giovedì, 25 Aprile 2024

La Love Blogger

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Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

L’amore è un gioco, il più pericoloso di tutti (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.nonsolotigullio.com

Più cresco e più mi convinco che di tutte le regole che mi hanno insegnato non so proprio che farmene.
Mangio quando ho fame e non perché è ora. Dormo se ho finito di fare tutto quello che devo e non perché sono stanca. Sto zitta quando mi arrabbio per fare arrabbiare te, non perché io (io, ti pare possibile?) non abbia nulla da dire. Per farla breve non ho mai saputo scendere a compromessi, mai. Poi mi sono innamorata.

“L’amore è un gioco.
Il più pericoloso di tutti perché senza regole”

E tutte le certezze svaniscono.
Guardati: sei tenero da quanto sei impacciato. Non sai mai fino a che punto mollare la presa che tra la paura di perdermi del tutto e quella di avermi realmente per te è quasi meglio continuare a darsi delle colpe affinché domani restiamo ancora noi. Immobili, così, come se nulla fosse successo. Io che continuo a programmare una vita perfetta e che, forse, non mi appartiene e tu che nella tua tenti di disfare anche quello che realmente va bene. Dicono sia una questione di segni. Di orari di nascita, ascendenti e posizioni planetarie. Dicono che abbia qualcosa a che vedere con l’affinità di coppia, solo se è quella di Paolo Fox che se no non vale. Che la luna alcuni giorni è storta e che il sole prima o poi arriva per tutti. Io dico che basterebbe avere il coraggio di scegliere per porre fine ai mille perché.

E dico che stasera ho qualcosa da dirti e tu, ascoltami.
Io ci sono e non mi perdi. Io ci sono dentro fino all’osso. Fino a te. Fino a rischiare, a mettere in discussione, fino a riprovarci finché fa male. Ci sono dentro fino a sbatterci la testa. Fino ad aver imparato che quando sorridi è perché in realtà sei triste e che quando mi dici qualcosa di bello, spesso, è solo per far fronte al più brutto dei momenti. Tipo questo. Quello che ci vede in bilico, a un passo dal mollare la presa e le parole ora non servono più. Sono state belle quelle di conforto di notte. Sono state preziose quelle sussurrate e solo nostre. Sono state un dono quelle in cui sembrava che dopo di te nessuno mai potesse capirmi. Sono diventate un pericolo quelle in cui ci siamo intrappolati senza (voler) vedere una reale via di fuga. Perdendo il sapore del gioco, perdendo la voglia di andare contro corrente. Perdendo quello che se non è amore, allora che cos’è?

Non sempre si giunge al termine avendo in serbo un finale a sorpresa.
Ormai le parole scorrono veloci e confuse quasi come se le si volesse rendere in grado di fermare il fiume in piena che siamo noi. Con l’unico rischio che un punto scritto, diventi un punto reale senza il coraggio di mettersi in gioco per davvero.

‘Giochi o non giochi?’

Bisogna avere coraggio per amarsi. Bisogna essere in grado di accettare ogni sfida per portare al termine un gioco d’amore, oppure bisogna fermarsi.

Attento a dove metti il cuore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: wdonna.it

D’amore non si muore, lo cantava anche la celebre voce italiana di Massimo Ranieri che, disperato, tentava di conquistare la sua amata con le rose rosse più ambite di tutti i tempi. Ma al di là delle note, dei fiori e de cuori infranti che hanno fatto la storia, direi che se io sono qui a scrivere e voi siete qui a leggere, possiamo esserne tutti d’accordo, no? Dunque, per quanto nel mentre pare assurdo perfino che ancora si respiri, beh, imparerai che passata la delusione, finite le lacrime e esaurita tutta la rabbia che hai dentro, si ricomincia a vivere anche meglio di prima. Ma cosa accade nel frattempo?

D’amore non si muore, ma ci si ammala.
Noi siamo esattamente ciò che viviamo. Le nostre emozioni influenzano i nostri organi e, talvolta, per far passare un mal di stomaco bisognerebbe semplicemente liberarsi dall’ansia e dallo stress.

Credit Photo: vitadamamma.com
Credit Photo: vitadamamma.com

Scommetto che guardando questo schema ognuno di voi ci si è rivisto almeno una volta in quei dolori che sicuramente aveva attribuito ad altro. La verità è che il nostro corpo è un sistema davvero complesso e le nostre emozioni ne sono la parte più influente. Ecco perché bisogna trattarle bene, con cura, perché significa avere cura di se stessi. E per quanto possa sembrare assurdo, spesso, un abbraccio è davvero la cura giusta, sicuramente più efficace di tanti medicinali.

Circondatevi di persone positive perché una cosa è certa: chi vi ama farà di tutto per vedervi stare bene, perché diversamente sarebbe il primo a starne male.

Tanto gli uomini non ne capiscono (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: blog.libero.it

È inutile. Passano gli anni, a momenti la parità dei sessi la chiedono loro, addirittura molti hanno imparato che, comunque vada, l’importante è che c’ho ragione io, ma gli uomini sono nati uomini e, per questo, moriranno senza aver capito le donne.
Che poi cosa c’abbiamo di complicato noi non lo so. Però una volta ho provato a spiegare al mio ragazzo che volevo tagliare i capelli perché ero in un momento di transizione tale per cui necessitavo di un cambiamento netto e radicale e che, allora, dovevo iniziare proprio da lì: dai capelli. E, niente, lui mi ha risposto che i miei capelli erano perfetti così e che dall’ultima volta che li avevo tagliati, disperandomi perché erano troppo corti, non erano nemmeno cresciuti di troppo. Questo perché lui i capelli li taglia solo se crescono. Cioè, non so se ho reso bene il concetto: solo-se-crescono. Incredibile, non mi ha capita. Non mi può capire. E di aneddoti simili da raccontare ne ho a migliaia nel mio repertorio da amante (amante: colei che ama) incompresa. Ma più lui non mi capisce e più io lo amo.

L’uomo è fatto così così: il suo modo di parlare è il fare.
E tu lascia che faccia. E anche se lo sappiamo tutti che tu lo avresti fatto meglio, va benissimo anche così. Non penso che lui ti faccia notare tutte le volte in cui parcheggi l’auto occupando il posto di due. Lascia che si renda utile, è il suo modo di esserti grato. Permettigli di aiutarti a trovare una soluzione ad un problema che non esiste, ma che ti fa parlare da ore. Lo so, ti sentirai incompresa (ancora) perché tu avevi solo bisogno di sfogarti, ma lui questo non lo può capire perché solitamente ad un problema – nel mondo di quelli con la barba – corrisponde una soluzione. Poi per trovare il problema che corrisponde alla soluzione trovata puoi sempre contare su un’amica. Inoltre ci sarà sempre un momento – accade in ogni storia – in cui lui sarà poco presente. Poco romantico e poco affettuoso. Tu abbraccialo. Ma abbraccialo forte e poi ancora di più. Se c’è una cosa che ho imparato dagli uomini è che non esiste cosa più bella che spiegare le parole con i fatti. Se c’è una cosa che ho imparato dal ragazzo di un mio amico, invece, è che gli uomini che ti capiscono si amano tra di loro. E c’è una cosa che ti posso garantire: quando non ti capisce, è il primo a starne male.

Un uomo innamorato, tanto, lo riconosci.
Solitamente è quello che vuole le stesse cose che vuoi anche tu. Ho letto da qualche parte che è complice un ormone dal nome complicatissimo: Feniletilammina. Si tratta di un ormone della classe delle anfetamine che l’organismo produce naturalmente, dagli effetti simili alla droga o agli sport estremi. E quando due persone sono innamorate i loro livelli di Feniletilammina sono identici, ecco perché si possono parlare per ore o passare notti intere a fare l’amore. Si tratta di un fenomeno unico e speciale. Di quelli che vanno accolti e difesi, non tormentati. E se è vero che non ti capisce, è altrettanto vero che ti ama anche quando sei tu a non capire lui.

Abbraccialo di più, che tanto gli uomini non ne capiscono.

E se fosse per sempre? (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.ferigo.it

No, no aspetta. Non so se sono pronto. E poi il per sempre non esiste, non so cosa farò domani, figuriamoci per tutta la vita. Per tutta la vita. Non fa strano solo a dirlo?

Ecco, più o meno questa è la reazione comune.
Non importa che tu abbia 20 o 40 anni. Il per sempre ti suonerà strano come il burro d’arachidi con la pancetta, finché non lo si assaggia. De gustibus, certo. Ma finché non lo si prova – ce lo insegnano sin da piccoli – non si può dire che un abbinamento non funzioni. Ok, adesso tralasciamo i discutibili gusti del palato di ognuno e torniamo a qualcosa che ci riguarda più da vicino, molto vicino, praticamente dentro: la paura. Quella maledetta. Poco importa quanta fame tu abbia, o quanto tu ami una persona, la paura è una cosa nostra e non riguarda nessun altro.

Esattamente quello di cui voglio parlare è la paura, oggi, di assumersi delle responsabilità morali. L’impegno verso ciò che è immateriale, ma sul quale ci si costruisce la propria vita. Il bisogno di vedere le cose scritte nero su bianco, altrimenti non contano. E così alla domanda: “andiamo a convivere?” la risposta ormai viene spontanea: “certo che sì, mica ci stiamo andando a sposare”.

Beh, vedete, è chiaro che una differenza c’è. Ma per chi?
Quando si intraprende un percorso non si sa mai dove si andrà a finire. Né quanto felice o infelice sarà il cammino. Ma, a mo’ di frase fatta, vi dico che vi è un’unica certezza: qualunque essa sia la fine, quello che accade nel mentre ce lo portiamo dentro per sempre. Sì. Quel per sempre che tanto odiamo tutti, ce lo ritroviamo addosso, dentro e pure nella pancetta al burro d’arachidi che abbiamo mangiato insieme per la prima volta. E ci cambia. Quando prendiamo un impegno lo prendiamo prima di tutto con noi stessi, ecco perché dovremmo dare sempre il meglio. Perché le strade si dividono, certo, può succedere. Ma noi ne abbiamo ancora tanta da percorrere. Pensateci quando temete che qualcosa non possa andare per il verso giusto. Pensateci quando non state facendo nulla affinché le cose vadano come volete voi. Pensateci quando lo cercate da qualcuno e non da voi stessi.