sabato, 20 Aprile 2024

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Fosse per me passerei più tempo a fare l’amore che a scriverne. Ma, poi, qualcuno mi ha denominata La Love Blogger e da quel giorno faccio credere a tutti che io sia romantica a patto che tutti loro continuino a credere nell’amore.

L’amore è un gioco, il più pericoloso di tutti (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.nonsolotigullio.com

Più cresco e più mi convinco che di tutte le regole che mi hanno insegnato non so proprio che farmene.
Mangio quando ho fame e non perché è ora. Dormo se ho finito di fare tutto quello che devo e non perché sono stanca. Sto zitta quando mi arrabbio per fare arrabbiare te, non perché io (io, ti pare possibile?) non abbia nulla da dire. Per farla breve non ho mai saputo scendere a compromessi, mai. Poi mi sono innamorata.

“L’amore è un gioco.
Il più pericoloso di tutti perché senza regole”

E tutte le certezze svaniscono.
Guardati: sei tenero da quanto sei impacciato. Non sai mai fino a che punto mollare la presa che tra la paura di perdermi del tutto e quella di avermi realmente per te è quasi meglio continuare a darsi delle colpe affinché domani restiamo ancora noi. Immobili, così, come se nulla fosse successo. Io che continuo a programmare una vita perfetta e che, forse, non mi appartiene e tu che nella tua tenti di disfare anche quello che realmente va bene. Dicono sia una questione di segni. Di orari di nascita, ascendenti e posizioni planetarie. Dicono che abbia qualcosa a che vedere con l’affinità di coppia, solo se è quella di Paolo Fox che se no non vale. Che la luna alcuni giorni è storta e che il sole prima o poi arriva per tutti. Io dico che basterebbe avere il coraggio di scegliere per porre fine ai mille perché.

E dico che stasera ho qualcosa da dirti e tu, ascoltami.
Io ci sono e non mi perdi. Io ci sono dentro fino all’osso. Fino a te. Fino a rischiare, a mettere in discussione, fino a riprovarci finché fa male. Ci sono dentro fino a sbatterci la testa. Fino ad aver imparato che quando sorridi è perché in realtà sei triste e che quando mi dici qualcosa di bello, spesso, è solo per far fronte al più brutto dei momenti. Tipo questo. Quello che ci vede in bilico, a un passo dal mollare la presa e le parole ora non servono più. Sono state belle quelle di conforto di notte. Sono state preziose quelle sussurrate e solo nostre. Sono state un dono quelle in cui sembrava che dopo di te nessuno mai potesse capirmi. Sono diventate un pericolo quelle in cui ci siamo intrappolati senza (voler) vedere una reale via di fuga. Perdendo il sapore del gioco, perdendo la voglia di andare contro corrente. Perdendo quello che se non è amore, allora che cos’è?

Non sempre si giunge al termine avendo in serbo un finale a sorpresa.
Ormai le parole scorrono veloci e confuse quasi come se le si volesse rendere in grado di fermare il fiume in piena che siamo noi. Con l’unico rischio che un punto scritto, diventi un punto reale senza il coraggio di mettersi in gioco per davvero.

‘Giochi o non giochi?’

Bisogna avere coraggio per amarsi. Bisogna essere in grado di accettare ogni sfida per portare al termine un gioco d’amore, oppure bisogna fermarsi.

Dovrebbero inventare un’app per riconoscere quelli come te (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: salute.diariodelweb.it

Il fatto che il mio smartphone super-mega-iper-plus sia in grado di educarmi pure il cane se scarico l’app giusta, ma non mi dice di stare alla larga da quelli come te, mi fa sentire davvero truffata.
Ihdiot. Sarebbe perfetto come nome per un’app che, secondo i miei pronostici, dovrebbe essere in grado di captare gli ormoni alterati, la faccia da sberle e il sorriso beffardo di quelli idioti come te. Per poi iniziare a lampeggiare di rosso ripetutamente e ad urlare come la sirena dei vigili del fuoco come per dirmi: “oh, guarda che ti bruci, via da lì”.

Sì, perché ti spiego.
Caro Iphone che a niente servi, quelli come lui se li so fiutare io dovresti imparare a farlo anche tu. Dicono sia avanti sta tecnologia, ma, chissà come, chissà perché, sono sempre più avanti io e li trovo tutti. Ma tutti eh. Manco il mio cane quando giochiamo e gli nascondo gli ossi è così bravo a non farsene sfuggire manco uno. Dicono sia questione di chimica. Infatti, non siamo mai andate d’accordo io e lei dai tempi del liceo. I tempi in cui già impari che più fighi sono e meno ti salutano. Più sono sfigati, invece, e più ce li hai in classe insieme, nel banco davanti e nella stanza affianco alla tua in gita. Ma vai tranquilla che se esci da un’ora e mezza di educazione fisica e sei in condizioni tragicomiche, quello figo lo incontri. Stendiamo un velo pietoso. Stendiamone due. Cambiamo proprio obbiettivo, è meglio. Ma teniamo ben a mente la lezione: da quelli che hanno la faccia del figo che hai incontrato appena uscita dalla palestra anni fa, tocca starne alla larga sin da subito. Tanto loro la faccia non la cambiano, li riconosci.

In quegli anni impariamo che se non è stro**o, allora è solo un amico. Che l’uomo è così per natura e che sono diversi da noi donne per sensibilità, tatto e senso dell’ironia. Loro sanno essere sempre più pungenti. Ah! Poi non sanno parlare molto bene e, sicuramente, si esprimono sempre a metà, l’altra metà dei fatti tocca a noi capirla. Eh? No.

Hai presente quando un uomo ti dice qualcosa e tu ti domandi:
“chissà cosa avrà voluto dirmi!” e ci rimugini per delle ore?

Beh, vedi.
Puoi anche smettere sin da subito di rimuginare perché la risposta è una e semplice: niente. Non voleva dirti niente di più niente di meno di quello che ha detto. Non intendeva confonderti le idee, né sta cercando di depistarti riguardo il suo amore per te.

Insomma. Io ci lavoro a quest’app.
Ve lo giuro che Ihdiot sarà presto scaricabile negli store.
Ma, nel frattempo, alziamo gli occhi dallo smartphone perché mentre aspettiamo che si faccia sentire quello stro**o che visualizza e non risponde, ci stiamo perdendo il sorriso di qualcuno che non aspetta altro che essere notato. E possiamo prendercela solo con noi stesse. Sappiamo bene come funziona. Anche senza un’app. Esistesse un’app decideremmo sempre per lo stro**o di turno e, con molta probabilità, cancelleremo l’app. Buttando via tanto, troppo tempo. L’ostinazione non è sinonimo di amore.

Odio il rosa. E quando mi guardi così (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: www.theoldpinkroom.com

Se mi avessero detto che un giorno sarei stata quella che scrive d’amore avrei risposto che, piuttosto, sarei potuta essere detentrice di un loft in montagna dalle pareti rosa shocking, che avrei indossato solo abiti aderenti e total pink e che avrei guidato una berlina cabriolet dagli interni in pelle bianca e tutta, rigorosamente, rosa. Odio il rosa, se non s’era capito da subito. E, in ordine inverso, adoro i fuoristrada, i vestiti larghi e non ci sono io se non c’è il mare. Infine se ti raccontassi la mia idea di romanticismo sono certa che non ti piacerebbe. Comunque il rosa è il colore che non passa mai di moda. Il colore dell’apostrofo tra le parole t’amo. Dei cuori meno confidenziali (ma non troppo) tra quelli che ci propina emoji, quello per antonomasia delle donne e quello – tendenzialmente shocking – della mia faccia quando mi guardi così. In quel modo. Che non ho ancora capito se ti prenderei a sberle o ti riempirei di baci o se tutte e due le cose insieme, ma te ne prego: non smettere.

Ad ogni modo sono un disastro in amore e mi sembra giusto avvertirti.
Rovino sempre tutto. Accelero talmente tanto i tempi – come nel resto delle cose – che poi le mie storie finiscono quando io inizio ad innamorarmi per davvero. Inoltre non reggo troppo tutte quelle dinamiche della storia d’amore perfetta (secondo chi?) e tendenzialmente i rapporti a due mi fanno mancare l’aria invece che donarmela. Quindi – a occhio e croce – il problema sarei io. Io che non ho mai tempo. Che sono spesso nervosa e sotto pressione. Io che ho sempre bisogno dei miei spazi. Che riempio il bagno di mille creme profumate per il corpo. Che rido quando sono tesa e piango se sono felice. Che se mi dicono che sono bella potrei rispondere: “grazie, anche a te” perché non m’importa e mi distraggo. Ma se sono i tuoi occhi a parlare per te, mi sento bella, bellissima, la più bella di tutte anche se non è quello che conta.

Mi rendo conto, poi, che alla mia età è doveroso aver immaginato nei minimi dettagli il giorno di un presunto matrimonio. Io nemmeno il vestito. Nemmeno l’amore. E ho un ideale di fidanzato perfetto che stona con tutto quello che di norma si vuole: non ti chiederò mai di amarmi per tutta la vita. Non ti chiederò di avere una data nostra da festeggiare, ma festeggeremo tutte le volte che ci andrà e senza un reale motivo. Non ti terrò il muso se ci capiterà di stare lontani. Se hai un sogno più grande di te non ti fermerò mai (con me ci hanno provato, e se non so cos’è l’amore so che non è questo). Non ti dirò mai che ho mal di testa e non mi va di fare l’amore con te. Non ti chiederò di parlare di cose futili per ore, ma cercherò consenso nei tuoi occhi e, anzi, quando non lo troverò allora farò un passo indietro. Non ti chiederò di portarmi fuori a cena per trascorrere una serata diversa ma, lo so potrà sembrare strano, potrei chiederti di uscire per una passeggiata in piena notte e restare in silenzio tutto il tempo. Ecco, credo non ci sia cosa più romantica che condividere il silenzio, il momento forse più intimo. E non ti chiederò, soprattutto, quando è arrivato il momento di sposarci. Ma continua a guardarmi così e, ti giuro:

se invecchiamo insieme ti sposo.

Ci credi nei rapporti a distanza? (LA LOVE BLOGGER)

Credit Photo: ilmurodallalto.it

– Ci credi nei rapporti a distanza?
– Dipende. Quanto sono vicini i cuori?

Mica credere che avere la propria metà fisicamente vicina renda tutto più semplice.
La vera distanza è data da due cuori divisi che non riescono a comunicare tra loro. Avete mai visto il film “Amore a mille.. Miglia”? Bé a dire il vero io no, ma rende il concetto alla perfezione (ne sono sicura): non importa da quale parte del mondo questi due cuori si stiano cercando è solo così che possono trovarsi.
Il punto è che i rapporti tra le persone sono una cosa assai complicata. Così, spesso, si tende a cercare alibi dietro ai quali nascondere il timore che qualcosa possa andare storto, o il mancato coraggio di mettersi in gioco per davvero. Non lo ritengo un demerito. Chi ci perde qui siete voi timorosi, perché l’amore tutto ripaga ma richiede coraggio. Che una relazione sia a distanza o meno conoscerà difficoltà e momenti di sconforto, alcuni superabili altri non. A fare la differenza non sono cose come l’amore, la possibilità di finire a far la pace sul divano dopo un litigio, né – risvolto della medaglia – avere il tempo di placare gli animi prima di rivedersi data la distanza. A fare la differenza è la volontà che si impiega nella riuscita di un rapporto.

Insomma sì.
Io ci credo nei rapporti a distanza e dovreste farlo anche voi.
È stato condotto anche uno studio a riguardo dalla City University di Hong Kong, pubblicato sul Journal of Communication. Il risultato? La lontananza crea dei legami molto più solidi e duraturi nel tempo rispetto a chi si vede tutti i giorni. I rapporti a distanza, a quanto pare, hanno quel quid in più che si chiama desiderio.

Ma come fare a mantenerlo vivo?

1. Non rischiare che il telefono diventi un vostro nemico.
È chiaro che sentire la sua voce è la parte più bella della giornata se lui\lei non c’è. Ma che non diventi un’ossessione che si trasforma in un impedimento al vostro rapporto: lasciatevi i vostri spazi e non vi trasformate in stalker da cui potrebbe diventare preferibile prendere le distanze (in tutti i sensi!).

2. Non ti annullare.
Il fatto che viviate una storia a distanza non significa che tu non possa essere felice. Anzi. A patto che tu sia alla ricerca di un amore sano e indipendente e non che, invece, stia solo cercando di colmare un bisogno. Riflettici.

3. La mancanza è il vostro punto di forza.
Quanto ti manca da 1 a 10? Pressapoco 200, lo so. Non è un valido motivo per essere triste: è proprio lui\lei che vuoi. In un rapporto come questo nulla si dà per scontato e di certo a mantenervi insieme non è l’abitudine. Al batticuore di quando vi rincontrate non ci si abitua.

4. Avvicina i vostri cuori.
Fagli sentire la tua presenza. Coivolgilo nelle tue giornate. Mandagli foto e immortala pezzi della tua quotidianità da condividere con lui\lei. Ricordati di sorridere: il sorriso della persona che ami accorcia le distanze.

5. Fidati.
Di lui, di lei. Fidati. Se ti vuol tradire lo fa anche se abitate sullo stesso pianerottolo. No alle polemiche inutili che irrigidiscono i rapporti.

6. Tempo al tempo.
Ad ognuno il suo. Non cercare conferme immediate. Tieni sempre ben a mente che prima di essere una coppia siete due singoli individui. Ognuno con i propri bisogni e le proprie difficoltà giornaliere. Impara ad essere paziente e a rispettare anche le necessità dell’altro.

7. Prenditi cura di te.
Ancor prima che di voi. Non devi trascurarti solo perché il tuo ragazzo è lontano. Anzi, mostrati impeccabile tutte le volte che vi rivedete, proprio come ad un primo appuntamento. Ne hai avuto di tempo per prepararti, no? Vi vedete talmente poco che i momenti in cui indossi il pigiamone di pile e i cerotti per respirare la notte possono attendere.

Vale anche per lui: sorprendila.
Se ad attenderla alla stazione ci vai anche solo con un fiore la renderai davvero felice. E non hai scuse, vivete lontani non è che la porti fuori a cena tutte le sere, un po’ di inventiva, sù.

8. A quando?
Non lasciate che trascorra troppo tempo tra un vostro incontro e un altro. Un rapporto ha bisogno di cure.

9. Progetti.
Quando sentite che la vostra relazione è ormai consolidata, progettate il vostro futuro insieme. Le storie a distanza possono durare.. Ma non per sempre.

10. Pazienza.
“A gentleman is simply a patient wolf” diceva Lana Turner.
Quello che in molti non sanno sui lupi è che sono animali estremamente fedeli. Con un forte senso di attaccamento al proprio branco, dediti ai propri cuccioli, sono altruisti e capaci di vivere in coppia all’insegna del rispetto più assoluto fino alla morte.

Fate come i lupi. Siate amanti pazienti e rispettosi.