giovedì, 25 Aprile 2024

Ma cosa mangi?

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Gli alimenti non hanno più segreti: nella rubrica Ma cosa mangi la dott.ssa Fernanda Scala vi aiuta a scoprire cosa mangiate realmente

Dieta: non esistono più scuse

Credits photo: www.radianceproject.nz

Quando è necessario perdere qualche chilo di troppo, oppure se già si segue un percorso alimentare controllato, sono tante le scuse utilizzate per giustificare gli sgarri alimentari commessi. Ecco le più diffuse.

I miei figli non mangiano le merendine che compro per loro e quindi le devo consumare io

Spesso capita che si cerchi di giustificare gli sgarri alimentari commessi ponendo l’attenzione sull’ambiente familiare, ed in particolare sui bambini, per i quali si tende a riempire le dispense di merendine, cioccolato, dolci, patatine e snack salati.
Se stiamo seguendo un regime alimentare controllato, questi cibi sicuramente non contribuiscono a farci raggiungere l’obiettivo presupposto.
Dall’altra parte invece,con la determinazione e l’assunzione di coscienza che ci ha portato ad intraprendere un percorso volto al dimagrimento, questi non dovrebbero assolutamente rappresentare una tentazione.

Se poi veramente, tutti questi alimenti non sono neanche richiesti dai nostri figli tanto da essere “costretti” a mangiarli pur di consumarli, perché continuare a riempire la dispensa? Inoltre, per quanto riguarda i bambini, assistiamo ormai a fenomeni di obesità sempre più diffusi, dovuti principalmente alla qualità del cibo che arriva nelle nostre case.
Una scelta oculata degli alimenti da acquistare non solo farà bene alla nostra dieta, ma anche alla salute dei nostri figli.

La scusa più utilizzata dalle donne: era quel determinato periodo del mese e non riuscivo a resistere

Il ciclo mestruale può comportare una serie di disturbi affatto piacevoli, tra cui una voglia irrefrenabile e incontrollata di mangiare, di letteralmente “divorare” ingenti quantità di cibo, soprattutto dolci, mandando in fumo qualsiasi tentativo di seguire la dieta.
In realtà dovremmo considerare che tutti i cibi da cui ci si lascia tentare durante questo periodo, possono contribuire ad aumentare i disturbi fisici collegati a questa fase.
Infatti un eccessivo consumo di alimenti salati e dolci (come il cioccolato) contribuiscono ad aumentare lo stato di ritenzione idrica ed edema diffuso facendo aumentare la sensazione di gonfiore.
Non riusciamo a resistere agli attacchi di fame? Scegliamo alimenti sani, come cereali integrali, yogurt, frutta fresca, che non solo non metteranno a dura prova la nostra dieta, ma soprattutto aiuteranno ad alleviare i disturbi osservati.

Sono intollerante/allergico a qualche alimento per questo non perdo peso

Negli ultimi anni ci si nasconde sempre di più dietro la convinzione che eventuali intolleranze o allergie nei confronti di determinati aliment,i siano la causa principale per la quale non si riesce a perdere peso.

In realtà il meccanismo alla base di un’intolleranza o di un’allergia alimentare è ben diverso, dove gli effetti osservati non saranno rappresentati da un aumento della massa grassa.
Nel caso delle allergie alimentari si osserverà una reazione di difesa, da parte del sistema immunitario, in seguito all’assunzione di specifici alimenti che, normalmente, possono risultare innocui e tollerati dalla maggior parte della popolazione.
Questi alimenti, riconosciuti dall’organismo come sostanze estranee e pericolose, produrranno una risposta anticorpale specifica, con relativo rilascio di istamina, volta a neutralizzare la sostanza introdotta. Gonfiore, prurito, rossore, bollicine, difficoltà respiratoria, vomito, coliche: questi i sintomi più diffusi di un’allergia.

Se invece ci troviamo di fronte ad un’intolleranza alimentare, non avremo una risposta da parte del sistema immunitario, ma il coinvolgimento di un metabolismo specifico.
Sebbene la sintomatologia possa essere simile ad un’allergia, in questo caso il soggetto non riuscirà a digerire/metabolizzare in maniera corretta un alimento o un suo componente, come si osserva nel caso dell’intolleranza al lattosio in cui si osserva un deficit enzimatico che non permette di digerire e scomporre lo zucchero del latte (il lattosio).

Mangio spesso fuori casa e non riesco a seguire la dieta

Se non si riesce a seguire una dieta si tende sempre di più a giustificarsi ponendo l’accento sulle proprie abitudini, personali e/o lavorative, nonché sulla propria vita sociale.

In realtà, anche se siamo spesso fuori casa o se abbiamo una vita sociale molto intensa, è possibile ugualmente cercare di seguire un regime alimentare controllato.
Partendo infatti dalla considerazione che non si è mai “obbligati” a consumare un pasto completo, sia che ci troviamo al ristorante sia a casa di amici e parenti, imparare a capire quanto e cosa mangiare per restare in forma è di fondamentale importanza per mantenere anche un determinato stato di salute.

Inoltre se si è arrivati ad iniziare un percorso alimentare con convinzione e consapevolezza, allora non sembrerà poco cortese rinunciare a qualcosa, ridurre le porzioni, fermare nonni e parenti che continuano a riempirci il piatto o scegliere semplicemente una preparazione più leggera.
Del resto siete a dieta perché volete sentirvi meglio o migliorare il vostro aspetto fisico, e quindi non è necessario utilizzare scuse, rinunciare alla propria vista sociale o sentirsi a disagio.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Tutti i segreti per mangiare fuori casa rimanendo in forma

Credits photo: www.getrealgurlsnutrition.com

Imparare a mangiare fuori casa in maniera sana non è una missione impossibile come molte persone possono pensare. Spesso infatti, se si sta seguendo un regime alimentare controllato, si è convinti di dover rinunciare alla propria vita sociale, rinunciando quindi ad inviti ed uscite con gli amici.
Stesso problema per tutti coloro che invece, per motivi di lavoro, sono costretti a pause pranzo fuori casa.
Questo non è vero, l’importante è seguire qualche piccolo accorgimento per evitare di commettere degli errori alimentari

Non saltare mai la colazione

È buona norma imparare ad effettuare sempre 5 piccoli pasti al giorno, in quanto arrivare ad uno stato di completo digiuno al pasto principale è estremamente dannoso per il nostro organismo.
Infatti oltre a favorire l’aumento del peso corporeo, dovuto ad un rallentamento del metabolismo, saltare la colazione aumenta anche il rischio di malnutrizione.

Spinti da un elevato senso di fame il risultato sarà quello di mangiare molto di più, introducendo quindi più calorie di quelle necessarie e, soprattutto, scegliendo preparazioni molto veloci, ricche in carboidrati e grassi.

Scegliere preparazioni semplici

Partiamo dalla considerazione che il cibo che possiamo consumare al bar, alla tavola calda o al ristorante non viene preparato come lo cucineremmo noi a casa.
I condimenti e le modalità di cottura impiegate sicuramente sono il primo elemento da valutare al momento dell’ordinazione.
La maggior parte dei cibi presenteranno un elevato quantitativo di zuccheri, grassi saturi e calorie, non concessi dal regime alimentare ipocalorico che stiamo seguendo.

Controllare e limitare il consumo di cibi ricchi in grassi, soprattutto quelli saturi, non è semplice quando si mangia fuori casa in quanto non si conosce la qualità, la quantità e la tipologia delle materie prime impiegate nella preparazione dei cibi. Il rischio di consumare cibi ricchi in grassi saturi è quindi elevato che non solo rappresenta un pericolo per la nostra forma fisica, ma è soprattutto pericoloso per il nostro benessere e la nostra salute.

Il primo segreto quindi è cercare di evitare tutte quelle preparazioni estremamente laboriose, snack preconfezionati, fritture, cibi ricchi di salse e condimenti che potrebbero far lievitare non solo il valore calorico delle pietanze, ma anche il nostro girovita.

Via libera quindi a preparazioni alla griglia o alla brace, sia di carne che di pesce, piatti unici come insalate miste, insalate di riso, di pasta. Evitiamo invece di consumare un pasto completo (antipasto, primo, secondo, dolce, frutta), scegliendo invece sempre un contorno a base di verdura senza condimento. In questo modo potremmo dosare noi stesso i quantitativi di olio necessari.

Attenzione inoltre ai risotti! Sebbene il riso sia un alimento estremamente indicato per coloro che seguono una dieta ipocalorica grazie alle sue proprietà disintossicanti e diuretiche, ricordiamoci che nei ristoranti i risotti verranno cucinati utilizzando principalmente burro, e che quindi ben si allontana da una preparazione domestica.

Attenzione ai pasti sostitutivi

Barrette, polveri da sciogliere in acqua dai gusti più disparati, budini, dessert e tanti altri ancora. I pasti sostitutivi ormai sono sempre di più.

Ma siamo sicuri che rappresentano una valida e salutare alternativa?
Sebbene rappresentino un’opzione veloce e pratica per chi mangia fuori casa, dal contenuto calorico contenuto, e dall’interessante potere saziante dovuto ad un quantitativo superiore di fibre vegetali, attenzione alle controindicazioni.
Il loro elevato contenuto in proteine potrebbe, a lungo andare, affaticare fegato e reni, l’elevato quantitativo di zuccheri non rappresentare la scelta nutrizionale più corretta per coloro che seguono un regime alimentare ipoglucidico e creare anche delle sintomatologie carenziali per la mancanza di molti nutrienti essenziali.
Attenzione inoltre alle tracce di glutine, latte e uova che potrebbero contenere, specialmente laddove ci sia una condizione di allergia o intolleranza conclamata.

Il consiglio? Meglio fermarsi ed ordinare una bella insalata mista di verdure ed ortaggi, pesce o carne o formaggi ligth, il tutto condito da olio d’oliva. Questa si che rappresenta la combinazione giusta per restare in forma e salute senza però rinunciare al gusto e alla vita sociale.

Una buona alimentazione è amica della salute.

Il miglio: ecco tutti i motivi per consumarlo

Credits photo: www.medicinalive.com

Il miglio è composto principalmente da carboidrati, proteine dal buon valore biologico, aminoacidi solforati, quali cistina e metionina, e presenta un elevato potere energetico.
100 grammi di prodotto apportano infatti circa 360 Kcal.

La percentuale di lipidi è costituita quasi interamente da grassi insaturi, tra cui principalmente omega 3 ed omega 6, acidi grassi preziosissimi in grado di contrastare l’accumulo di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Ottima anche la quantità di sali minerali tra cui ferro, fosforo, magnesio, potassio, zinco, calcio, sodio e silicio, e di vitamine principalmente del complesso B.

Quello decorticato non contiene glutine, risultando quindi adatto nei soggetti affetti da celiachia.
Attenzione: se volete utilizzare la farina di miglio sarebbe meglio acquistare il cereale grezzo e macinarlo in casa in quanto a volte le farine possono essere ottenute utilizzando macine impiegate nella produzione anche di altre tipologie di farina. Solitamente quando il prodotto che acquistiamo è totalmente privo di glutine viene riportato in etichetta, attraverso la presenza sulla confezione della spiga sbarrata.

Le proprietà benefiche

Il miglio è un alimento facilmente digeribile con interessanti proprietà diuretiche. Proprio per la sua estrema digeribilità è consigliato nella dieta di persone anziane e nei bambini.

Proprio nei bambini la farina di miglio può essere impiegata per preparare creme e pappe, anche durante la fase dello svezzamento.

Grazie alla presenza di acido silicico e di proteine strutturali rappresenta un ottimo alleato per il benessere di pelle, denti, capelli e unghie, stimolando la produzione di cheratina e di collagene.

L’abbondante presenza di vitamine e sali minerali lo rendono un cereale altamente ricostituente che può aiutare a contrastare stanchezza, stress e depressione.

Inoltre grazie alla presenza di triptofano, un amminoacido essenziale da cui parte la sintesi della serotonina, nota come l’ormone della felicità, sembra essere in grado di favorire il buon umore.

Ideale sia per chi segue una dieta vegetariana, dato il buon contenuto in ferro e l’elevato contenuto proteico, sia nelle diete dimagranti essendo povero in grassi e privo di colesterolo.

Non presenta particolari controindicazioni, tranne nei casi di ipotiroidismo. Questo cereale infatti appartiene agli alimenti “gozzigeni”, ovvero in grado di interferire con il metabolismo dello iodio, fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide.

Come utilizzarlo

Il miglio è un cereale altamente versatile in cucina.

In commercio lo possiamo trovare sotto forma di farina, che può essere impiegata anche per la preparazione di prodotti da forno, come fiocchi, ideali per la colazione, come latte, estratto dal cereale e che rappresenta un ottima alternativa se si soffre di intolleranza al lattosio o se semplicemente si segue una dieta vegetariana.

Se lo si sceglie come chicco è abbastanza rapido da cucinare. Non richiede infatti di essere tenuto in ammollo, ma andrà cucinato in una casseruola aggiungendo il doppio di acqua rispetto alla quantità di miglio utilizzata, lasciandolo cuocere per 15/20 minuti.

Una volta cotto potrà essere utilizzato per realizzare fantasiosi sformati, gustose crocchette unendolo a delle verdure, o semplicemente condendolo con gli alimenti e le spezie che preferite

Una buona alimentazione è amica della salute.

Dolci e Carnevale: ogni caloria vale

Credits photo:www.finedininglovers.it

Da quando siamo piccoli il Carnevale è una festa che evoca alla mente principalmente due cose: le maschere ed i dolci.
Fritti, al forno, ricchi di zuccherini colorati, glassati al miele, ripieni, o ricoperti da strati e strati di dolce zucchero a velo. Tante le delizie carnevalesche che in questo periodo popolano le vetrine e gli scaffali di pasticcerie, forni e supermercati.
Ma quanto peseranno sulla nostra forma fisica questi piccoli e dolci peccati di gola?

Chiacchiere, frappe, bugie, stracci, cenci

Regione che vai, nome che trovi, ma la sostanza di base resta sempre la stessa. Dolcissimi nastri di pasta fritti in olio bollente e cosparsi di soffice zucchero a velo. Croccanti o morbide è veramente difficile resistere alla loro semplicità.
Ma se al palato rappresentano una dolce tentazione, dal punto di vista nutrizionale rappresentano delle vere e proprie bombe caloriche.
Basta pensare infatti che 100gr di prodotto contengono circa 470 calorie. Se invece optiamo per la versione light al forno, le calorie saranno “solo” la metà.

Castagnole

Semplici o ripiene, glassate o ricoperte di zucchero, dalla tipica forma sferica ed ovviamente super fritte, le castagnole non possono certo mancare nella lista dei dolci di Carnevale.
Anche in questo caso, il quantitativo calorico difficilmente perdona: circa 502 calorie ogni 100 gr di prodotto.

Tortelli

Tipici dolci lombardi, sono delle soffici palline fritte nell’olio e cosparsi, ad uno ad uno, di zucchero a velo. Inoltre, per chi non si accontenta “solo” della frittura, sono disponibili le varianti ripiene alla crema, alla mela e all’uvetta.
Le calorie si aggirano intorno alle 500 per 100 gr di prodotto, destinate solo ad aumentare per le versioni più elaborate. Voglia comunque di tortelli? Ci viene in soccorso la versione al forno per riuscire a tagliare qualche caloria.

Cicerchiata

La cicerchiata è un dolce composto da piccole palline di pasta, ovviamente fritte, e ricoperte di miele.
Tipico dell’Italia centrale ed abbastanza diffuso in Abruzzo, questo dolce carnevalesco ricorda gli struffoli napoletani, sia nella forma che nel gusto ma che, a differenza di questi, viene considerato non solo un dolce natalizio. Non fatevi ingannare dal loro aspetto light: la cicerchiata ha circa 500 calorie per 100 gr di prodotto.

Frittelle di Carnevale

Classico dolce intramontabile, anche in questo caso la parola d’ordine è solo una: fritto, fritto, fritto. Semplici, al cioccolato, alla ricotta, con la frutta, qui le versioni sono veramente tantissime. Le calorie partono dalle 400 per 100 gr, fino a superare anche le 500, un vero e proprio pranzo più che un semplice dolcetto di Carnevale.

Zeppole o graffe

A forma di bomboloni o a forma di ciambelle, le zeppole rappresentano una variante delle frittelle di carnevale. Rigorosamente fritte, in alcune regioni la ricetta tipica prevede una doppia cottura, ovvero prima in forno e poi fritte. Farcite o meno da diverse tipologie di creme, rappresentano un soffice piacere per il palato, ma estremamente insidioso per la forma fisica.
Infatti 100 gr di prodotto ha circa 450 calorie, quantità che si raggiunge e si supera molto facilmente proprio per la loro dolce morbidezza

Strauben

Dolci altoatesini dalla tipica forma a spirale, da cui deriva il loro nome e, indovinate un po’, ovviamente fritti.Una volta ultimata la frittura, lo strauben viene coperto di zucchero a velo e si mangia con marmellata di mirtilli calda o frutta cotta.
Quanto costa alla nostra forma fisica questa dolce tentazione? Solo 350 calorie ogni 100 gr.

E se nella lotta tra calorie e golosità la seconda ha la meglio, cerchiamo almeno di non esagerare con gli eccessi per cercare di godere, solo per un giorno, la dolcezza del Carnevale senza “dare troppo peso” alla bilancia.

Una buona alimentazione è amica della salute.