissimi cani in canile, costretti a passare la loro vita in una gabbia. Tanti di loro abbandonati, maltrattati, che aspettano una nuova vita, una rinascita.

Penso sia una catena: persone più consapevoli-meno abbandoni-grazie alle adozioni-meno cani nei canili-più cani felici-più persone felici.

Milano Vintage Week: secondo e terzo giorno (INTERVISTA)

Il secondo giorno della vintage Week è terminato, ma è assolutamente stato una conferma delle meraviglie che ci aveva riservato il primo.
Inutile resistere a questo viaggio del tempo, che inizia non appena si varca la soglia dello show-room, e che lascia senza parole. Ogni cosa, dagli abiti agli accessori, ai pezzi unici di design d’altri tempi, catturano l’attenzione e la curiosità, e ricostruiscono la storia del glamour del ‘900.

L’atmosfera profuma di grande occasione. Grande occasione per chi è appassionato di moda e stile, grande occasione per chi vuole fare un viaggio del tempo rimanendo fermo, per chi ha voglia di staccarsi dalla frenesia della città e buttarsi nei colori vintage degli stand. Grande occasione anche per chi non comprende a pieno il termine vintage e, con questa occasione, vuole scoprire ogni sua sfaccettatura.

La Milano Vintage Week è una grande occasione anche per tutte le opportunità d’incontro che offre. L’agenda della settimana è, infatti, fittissima.
Ieri è stata la giornata di Aura Nobolo, giornalista, scrittrice ed esperta di savoir-faire, che ha iniziato il suo imperdibile ciclo d’incontri dedicati a come ricevere, sposarsi e gestire il denaro con stile.

Le abbiamo fatto alcune domande.
Secondo lei cosa è lo stile?
Semplicità.I miei libri non parlano di galateo ma di educazione (buona) e per questo sono molto vintage oriented.

Oggi ha parlato di ‘ricevere con stile’, quale è l’errore più comune quando si sceglie di organizzare la cena?
Il rischio è di esagerare: con il menù, con gli invitati, con le proprie risorse. Anche in questo caso la semplicità è l’arma vincente. Basta un piatto solo cucinato con attenzione per rendere una cena indimenticabile. Le regole sono poche ma ferree.

Ad esempio, quali?
Non dire buon appetito, a meno che non ci si trovi negli States o in Francia. Ci sono ragioni storiche che sconsigliano di utilizzare questa espressione in Italia, e risalgono al feudalesimo, alle rare occasioni in cui i signori offrivano il cibo ai servi della gleba dicendo loro ‘buon appetito’.

A proposito di cene, come si distribuiscono gli ospiti intorno alla tavola?
Alla destra della padrona di casa va posto sempre l’uomo più importante o il più anziano della serata. Alla sua sinistra il meno conosciuto perché lei lo possa introdurre agli ospiti. Alla destra e alla sinistra del padrone di casa, le consorti dei due precedenti. Le coppie rigorosamente separate per muovere la conversazione. In questo tipo di gestioni gli inglesi sono maestri.

Di cosa parleranno i prossimi incontri che terrà?
Uno sarà “posso, non posso e potrei”, tratta di come vivere con stile, indipendentemente dalla condizione economica. Parleremo poi di come sposarsi con stile, perché anche in questo ambito è necessario molto equilibrio per non cadere nel trash, che è sempre in agguato, ancor più in queste occasioni.

Ecco, infine, gli altri incontri della Milano Vintage Week che si terranno oggi, venerdì 11 aprile:
– 12.00 – 20.00 Vintage make-up day a cura di Caterina Todde make-up artist e consulente d’immagine
– 12.00 – 20.00 Lush Time: scoprite i cosmetici freschi e fatti a mano come una volta. Lush offre a tutti un profumato e golosissimo trattamento di bellezza per le mani.
– 15.00 “Ricevere con stile” a cura di Aura Nobolo
– 16.00 “Alla scoperta dei bijoux vintage” a cura di Bianca Cappello
– 18.00 “Sposarsi con stile” a cura di Aura Nobolo.

Da non perdere.

[Credit: direttore organizzativo Milano Vintage Week]

Magik Albert: “Che la magia abbia inizio” (INTERVISTA)

Quando l’ho conosciuto mi ha messo una pallina rossa in una mano e, dopo un “sim sala bim”, le palline rosse nella mia mano erano due. La solita domanda su come avesse fatto è sorta spontanea, accompagnata da un’espressione incredula. Ma un vero mago non svela mai suoi trucchi. Un vero mago sorprende, illude, recita, stupisce. Alberto Coffrini, in arte Magik Albert, giovane talento di Parma, classe ’98, l’ha fatto. E non ho potuto lasciarmi sfuggire l’occasione di avvicinarmi ad un mondo affascinante, misterioso e spettacolare. Un mondo non da comprendere, ma da applaudire.

Alberto, come hai scoperto la tua passione per l’illusionismo?
L’ho scoperta all’età di sei anni, quando i miei genitori mi hanno regalato una scatola di magia a Natale ed è stato amore a prima vista. Ho cominciato a fare giochi di prestigio e da quel momento ho sempre chiesto regali riguardanti la magia. Superati i giochi, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere la magiaattraverso libri, così andavo spesso in biblioteca a cercare testi sul tema. C’è stato poi un periodo di circa due anni, in cui ho un po’ messo da parte questa passione, ma poi ho ripreso alla grande partecipando a concorsi e programmi televisivi e tenendo piccoli spettacoli ovunque ne abbia l’occasione.

Pensi sarà questo il tuo futuro?
Non penso sarà questo il mio futuro, ma sarà sempre una passione che porterò con me. Continuerò a coltivarla, dando comunque priorità agli studi, e poi chi lo sa, se crescerà tanto da prevalere su qualcosa di più concreto, ben venga. Non ho ancora un’idea precisa su quello che farò da grande, ho ancora tre anni per rifletterci su, per ora mi godo la mia adolescenza.

Dopo qualche comparsa in TV, su quali altri palcoscenici ti sei esibito?
Mi sono esibito molte volte attraverso un’agenzia grazie a cui ho avuto la fortuna di lavorare anche con i comici di Zelig per quattro serate. Poi ho partecipato al Campionato Italiano di Magia in Valle d’Aosta, riuscendo ad arrivare in finale. Adesso mi esibisco un po’ qua e là, appena ne ho la possibilità o su invito.

Quali caratteristiche pensi debba avere un mago?
Ci sono tanti tipi di mago, per iniziare. C’è il mago comico, il mago classico, c’è il mago moderno. Io, per il mio stile e per la mia personalità, mi riconosco più nel mago classico, nonostante poi i miei giochi richiamino anche lo stile del mago moderno. In generale però un illusionista deve essere spigliato e calmo. L’emozione c’è sempre ed è lei che ti aiuta a non sbagliare e a impegnarti sempre di più, però si impara a domarla. Bisogna essere forti e preparati alle critiche, essere in grado di trasformarle in lezioni e risultati positivi.

Il pubblico è mai riuscito a smascherare un tuo numero?
Partendo dal presupposto che un errore possa sempre capitare, un bravo mago è quello che riesce a deviare velocemente l’attenzione e a condurre così il gioco verso la soluzione. Mi capita qualche volta che a fine spettacolo mi chiedano: “ma hai fatto così, vero?”, e io rispondo nella maniera più evasiva possibile.

Cosa provi quando ti esibisci?
Provo emozioni sia quando mi esibisco che quando assisto ad uno spettacolo. Quando il pubblico applaude me, sento proprio i brividi lungo tutto il corpo ed è davvero bellissimo. Con i riflettori addosso, il pubblico, l’atmosfera, è una sensazione, è il caso di dire, magica.

Hai un idolo a cui ti ispiri?
Jeff McBride. Fa sognare con le sue magie in stile orientale. Uno dei più grandi maghi italiani è invece Mirko Menegatti.

Per finire, lasciaci con una frase da mago…
Noi maghi conosciamo tanti trucchi, ma uno è il più importante: riuscire a far emozionare.

Ecco il video con un’esibizione di Magik Albert .