venerdì, 29 Marzo 2024

La Love Blogger

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Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

Da Marte a Venere c’è crisi d’amore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.graziaepaolo.it

Non so se lo avete notato ma in periodi di crisi economica iniziano a spuntare come funghi centri di scommesse. Poi che siano sportivi, che contengano slot machine o che all’interno si pratichino giochi d’azzardo poco importa. Hanno in comune tutti una sola cosa: arricchirsi facendo leva sulla disperazione del momento. Tu perdi il lavoro e loro, della tua disperazione, ne fanno una fonte di guadagno. Geniale. O terrificante, come preferite. Ad ogni modo è quello che sta accadendo anche nello spazio che va da Marte a Venere: c’è crisi d’amore. E lo sa bene chi ha preso di mira i più fragili: negli ultimi anni sembrano andare di moda siti d’incontri, cuscini a forma d’uomo e perfino su Facebook vengono sponsorizzati siti in cui puoi trovare l’anima gemella o, per non fare errori di valutazione questa volta, puoi trovare un fidanzato per finta.

Questo succede perché, da che il mondo è mondo, quelle fragili emotivamente sono le donne. Quelle che dicono di non volere figli, ma che poi fanno la faccia sognate quando gli passa davanti una carrozzina inglese. Quelle che si emozionano per la pubblicità della Nescafé perché tratta di una storia d’amore a distanza o che piangono per settimane la perdita di un personaggio di una serie tv. Sono loro: le donne.
A loro sembra impossibile superare la fine di una storia senza una confezione di gelato da 1Kg, lo sapevi?
Pensa che possono essere antipatiche anche se non sono in quel periodo particolare del mese e cambiano umore peggio di un Cancro ascendente stronzo, se vogliono. Per chi non lo sapesse chi è nato sotto il segno del Cancro cambia spesso umore ed è un perfetto stronzo. Per chi avesse dei dubbi a riguardo ho un numero da lasciargli, parlateci voi. Quelle che, se arrivano a 25 anni senza un fidanzato, avranno mamme pronte a consigliare loro di praticare un nuovo sport, il rugby per esempio: quello maschile ovviamente, non si sa mai che trovino fortuna tra uno scontro diretto e l’altro. Quelle che non appena vedono in una storia un potenziale campanello d’allarme ci si lanciano a capofitto e quanto più è problematica la situazione, tanto più diventa allettante per la crocerossina di turno proveniente dal pianeta Venere.

Da Marte invece, novità?
Tutto tace. Lì si beve birra, si fanno scommesse sportive e, una volta a casa, si litiga per mancanza di tatto ancor prima che loro riescano ad innervosirsi per la troppa volubilità emotiva di quella donna delicata come un fiore, ma che tutto d’un tratto – attento uomo – pare impossessata. Nemmeno il tempo di capire. Nemmeno il tempo di reagire. La donna è già incazzata, ti ha attribuito tutte le colpe, s’è presa la ragione e pure una pausa di riflessione: c’è crisi. E a quel punto gli uomini attraversano fasi altalenanti che vanno dal: “Sono un cretino, cosa le ho fatto?” Al: “No, no, aspetta. Io sono sicuro di non averle fatto niente”.

Insomma. Chi viene da Marte, chi viene da Venere, questi due universi paralleli sembrano essere destinati a non incontrarsi mai per forma mentis. Eppure una cosa è certa: le donne litigano solo se poi intendono far pace e gli uomini pure. E, un po’ come nel resto del mondo, le crisi per questa ragione se le inventano.

Se è violento, non ti ama (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.huffingtonpost.it
“L’unico modo per cambiare un fidanzato violento, è cambiare fidanzato”

Questo lo slogan dedicato alla giornata contro la violenza sulle donne che si celebrerà domani, 25 novembre. Nel 2013 viene uccisa una donna ogni 3 giorni (dati del rapporto Eures). Ogni 3 giorni, nel mondo, la vita di una donna termina per dinamiche pressapoco simili a quelle della storia che vi sto per raccontare.

Veronica Valenti aveva 30 anni e un amore che non sentiva più suo.
Aveva così deciso di porre fine a quella relazione che le aveva già dato in cambio diversi momenti bui. Ma Gora Mbengue, l’ex fidanzato 27 enne della ragazza, non riusciva ad accettare che tra loro fosse finita. I due ragazzi si erano dati appuntamento per discutere nuovamente della decisione di Veronica, che quella sera non è mai più rientrata a casa. La storia tra Veronica e Gora si chiude su uno scenario tragico e deplorevole: un lago di sangue e innumerevoli coltellate sul corpo della ragazza. Quella sera non è finita la storia d’amore tra Veronica e Gora. Quella sera è finita la storia di una vita. Lasciando un immenso vuoto alla famiglia Valenti che nessuno mai potrà colmare.

La storia di Veronica è la storia di:

Annunziata Paoli, 78 Anni
Rimini 7 gennaio 2013: accoltellata dal marito nel settembre 2012 è morta dopo quattro mesi di coma;

Anna Francesca Scarpati, 52 anni
Capri (Na) 8 gennaio 2013, uccisa dal compagno che aveva denunciato ai carabinieri il 9 novembre 2012 per ingiurie, percosse e per violenza fisica e psicologica;

Hrieta Boshti, 36 anni
L’Aquila 18 gennaio 2013, freddata con un colpo di pistola vicino all’orecchio dall’ex marito.

Olayemi Favour, 24 anni
Casal di Principe (CE) 4 febbraio 2013, bruciata viva dall’ex fidanzato di una amica mentre cercava di difenderla;

Jamila Assafa, 30 anni
Budrio (Bo) 22 febbraio 2013, il marito l’ha uccisa con una coltellata al cuore e poi ha portato via i due bambini (2 anni-13 mesi) – Jamila si era rivolta più volte ai carabinieri in passato.

Sono 114 i nomi elencati nella lista femminicidio (così si chiama) e quindi non posso elencarli tutti, ma ad ognuna di loro va il mio pensiero perché la loro storia è la storia di ognuna di noi. Qualche giorno fa, infatti, ho scritto un post su La Love Blogger:

L’unica forza brutale alla quale dovete piegarvi è quella dei sentimenti.

Un uomo violento, non è un uomo che vi ama.
È un uomo malato che non potete curare nemmeno con tutto l’amore del mondo. Quando termina una storia c’è, quasi sempre, chi tra i due non accetta che finisca, e questo è normale. Perdere l’amore fa male ma si può sempre ricominciare. Il bello dell’amore è proprio questo: ripaga. Ma una vita non la riporta indietro nessuno e se sentite di essere in pericolo non abbiate paura, o vergogna, di raccontare la vostra storia. Non siete voi ad essere sbagliate. Queste donne non avevano alcuna colpa. Nessuno può essere colpevolizzato della fine di una storia e la violenza fisica non è la giusta risposta nemmeno ad una scenata di gelosia che vi vede protagoniste. Non è vostra la colpa sebbene si tratti di un sentimento irrazionale. Perché chi riversa su di voi la propria frustrazione ha un limite grande che è quello di non saper placare la propria ira fino a generare violenti sfuriate.

Non tutti intendiamo l’amore allo stesso modo.
Il concetto di amore è ampio e viene appreso nei primi anni di vita di una persona, così, ognuno di noi lo rende proprio in base all’esperienza vissuta. Ma vi è, invece, un concetto univoco: un uomo è colui che rispetta la propria donna.

Ci credi nei rapporti a distanza? (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: ilmurodallalto.it

– Ci credi nei rapporti a distanza?
– Dipende. Quanto sono vicini i cuori?

Mica credere che avere la propria metà fisicamente vicina renda tutto più semplice.
La vera distanza è data da due cuori divisi che non riescono a comunicare tra loro. Avete mai visto il film “Amore a mille.. Miglia”? Bé a dire il vero io no, ma rende il concetto alla perfezione (ne sono sicura): non importa da quale parte del mondo questi due cuori si stiano cercando è solo così che possono trovarsi.
Il punto è che i rapporti tra le persone sono una cosa assai complicata. Così, spesso, si tende a cercare alibi dietro ai quali nascondere il timore che qualcosa possa andare storto, o il mancato coraggio di mettersi in gioco per davvero. Non lo ritengo un demerito. Chi ci perde qui siete voi timorosi, perché l’amore tutto ripaga ma richiede coraggio. Che una relazione sia a distanza o meno conoscerà difficoltà e momenti di sconforto, alcuni superabili altri non. A fare la differenza non sono cose come l’amore, la possibilità di finire a far la pace sul divano dopo un litigio, né – risvolto della medaglia – avere il tempo di placare gli animi prima di rivedersi data la distanza. A fare la differenza è la volontà che si impiega nella riuscita di un rapporto.

Insomma sì.
Io ci credo nei rapporti a distanza e dovreste farlo anche voi.
È stato condotto anche uno studio a riguardo dalla City University di Hong Kong, pubblicato sul Journal of Communication. Il risultato? La lontananza crea dei legami molto più solidi e duraturi nel tempo rispetto a chi si vede tutti i giorni. I rapporti a distanza, a quanto pare, hanno quel quid in più che si chiama desiderio.

Ma come fare a mantenerlo vivo?

1. Non rischiare che il telefono diventi un vostro nemico.
È chiaro che sentire la sua voce è la parte più bella della giornata se lui\lei non c’è. Ma che non diventi un’ossessione che si trasforma in un impedimento al vostro rapporto: lasciatevi i vostri spazi e non vi trasformate in stalker da cui potrebbe diventare preferibile prendere le distanze (in tutti i sensi!).

2. Non ti annullare.
Il fatto che viviate una storia a distanza non significa che tu non possa essere felice. Anzi. A patto che tu sia alla ricerca di un amore sano e indipendente e non che, invece, stia solo cercando di colmare un bisogno. Riflettici.

3. La mancanza è il vostro punto di forza.
Quanto ti manca da 1 a 10? Pressapoco 200, lo so. Non è un valido motivo per essere triste: è proprio lui\lei che vuoi. In un rapporto come questo nulla si dà per scontato e di certo a mantenervi insieme non è l’abitudine. Al batticuore di quando vi rincontrate non ci si abitua.

4. Avvicina i vostri cuori.
Fagli sentire la tua presenza. Coivolgilo nelle tue giornate. Mandagli foto e immortala pezzi della tua quotidianità da condividere con lui\lei. Ricordati di sorridere: il sorriso della persona che ami accorcia le distanze.

5. Fidati.
Di lui, di lei. Fidati. Se ti vuol tradire lo fa anche se abitate sullo stesso pianerottolo. No alle polemiche inutili che irrigidiscono i rapporti.

6. Tempo al tempo.
Ad ognuno il suo. Non cercare conferme immediate. Tieni sempre ben a mente che prima di essere una coppia siete due singoli individui. Ognuno con i propri bisogni e le proprie difficoltà giornaliere. Impara ad essere paziente e a rispettare anche le necessità dell’altro.

7. Prenditi cura di te.
Ancor prima che di voi. Non devi trascurarti solo perché il tuo ragazzo è lontano. Anzi, mostrati impeccabile tutte le volte che vi rivedete, proprio come ad un primo appuntamento. Ne hai avuto di tempo per prepararti, no? Vi vedete talmente poco che i momenti in cui indossi il pigiamone di pile e i cerotti per respirare la notte possono attendere.

Vale anche per lui: sorprendila.
Se ad attenderla alla stazione ci vai anche solo con un fiore la renderai davvero felice. E non hai scuse, vivete lontani non è che la porti fuori a cena tutte le sere, un po’ di inventiva, sù.

8. A quando?
Non lasciate che trascorra troppo tempo tra un vostro incontro e un altro. Un rapporto ha bisogno di cure.

9. Progetti.
Quando sentite che la vostra relazione è ormai consolidata, progettate il vostro futuro insieme. Le storie a distanza possono durare.. Ma non per sempre.

10. Pazienza.
“A gentleman is simply a patient wolf” diceva Lana Turner.
Quello che in molti non sanno sui lupi è che sono animali estremamente fedeli. Con un forte senso di attaccamento al proprio branco, dediti ai propri cuccioli, sono altruisti e capaci di vivere in coppia all’insegna del rispetto più assoluto fino alla morte.

Fate come i lupi. Siate amanti pazienti e rispettosi.

Attento a dove metti il cuore (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: wdonna.it

D’amore non si muore, lo cantava anche la celebre voce italiana di Massimo Ranieri che, disperato, tentava di conquistare la sua amata con le rose rosse più ambite di tutti i tempi. Ma al di là delle note, dei fiori e de cuori infranti che hanno fatto la storia, direi che se io sono qui a scrivere e voi siete qui a leggere, possiamo esserne tutti d’accordo, no? Dunque, per quanto nel mentre pare assurdo perfino che ancora si respiri, beh, imparerai che passata la delusione, finite le lacrime e esaurita tutta la rabbia che hai dentro, si ricomincia a vivere anche meglio di prima. Ma cosa accade nel frattempo?

D’amore non si muore, ma ci si ammala.
Noi siamo esattamente ciò che viviamo. Le nostre emozioni influenzano i nostri organi e, talvolta, per far passare un mal di stomaco bisognerebbe semplicemente liberarsi dall’ansia e dallo stress.

Credit Photo: vitadamamma.com
Credit Photo: vitadamamma.com

Scommetto che guardando questo schema ognuno di voi ci si è rivisto almeno una volta in quei dolori che sicuramente aveva attribuito ad altro. La verità è che il nostro corpo è un sistema davvero complesso e le nostre emozioni ne sono la parte più influente. Ecco perché bisogna trattarle bene, con cura, perché significa avere cura di se stessi. E per quanto possa sembrare assurdo, spesso, un abbraccio è davvero la cura giusta, sicuramente più efficace di tanti medicinali.

Circondatevi di persone positive perché una cosa è certa: chi vi ama farà di tutto per vedervi stare bene, perché diversamente sarebbe il primo a starne male.