venerdì, 19 Aprile 2024

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Virus e batteri si diffondono. Dobbiamo lavarci più spesso le mani

Il semplice gesto di lavarsi le mani con acqua e sapone andrebbe fatto molto più spesso.
Virus e batteri di ogni tipo, provenienti dalle più innocue attività quotidiane, non si staccano da soli dalle nostre mani.
E allora parte il via a qualsiasi tipo di infezione: tocchiamo altre persone, oggetti, altre superfici magari anche insetti – compresi quelli che si trovano nelle feci umane – e poi, senza pensarci, avviciniamo le mani al volto, al naso e alla bocca.


Queste immagini impressionanti mostrano il rapido diffondersi di batteri e virus sulle nostre mani.
Le foto sono state create da Peter Hoffman, esperto di controllo delle infezioni nella sanità pubblica in Inghilterra.
Toccò oggetti di uso quotidiano e cibi contaminati – aveva anche usato la toilette – poi strinse le mani su una sostanza che permette ai germi provenienti da materiale fecale di crescere, e il risultato fu pauroso.

Hoffman disse “People may not be aware of how many germs they get on their hands after doing a range of general everyday tasks, so this series of photos really helps to highlight this”.
Tuttavia – e per fortuna – le immagini evidenziano anche quanto sia facile sbarazzarsi dei batteri e dei virus con il semplice uso di acqua e sapone.
Il problema più grosso è che solo due terzi dei cittadini britannici affermano di lavarsi le mani dopo aver usato il gabinetto. Le donne adottano migliori abitudini igieniche, ma meno di sei uomini su dieci si lava accuratamente le mani dopo la toilette.

“Washing the hands using soap and water – afferma Hoffman – is integral to breaking the cycle of transmission of harmful bugs whether that is in a hospital or in our own homes and everyone needs to adopt this very good habit”.

È abbastanza scioccante vedere come batteri e virus di ogni tipo si diffondano così velocemente anche dopo semplici gesti quotidiani: un solo batterio può crescere in centinaia e migliaia di persone in uno spazio relativamente breve di tempo. Questi vengono poi rilasciati in tutto il nostro ambiente e su altre persone e così via, senza sosta.
Questo è il motivo per cui è così importante lavarsi le mani accuratamente, e in particolare prima di toccare il cibo, e dopo essere andato in bagno.

[Credit: DailyMail]

Organi animali per trapianti umani

I progressi conseguiti in campo chirurgico potrebbero spianare la strada a un prossimo impiego di organi animali per trapianti umani, risolvendo il problema delle interminabili liste d’attesa dovute alla carenza di donatori: è quanto emerge da una nuova ricerca, nel corso della quale alcuni scienziati hanno trapiantato il cuore di maiali geneticamente modificati nell’organismo di babbuini il cui sistema immunitario è stato soppresso al fine di evitare il rigetto del trapianto.

I cuori trapiantati sono rimasti in funzione per più di 500 giorni, secondo quanto riportato dai ricercatori il 28 aprile al meeting dell’American Association for Thoracic Surgery di Toronto. La ricerca, tuttavia, è ancora in attesa di pubblicazione.”Negli Stati Uniti sono circa 120.000 i pazienti in attesa di trapianto d’organi: molti di più rispetto al numero di donatori” afferma il Dottor Muhammad Mohiuddin, a capo del National Institute of Health, istituto americano di cardiologia, pneumologia ed ematologia. “Pertanto, se riuscissimo ad utilizzare donatori non-umani, saremmo in grado di salvare moltissime vite preziose“.

Il trapianto animale, noto come xenotrapianto, potrebbe se non sostituirsi del tutto all’innesto di organi umani, quantomeno offrire l’opportunità di ammortizzarne la richiesta fino a che la disponibilità di organi umani non si sia ripristinata. Ma il rigetto tissutale da parte del sistema immunitario del ricevente resta il maggiore ostacolo al successo dell’operazione. Per ovviare al problema, Mohiuddin e colleghi hanno impiegato il cuore di maiali geneticamente modificati, privati cioè di geni che avrebbero potuto indurre al rigetto i riceventi umani, geni che sono stati sostituiti con altri di tipo umano che non avrebbero causato alcun tipo di reazione immunitaria. La scelta dei maiali è dovuta al fatto che la loro anatomia è molto simile a quella umana, il che ne favorisce l’assimilazione molto velocemente.

I ricercatori hanno, così, trapiantato i cuori di questi maiali negli addomi di alcuni babbuini, senza impiantarli direttamente al posto dei cuori delle scimmie, ma collegando i cuori suini al loro sistema circolatorio. I cuori trapiantati sono rimasti in funzione per più di 500 giorni, durante i quali ai babbuini sono stati somministrati farmaci immunosoppressori.
Attualmente, siamo in grado di gestire la fase più complicata del rigetto“, ha affermato Mohiuddin. Il prossimo passo sarà quello di realizzare trapianti in cui i cuori dei babbuini vengano effettivamente sostuiti con i cuori dei maiali, ma i ricercatori non sono ancora in grado di stabilire quando sarà possibile passare in questo senso a test clinici umani: tutto dipende dalla buona riuscita del trapianto sui babbuini. Oltre al cuore, anche altri potrebbero essere gli organi animali utilizzati per il trapianto da animali a uomini, tra cui reni, fegato, pancreas e polmoni.

Dimagrire senza dieta: ecco le 18 regole

Per essere in forma perfetta per la prova costume, a volte, neanche una dieta ferrea e un’attività fisica stremante possono fare la differenza. Ovvio che stare attenti a ciò che si mangia e una corsetta d’abitudine unita ad un po’ di palestra sono le basi per una linea da invidiare, ma molto spesso ci sono consigli e regole da seguire per vivere sani e belli aggiungendo qualche accortezza in più alla nostra quotidianità.
L’obiettivo, secondo moltissimi esperti, è quello di apportare giorno per giorno dei piccoli cambiamenti nel nostro stile di vita e nel nostro rapporto con il cibo. Importantissimo anche consumare ingredienti con proprietà anti-infiammatorie. con Senza rinunce estreme, cambi di abitudini, spese folli e ingredienti strani, ecco le 18 regole più sensate per dimagrire senza sottoporsi a una dieta ipocalorica.

Cronometrare i pasti

L’obiettivo è quello di impiegare minimo 20 minuti per terminare il pasto. Un piccolo trucco per aiutare la digestione: i pasti lenti, infatti, saziano di più, poiché danno il tempo al nostro cervello di recepire la sensazione di sazietà stimolata dagli ormoni messi in circolo dal cibo. Mangiare troppo velocemente non fa altro che apportare un numero maggiore di calorie, poiché nell’arco di tempo – 20 minuti circa – che serve al tuo cervello per provare sazietà, si mangerà un quantitativo di alimenti maggiore.

Non dormire troppo poco

Se non si dorme molto, l’organismo produrrà un quantitativo maggiore di cortisolo, l’ormone dello stress, maggiore appetito. Dormire per 7 ore di fila, la notte, può portare a perdere fino 6 chili in un anno.

Cucinare tre tipi diversi di verdure

Preparare tre tipi diversi di verdure a cena. Avere a disposizione più di tre alternative funziona come stimolo per mangiare di più. Avete presente i buffet delle feste in cui si fanno sempre più “viaggi” del previsto, per rubare tutto quello che si può? Bene, limitiamoci a 3 tipi di verdure: aiuteranno intestino, organismo, cervello.

Cominciare con una minestra

Cominciare i pasti con un brodo, una minestra o una zuppa di verdure farà mangiare più lentamente e calmerà l’appetito. Evitare le zuppe cremose che possono avere un alto contenuto di grassi e di calorie.

Utilizzare alimenti integrali

Cereali come il riso integrale, l’orzo, l’avena, il grano saraceno e la pasta integrale sono ottimi per perdere peso senza mettersi a dieta. Gli alimenti integrali sostano maggiormente nell’intestino e favoriscono il senso di sazietà.

Porsi piccoli obiettivi di volta in volta

Raggiungere una determinata taglia, indossare un vestito lasciato nell’armadio da troppo tempo, fare 5 km in più di corsa. Piccoli obiettivi e premi che possono invogliare ancor di più a perdere peso in maniera seria e continua.

Mangiare una pizza con le verdure

Come rinunciare alla pizza quando si vuole perder peso? Scegliendone una con le verdure! È saporita e saziante e si potranno risparmiare fino a 100 KCal rispetto ad un altro tipo di pizza. Niente condimenti troppo pesanti, sottile e “light”. Un piccolo “trucchetto” per non dire sempre “no” alla pizza.

Usare un bicchiere alto e stretto

Quando non si beve acqua, usare un bicchiere alto e sottile invece di uno basso e largo. Con la vista si ingannerà il cervello e si berrà circa il 25-30% in meno di succhi di frutta zuccherati, vino, birra, cocktail o altre bevande ipercaloriche.

Alternare un cocktail con dell’acqua

Quando si beve dell’alcol, meglio far seguire al primo drink un grande bicchiere di acqua minerale invece di passare direttamente al cocktail successivo.

Bere del tè verde

Diverse ricerche in campo medico provano che bere giornalmente una o due tazze di tè verde possa accelerare il metabolismo attraverso l’azione di una sostanza fitochimica come la catechizza. Inoltre il tè verde ha un effetto diuretico, di soppressero dell’appetito, antiossidante, combatte il colesterolo e previene alcune forme di tumore.

Yoga

Le donne che fanno yoga tendono statisticamente a pesare meno delle altre. Come mai? Coloro che fanno yoga regolarmente hanno un approccio “mentale” al cibo diverso e più equilibrato.

Mangiare a casa 5 volte a settimana

Mangiando a casa si può programmare perfettamente l’alimentazione in modo corretto, si stabiliranno le tempistiche, il ritmo e si useranno sempre cibi freschi e controllati.

Fare delle pause

La maggior parte delle persone che non hanno problemi di peso mangia in modo del tutto naturale, facendo delle pause e socializzando maggiormente con gli altri commensali. Questo non farà altro che rallentare le tempistiche e favorire le nuove conoscenze.

Usare piatti più piccoli

Scegliere un piatto inferiore di 5 cm di diametro. Si tratta sempre dello stesso effetto ottico che condiziona il nostro cervello sempre attivo e capace di ricevere ed elaborare ogni impulso – anche, e soprattutto, quello visivo.
Così, invece, si può ridurre di 100-200 KCal al giorno e perdere 5 chili all’anno.

Porzioni giuste

L’abitudine principale per dimagrire in modo sano e naturale e senza diete rigide è quella di mangiare porzioni corrette. Niente esagerazione o “Oggi mangio un po’ di più perché ho troppa fame”.

Provare ricette vegetariane

Mangiare più spesso vegetariano è una buona regola per chi vuole dimagrire. Si consigliano fagioli, zuppa di lenticchie e altri gustosi cibi a base di legumi: sono ricchi di fibre e sono molto nutrienti.
Oltre alle classiche verdure si consigliano anche il seitan, la soia, il tofu, il kamut e altro.

Bruciare 100kCal in più al giorno

Provare non costa nulla:
• Camminare per un paio di chilometri, circa 20 minuti.
• Fare giardinaggio per circa 20 minuti.
• Fare jogging per 10/20 minuti.

Regalarsi un po’ di tempo per sé

Dedicarsi un po’ di tempo, qualche minuto di relax in compagnia, una telefonata ad un’amica o un parente, giocare e usare di più il telefonino, farsi una passeggiata sul mare: piccoli momenti di spazio dedicati soltanto al sè.

[FONTE: benesserevillage.it]

“In salute e in malattia” vale solo per le donne

Triste, tristissimo. Il rapporto fornito dal MedicalDaily rivaluta quell’ideale di relazione, di unione legale e spirituale, che è il matrimonio. “In salute e malattia” si recita davanti a Dio, ma, secondo questo studio, non vale se ad ammalarsi sono le donne.

Il numero di divorzi in caso di malattia è copioso e la maggior parte è rappresentata dalle situazioni in cui è il gentil sesso ad esserne colpito. Istinto da crocerossina? Esatto. È proprio questa la condanna delle donne secondo psicologi e medici.

La ricerca effettuata nel corso di un ventennio su duemila settecento coppie ha rivelato come un terzo di queste arrivi al divorzio e come la maggior parte veda la metà femminile della coppia in una precaria situazione di salute.

Le donne sono doppiamente vulnerabili di fronte alla malattia“, spiega la dottoressa Amelia Karraker, una degli autori dello studio. “Norme di genere e aspettative della società, rendono ad un uomo più complicata l’assistenza“, spiega la dottoressa, che sottolinea l’innata capacità delle donne di prendersi cura del proprio partner.

A confermarlo è Rachel Sussman, esperta di relazioni newyorkese:”Le donne sono naturalmente apprensive. Sono biologicamente programmate per prendersi cura degli altri. Per gli uomini è molto più difficile e innaturale, non è la loro missione biologica“.

Sulla stessa scia il pensiero di Lawrence Balter, psicanalista americano che dichiara:”L’uomo non tollera la propria vulnerabilità e, conseguentemente, quella di chi lo circonda in quanto la malattia lo riconduce ad un senso di instabilità ed incertezza, che spesso lo porta a fuggire“.

In molti casi però, afferma la Karraker, sono le stesse donne a congedare i mariti inadatti a tale compito, facendosi assistere da amici e famigliari.

In un epoca in cui tutto è più fragile, sembra esserlo diventato anche l’amore.