mercoledì, 8 Maggio 2024

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Silvia Ziche, la signora dei paperi (INTERVISTA)

Fumettista italiana, una delle più apprezzate nel campo, Silvia Ziche disegna per Topolino e le sue vignette di Lucrezia appaiono su Donna Moderna. Tra ironia e senso pratico è riuscita a creare storie paradossali eppure così moderne, dopo paperi e topi, alle prese con problemi quotidiani, che sono diventati lo specchio della società in quella lotta quotidiana tra uomini e donne.

Blog di Lifestyle ha intervistato Silvia Ziche che ci ha raccontato un po’ di tutto: com’è nata la passione per il fumetto, ha parlato delle sue storie, e del suo tratto distintivo per cui i suoi lettori amano leggerla: l’espressività dei suoi personaggi. Ecco a voi la signora dei paperi.

Credits: topolino.it
Credits: topolino.it

Ciao Silvia, grazie per essere approdata a Blog di Lifestyle. In tre parole, come ti presenteresti ai nostri lettori?
Ciao! Grazie a voi per l’ospitalità. Mi chiamo Silvia, e nella vita non faccio altro che raccontare e raccontarmi storie, con disegni e parole.

Come è nata la passione per il fumetto?
Non ricordo un momento in cui la passione sia nata, o un momento in cui ho cominciato a disegnare. Semplicemente, la passione c’è sempre stata. E’ nata con me. Ho imparato a leggere sulle pagine di Topolino, ho cominciato a disegnare prima di cominciare a camminare. E poi è venuto tutto così, in modo naturale.

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C’è stato qualche autore Disney che è stato per te fonte di ispirazione?
Giorgio Cavazzano prima di tutti: negli anni settanta, quando ho cominciato a leggere Topolino, le storie non erano ancora accreditate. Ma io, seppur piccolissima, riconoscevo le sue, e le tenevo tutte. Dopo ho imparato a conoscere e amare altri autori, grandissimi. Carl Barks, Floyd Gottfredson, Romano Scarpa, e altri.

La caratteristica delle tue storie è quell’umorismo quotidiano in cui i tuoi personaggi finiscono nelle situazioni più paradossali. Da dove prendi spunto per crearle?
Da tutto. Dalle mie letture, dai film che vedo, dalle parole che ascolto per strada, da quello che mi succede. Tutto viene filtrato, immagazzinato, e recuperato all’occorrenza.

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C’è una tua storia che preferisci particolarmente?
Sono affezionatissima alla Papernovela, perché è stata la prima storia che ho scritto per Topolino, e perché è stata la storia in cui mi sono sbloccata, ho capito quanto avrei potuto divertirmi scrivendo.

Papernovela, Paperina di Rivondosa e Topokolossal. Direi che le parodie Disney sono il tuo forte, anche se non deve esser facile ‘riscrivere’ una storia originale in versione papera. Quanto lavoro c’è dietro delle storie a puntate?
Tantissimo. L’idea di solito è un attimo, un momento. Ma arriva solo quando si è fatto tutto il lavoro preparatorio. Una volta avuta l’idea, il resto è tutto lavoro da artigiano: si scrive, si lima, si taglia, si riscrive, si sistema, si aggiusta. E’ un lavoro lungo. Nel caso delle storie lunghe, a puntate, è un lavoro che dura vari mesi.

Confrontando una tua prima storia con una recente, quanto pensi di essere migliorata nel disegno?
Io penso di essere migliorata tantissimo, ma penso di avere ancora un sacco di strada da fare. Le cose vecchie sono piene di difetti che adesso correggerei, le cose che faccio adesso sono piene di difetti che vedrò in futuro, e avrò voglia di correggere. Ma penso che non essere mai del tutto soddisfatti di quello che si fa sia l’unico modo per poter continuare a migliorare.

Topi e paperi a parte, Lucrezia, che appare nelle vignette di Donna Moderna, è diventato un personaggio diventato virale. Quanto ti rispecchi in lei?
Lucrezia è una versione paradossale di me. Pesca a piene mani dalla mia esperienza, ma io non sono lei. Ho più freni, più remore. Quindi un po’ mi nascondo dietro a lei: la mando avanti e sto a vedere cosa succede.

Credits: silviaziche.com
Credits: silviaziche.com

Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la strada come disegnatore\disegnatrice di fumetti?
Consiglio di disegnare tantissimo, di essere i primi severissimi critici di se stessi, e quando si è convinti di aver dato il meglio, e solo allora, cominciare a mandare in giro i propri disegni cercando un editore e difendendoli con le unghie e con i denti. E’ bene anche testare i propri lavori sul web, con un blog o una pagina Facebook. Così si hanno dei riscontri sinceri (mamme, zie e fratelli ti diranno sempre che si un genio, ma questo non significa che sia vero), e si possono cominciare a correggere i propri difetti.

Grazie Silvia per averci concesso il tuo tempo.
Grazie per la pazienza!

Giada Baldari: “Vi racconto il mondo di Sugar Queen” (INTERVISTA)

Belle da vedere e buonissime da gustare: le torte di Giada Baldari, non sono semplici dolci, ma un mix di bontà, innovazione e fashion. Si è conquistata così a pieno titolo il soprannome di Sugar Queen, la regina delle torte, facendosi conoscere anche grazie alla partecipazione al programma di Rai Due “Il grande pasticcere” dove ha sfoggiato le sue abilità in fatto di cake design.
Una storia intensa quella di Giada, una storia dei tempi moderni, dove la passione si è fatta largo tra mille difficoltà, con una sola grande convinzione: la voglia di riuscire a realizzare un sogno.

Su Blog di Lifestyle conosciamo meglio Giada, ma siete avvisati: alla fine dell’intervista vi verrà voglia di assaggiare le sue gustose creazioni.

Giada Baldari, meglio conosciuta come la regina delle torte. Ti presenti ai nostri lettori? Chi è Giada nella vita di tutti i giorni?

Direi un vulcano in esplosione. Una mamma, una moglie, una imprenditrice, una pasticcera, una decoratrice, una addetta all’ordine e alla pulizia sia del negozio che di casa, un fattorino delle spese sia di casa che del negozio, una addetta al marketing e ai social, una creativa, la referente di tutti i clienti di SugarQueen e dei fornitori. Nè più nè meno che quello che deve essere una donna che non vuole rinunciare a niente oggi, multisfaccettata e questo mi piace molto perché sono una che si annoia facilmente, anche se la sera la sciatica ne risente!
E poi diciamocela tutta: sono una bambina che non è voluta crescere del tutto e che non ha voluto rinunciare al lato fiabesco e solare della vita, anzi cerco di vedere e concretizzare solo unicorni e arcobaleni intorno a me, e forse questa cosa funziona. Al bando la cattiveria, la negatività e la pigrizia! Luce e amore verso se stessi, tutto ciò che ci circonda e il mondo.

Credits photo Giada Baldari
Credits photo Giada Baldari

Un passato da avvocato alle spalle, poi nel giugno 2012 ti sei avvicinata al mondo delle torte prima e del cake design poi. Ci racconti com’è nata questa passione?

Mi sono semplicemente trovata a dover realizzare la torta del secondo compleanno della mia prima figlia, Mirea. Da lì è nato tutto, come se fosse una strada già tracciata, un destino già scritto, un percorso fatto di sacrifici immensi e difficili imprese, ma che non mi pesava affrontare. Il lavoro del cake designer e della pasticcera in generale è molto complesso è duro anche fisicamente: si tratta di lavorare soprattutto quando gli altri festeggiano. Io l’ho fatto sin da subito il giorno di Natale, l’ultimo di mio padre, di santo Stefano, di capodanno ecc….e per due anni con due bambini piccolissimi si può dire che non ho quasi dormito, ma ero e sono felice e appagata nelle mie smanie di mettermi continuamente alla prova.

“Sei una mamma che ha sfidato la crisi”, così ti ha definita la giornalista Cristina Zagaria nel libro Sugar Queen. Che messaggio ti senti di dare alle tante mamme che ogni giorno si scontrano con le difficoltà del mondo del lavoro?

Dico di assecondare e prendere al volo le occasioni e le opportunità che ci offre la vita che significa prima di tutto riuscire a vederle e quindi essere sempre ottimisti positivi e sorridere alla vita e a tutti. Secondo poi impegnarsi fino allo stremo delle forze, la vita non regala nulla anzi, siamo noi che dobbiamo trovare e vedere le opportunità nelle situazioni. E poi non lasciarsi mai andare stare sempre in tredici o sul chi va là come direbbe mia nonna, non fare riposare mai il cervello.
Non si può stare fermi ad aspettare che qualcosa accada o che ci piova dal cielo, le cose bisogna andarsele a prendere, costruirle, immaginarle, e soprattutto cambiarle….

Un laboratorio quello nella Riviera di Chiaia di Napoli che dopo pochi mesi si è trasformato in un gustoso punto di ritrovo e di sperimentazione. Le tue torte attraggono golosi e curiosi, cosa ha di diverso un cake designer da un pasticciere?

Direi piuttosto cosa hanno in comune?!No scherzo! In realtà io da sempre mi sono vista più pasticciera che cake designer, sempre per il mio modo di approcciarmi a 360 gradi a qualsiasi aspetto della vita, per il mio essere perfezionista, per l’attenzione che ho sempre dato sin da subito all’aspetto del gusto, all’inside della torta, e alla qualità delle materie prime.
Per me prima di tutto è un prodotto commestibile la torta, ma seguo una concezione diversa e innovativa di pasticceria, una pasticceria moderna e fashion e fusion con estrema attenzione al design e alle innovazioni e alle tendenze internazionali, una pasticceria dinamica e ritagliata su misura in base alle svariate esigenze dei clienti.

Tante le torte con cui hai omaggiato personaggi famosi, tra le ultime quella per la fashion blogger Chiara Nasti. Ce n’è una che ti è rimasta nel cuore?

Devo dire che aldilà degli omaggi, molte fashion blogger sono mie clienti e questo mi riempie di orgoglio. Chi meglio di loro può conoscere le ultime tendenze e apprezzare i dettagli che fanno la differenza? Ed il fatto che scelgano Sugar Queen mi fa capire di essere sulla strada giusta. La torta a cui sono più affezionata è proprio quella studiata ideata e realizzata per i 16 anni di Chiara Nasti, credo che sia stata assolutamente innovativa e la prima, la capistipite di un trend.

Giada Baldari: “Vi racconto il mondo di Sugar Queen” (INTERVISTA)
Di recente ti abbiamo vista in tv nella trasmissione Il grande pasticcere, com’è stata come esperienza? Se ti dovessero proporre altre collaborazioni per il piccolo schermo accetteresti?

Sì, come ho scritto su Facebook per me è stata una grande opportunità, un’occasione di vita, più che di successo e notorietà, per capire tante cose e fare un percorso dentro di me che mi ha portata a realizzare di avere sete di nuove conoscenze e di essere arrivata al punto limite di quello che potevo realizzare da autodidatta.
Oltre quel punto senza guida, confronto e formazione da parte di grandi maestri non potevo più arrivare, ma sarebbe stato davvero chiedere troppo a me stessa.
Assolutamente sì parteciperei ancora a trasmissioni televisive, al di là della ricchezza interiore che ti lascia come esperienza di vita è molto divertente.

Sei anche insegnante e i tuoi corsi sono molto seguiti, cosa consiglii a chi si vuole avvicinare al mondo del cake design? Quali caratteristiche bisogna avere?

Questa forse è la domanda più difficile.Occorrono una molteplicità di caratteristiche…però io sono per dare un’opportunità a tutti, quindi chiunque ha voglia deve provarci!!

E infine, ci lasci con un consiglio per i nostri lettori che vogliono cimentarsi in questo campo: qual è un dolce da sperimentare a casa propria?

Un pan di Spagna facile facile, che è quello che ho fatto al programma in televisione e ha ricevuto i complimenti del maestro Rinaldini (ed è l’unica ricetta che conosco a memoria) : 200g di zucchero 200g di farina 6 uova bacca di vaniglia.

Montare uova e zucchero in planetaria per 10 min aggiungere la farina setacciata a pioggia, miscelare con Marisa, versare in teglia 26 cm e infornare a 180 gradi per 35 minuti!

Dario Vignali: ‘La scoperta è parte integrante della mia vita’ (INTERVISTA)

Dario Vignali ha 22 anni, è di Ferrara e di professione è un Blogger.

Su Blog di Lifestyle lo abbiamo intervistato affinché potesse raccontarci qualcosa in più a riguardo di questa professione tabù.
Dario ci ha fatti entrare nella sua vita, raccontandoci le sue esperienze, i suoi viaggi e i suoi sogni. E anche lasciandoci qualche prezioso consiglio.

– Se ti chiedessi cosa fai nella vita Dario, mi risponderesti “viaggio il mondo”. Ci racconti chi sei, e come sei arrivato alla meta attuale della tua realizzazione professionale e personale?

Innanzitutto un grande saluto a te Francesca e complimenti a tutto lo staff per il lavoro fenomenale che svolgete su Blog di Lifestyle!

Alla meta non ci sono ancora arrivato e mai ci arriverò.
Il mio viaggio imprenditoriale non ha una destinazione precisa, l’importante è divertirsi ed essere felici lungo il percorso.

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La mia passione per il web è nata poco meno di dieci anni fa quando ho aperto il mio primo blog. Da allora le cose sono ben cambiate e i grandi risultati si sono iniziati a vedere solamente dopo diversi anni di tentativi, progetti di ogni tipo e tanta voglia di fare. Principalmente il tutto è iniziato come hobby. All’epoca raccontavo le ultime novità del web, ma negli anni ho intrapreso decine di diversi progetti editoriali. Arrivato ad un certo punto ho compreso che la mia passione principale non era parlare o raccontare di un determinato argomento, bensì costruire una strategia, applicarla, e vedere arrivare i risultati.

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Giusto l’anno scorso ho, quindi, deciso di ripartire da zero, riaprire un nuovo blog e raccontare le migliori strategie di web marketing e personal branding per rendere profittevole il proprio progetto imprenditoriale. Quando parlo di progetto imprenditoriale intendo sia le aziende che muovono i primi passi sul web, sia le persone che decidono di aprire un proprio blog personale. Proprio così, perché anche in Italia abbiamo blogger che riescono a guadagnare cifre a quattro zero ogni mese.

Sembra proprio che il web sia la nuova frontiera per remunerare le proprie passioni!
Ma parliamoci chiaro, non sono un nerd che passa intere giornate al computer. Nella mia vita ho anche gestito locali, suonato come deejay e organizzato eventi di ogni tipo. Dico questo per rassicurare la gente che pensa che per intraprendere una carriera come la mia sia necessario passare la propria esistenza davanti al monitor di un computer.

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– In uno dei tuoi post scrivi: “Da piccolo mia mamma mi diceva che non bisognava accettare cose dagli sconosciuti. Ventidue anni dopo, ricevere qualcosa da uno sconosciuto, è ciò che mi rende più felice”. Ogni viaggio è un dare e avere con le persone che incontri e i – loro – posti che abiti: ce n’è uno in particolare che non dimenticherai mai?

Il viaggio è sempre stato un elemento molto importante della mia vita.
Ho viaggiato tanto sin da piccolino e questo lo devo ai miei genitori, grandi avventurieri che hanno saputo trasmettermi questa passione. Viaggiare – per me – è un grande stimolo personale e professionale: mi ricorda che il mondo è grande e piccolo allo stesso momento, che le possibilità sono infinite e che ci sono meraviglie in ogni dove.

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Mi piace pensare di essere un viaggiatore, non un vacanziero: la scoperta è parte integrante della mia vita.
A soli tre anni ho intrapreso il primo viaggio nelle Filippine e da quel momento è iniziato un grande amore verso il continente Asiatico. Un continente dove avventura, spiagge incredibili e gigantesche foreste tropicali da esplorare non finiscono mai.
Il mio luogo preferito? Forse l’Indonesia, dove sono già stato parecchie volte. Ma i posti da vedere sono ancora tanti, in programma per i prossimi mesi ci sono già HongKong e il tetto del mondo, l’Himalaya, dove spero di intraprendere un escursione al campo base dell’Everest.

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– Ventidue anni. Qualcuno – me compresa – direbbe: questo ragazzo ha capito tutto dalla vita. La tua storia come è cambiata da ieri a oggi?

Questa domanda è molto complessa.
Come dicevo, non ho ancora raggiunto alcuna meta, ma all’aumentare dei risultati cresce il peso delle responsabilità.

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Mi sveglio la mattina con una cinquantina di email, clienti da gestire, un blog da curare, account social che dovrebbero rimanere attivi, una pianificazione a lungo termine da redarre. Ci sono momenti in cui la mia to-do list cresce a vista d’occhio e finisco per lasciare molte cose insolute e incompiute, a volte l’ansia prende il sopravvento…
Ho pur sempre ventidue anni, al diavolo chi pensa che questo non sia un lavoro! Dall’altra faccia della medaglia c’è tutto il resto: un’indipendenza economica che mi permette di fare quello che voglio, di viaggiare dove preferisco e di investire su nuovi progetti o nuovi rami della mia carriera imprenditoriale. Il risultato che più mi riempie di felicità? Sicuramente la soddisfazione nel vedere che tutto va nel verso giusto, che c’è una crescita, che migliaia di persone si interessano a chi sono e cosa faccio e che il mio percorso porta a continui traguardi.

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– Dove ti immagini, invece, domani? Ma non voglio sapere in quale parte del mondo, quello lo impariamo sfogliando il tuo blog di racconti.

Il mio domani non ha ancora un aspetto preciso, cambia sembianze ogni giorno.

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Nella mia lista dei desideri c’è la volontà di creare un’azienda piuttosto flessibile, che si avvalga dell’outsearching e che mi permetta di gestire il tutto durante i miei viaggi attorno al mondo. Sicuramente vorrei lasciarmi alle spalle le cose più tecniche per approcciare a pieno il mio lato “travel”, ma al momento le entrate economiche su questo fronte non sono sufficienti per liberarmi da tutte le strutture che contribuiscono al mio attuale reddito.

– Dario, sul web dispensi anche consigli social. Oggi io voglio chiederti: cosa consigli a chi, ogni giorno, lotta per il raggiungimento dei suoi obiettivi?

Consiglio di non credere che basti aprire un blog, scrivere qualcosa, pubblicare quattro foto e ottenere il successo desiderato.

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Come raccontavo prima, ho svolto la mia attività di blogger per diversi anni, spinto dalla sola passione e senza alcun successo economico o mediatico. Serve IMPEGNO, COSTANZA e PASSIONE, dove l’impegno si trasforma in risultati, la costanza in applicazione e la passione in studio continuo. Occorre anche un’idea, un punto di partenza, quindi i giusti strumenti per realizzarla. Il mio strumento è stato il blogging, quindi vi lascio la mia ricetta per un blog perfetto (tutte le informazioni in merito le trovate sul mio blog).

LA RICETTA

Innanzitutto si crea il proprio blog, scegliendo la giusta piattaforma, un buon hosting e il miglior tema disponibile.
Quindi si adottano delle buone strategie, si apprende da chi già è esperto, si rispetta qualche regola, si scrivono post straordinari e influenti, e con 50 buone tecniche si
ottiene un blog di successo.
A questo punto bisogna iniziare a guadagnare con il proprio blog e per riuscirci non bisogna mai arrendersi e bisogna comprendere bene il segreto del successo
.

– Ci lasci con un saluto per i nostri lettori?

Assolutamente sì!
Auguro a tutti una vita all’altezza delle aspettative, piena di grandi emozioni, colma di felicità e – perché no – con qualche botta di culo! (che ci vuole sempre)

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Un abbraccio a tutti,

Dario

Cenare tra le nuvole a Milano (INTERVISTA)

Se volete provare una cena tra le nuvole, basterà recarvi a Milano. Il 1 Maggio è stato, infatti inaugurato il ristorante sospeso, in occasione proprio dell’Expo 2015. Il progetto nasce dall’unione di due grandi aziende: il Klima Hotel e Alessandro Rosso Group. Noi di Blog di Lifestyle abbiamo raggiunto Elisa Dal Bosco, che si è occupata del progetto in prima persona per un’intervista a tutto tondo.

Come è nata l’idea del Dinner in the sky, il ristorante sospeso?

Abbiamo conosciuto questa innovativa qualche anno fa, gestendo eventi e business in varie parti del mondo e ci ha da subito affascinato. Siamo un’azienda di eventi ed incentive e quale modo migliore c’è per una cena di lavoro o piacere che stare sospesi a 50 m gustando i piatti migliori ed ammirando un paesaggio unico?
“Experience in the Sky” si basa sull’esperienza di Dinner in the Sky TM, un prodotto unico al mondo come esperienza e come strumento di comunicazione. La piattaforma in acciaio con un tetto in plexiglass trasparente, sostenuta da una gru che può arrivare fino a 50 metri di altezza, è gestita da personale altamente specializzato. Ogni posto a sedere è dotato di tre cinture di sicurezza e ha possibilità di rotazione a 180°. Dinner in the Sky è presente in oltre 30 Paesi nel Mondo. Un prodotto flessibile che non pone limiti alla creatività e al desiderio di stupire.

Cenare tra le nuvole a Milano (INTERVISTA)

Un’esperienza per i più audaci, come è strutturato il ristorante?

Tutti i commensali o invitati sono seduti e portati in alto, in estrema sicurezza, in alto fino a 50 m di altezza. A bordo posso gustare una colazione o un aperitivo, una cena o un pranzo. Alessandro Rosso Group porta ancora una volta in Italia l’unica piattaforma al mondo che permette di vivere un’esperienza indimenticabile per scoprire Expo Milano 2015 da 50 metri di altezza. CNHi Experience in the Sky nasce in collaborazione con Klima Hotel, che ospita la struttura e fornisce il servizio di catering e grazie alla sponsorizzazione di CNH Industrial, leader globale nel settore dei capital goods.
Daniele Rosso, Ceo: “un grande benvenuto a tutti i turisti e ai milanesi che verranno a Milano e potranno scoprire Expo 2015 dall’alto, da 50 metri di altezza, in una location a pochi minuti dalla più grande esposizione universale mai realizzata. La piattaforma è dotata delle migliori tecnologie e l’emozione di sorseggiare un ottimo vino o una cena dall’alto è davvero un’esperienza da non perdere. Ringrazio in modo particolare CNH Industrial, che ha permesso di realizzare questa iniziativa che, per la prima volta, permetterà di vivere questa emozionante esperienza per ben 180 giorni consecutivi. Siamo Expottimisti, anche dall’alto di Experience in the Sky”.

Cenare tra le nuvole a Milano (INTERVISTA)

Quanti posti ci sono?

22 intorno al tavolo, a terra si possono organizzare altri momenti, come in un qualsiasi incontro conviviale o di evento aziendale. In questo nuovo progetto siamo ospitati all’interno di Klima Hotel a Milano, che ringraziamo, insieme al main partner CNHi una grande azienda che ha creduto da subito in questo progetto. A soli 600 m dal sito di Expo Milano 2015.

Parliamo della sicurezza dei “commensali”. Saranno legati con qualche fune immagino?
In totale sicurezza, attorno ad un tavolo e comodamente seduti, una piattaforma altamente tecnologica vi farà salire a 50 metri di altezza e degustare il migliore cocktail o un raffinato menu.
Tocca il cielo con un dito: immagina di fare colazione, pranzo, cena, o anche solo un aperitivo nel cielo di Expo Milano 2015, ammirando i Padiglioni, il cardo, il decumano, le piazze di Expo sotto di te, come se stessi volando. Tutto questo è CNHi EXPERIENCE IN THE SKY, un’esperienza incredibile che consente di fare una cosa del tutto normale in un posto ed ad un’altezza veramente speciali.

Il sito per le prenotazioni sarà attivo solo il 1 maggio, ma nel frattempo che riscontro vi aspettate?

È stato creato un sito www.experienceinthesky.com dove è possibile prenotare e pagare i servizi in modo semplice entrando nella sezione booking e compilando un form con i propri dati, il servizio e l’orario scelto, il menu preferito e il numero di persone. Chi prenota riceve subito una mail di conferma della richiesta che verrà convalidata come prenotazione prima del servizio con l’invio di un voucher. Stiamo ricevendo numerose richieste, anche dal grande pubblico, ma soprattutto da aziende che vorrebbero utilizzare lo spazio sia a 5o m che a terra per eventi di business, di momenti aziendali, premiazioni, conferenze e presentazione di prodotti.

Questo originale progetto sarà inaugurato proprio in occasione dell’Expo. Per Milano, e in generale per l’Italia l’Expo può essere una grande finestra per il resto del mondo, un’occasione per far conoscere il Bel Paese ma soprattutto per rinascere e superare questo momento difficile. Cosa può dare Expo all’Italia e cosa l’Italia ad Expo?

L’Expo 2015 è una grande occasione per tutti, come Alessandro Rosso Group, siamo molto “Expottimisti” ci crediamo fin dal principio. Abbiamo esperienza di Expo già da quello di Shanghai nel 2010, quello di Milano è un Expo che porterà risultati in tutto il nostro paese, ma anche in Europa, immaginate quanti visitatori scopriranno per la prima volta questi luoghi magnifici ed in quanti si fermeranno per una vacanza o torneranno con la famiglia.