venerdì, 29 Marzo 2024

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Allergia al cloro: sintomi e rimedi naturali

Allergia al cloro

Allergia al cloro: ebbene sì, può capitare.

Sia che si tratti della nostra piscina casalinga che di quella a pagamento, potremmo sperimentare l’allergia al cloro. Si può evitare il cloro? No perché disinfetta l’acqua ma si può fare attenzione in caso di allergia.

Come riconoscere quest’allergia?

Allergia al cloro: sintomi

La sintomatologia è questa:

  • pelle secca
  • orticaria
  • dermatiti e psoriasi
  • cute chiazzata di rosso
  • eruzioni cutanee
  • occhi gonfi che lacrimano e bruciore
  • asma e tosse
  • affanno e difficoltà respiratoria
  • starnuti

Allergia al cloro: cosa fare e rimedi naturali

Cosa fare?

Parlarne ovviamente con il medico che sicuramente v’indirizzerà da un dermatologo.

Assicurarsi che la piscina frequentata o l’acqua di casa non abbiamo un’alta concentrazione di cloro.

Subito dopo il bagno fare la doccia, indossare in piscina ciabatte, occhialini, cuffia e molletta per il naso.

Allergia al cloro: rimedi naturali

  • crema a base di aloe vera da massaggiare dopo la doccia per calmare l’irritazione, oppure pulire una foglia, estrarne il gel ed utilizzare quello
  • olio di cocco che reidrata e nutre la pelle, ideale anche per i capelli
  • crema a base di calendula calma le dermatiti e le irritazioni
  • fare spugnature di camomilla fredda
  • un collirio naturale, rinfrescante va bene per gli occhi
  • burro di karitè, nutre e rende morbida la pelle secca ed irritata

Attenzione!

Non somministrare rimedi naturali e non ai bambini. Non assumere farmaci se non sotto controllo medico. Occorre rivolgersi al medico se si nota che i sintomi non scompaiono, se compare psoriasi, congiuntivite o la pelle è molto irritata.

Se i sintomi si presentano sotto forma di crisi respiratorie, gonfiore, difficoltà di respirazione etc occorre recarsi al pronto soccorso. In caso di allergia molto forte, specie nei bambini, evitare le piscine.

Attenzione: i consigli sopra riportati sono di carattere informativo, chiedere informazioni al proprio medico di famiglia.

 

 

“In salute e in malattia” vale solo per le donne

Triste, tristissimo. Il rapporto fornito dal MedicalDaily rivaluta quell’ideale di relazione, di unione legale e spirituale, che è il matrimonio. “In salute e malattia” si recita davanti a Dio, ma, secondo questo studio, non vale se ad ammalarsi sono le donne.

Il numero di divorzi in caso di malattia è copioso e la maggior parte è rappresentata dalle situazioni in cui è il gentil sesso ad esserne colpito. Istinto da crocerossina? Esatto. È proprio questa la condanna delle donne secondo psicologi e medici.

La ricerca effettuata nel corso di un ventennio su duemila settecento coppie ha rivelato come un terzo di queste arrivi al divorzio e come la maggior parte veda la metà femminile della coppia in una precaria situazione di salute.

Le donne sono doppiamente vulnerabili di fronte alla malattia“, spiega la dottoressa Amelia Karraker, una degli autori dello studio. “Norme di genere e aspettative della società, rendono ad un uomo più complicata l’assistenza“, spiega la dottoressa, che sottolinea l’innata capacità delle donne di prendersi cura del proprio partner.

A confermarlo è Rachel Sussman, esperta di relazioni newyorkese:”Le donne sono naturalmente apprensive. Sono biologicamente programmate per prendersi cura degli altri. Per gli uomini è molto più difficile e innaturale, non è la loro missione biologica“.

Sulla stessa scia il pensiero di Lawrence Balter, psicanalista americano che dichiara:”L’uomo non tollera la propria vulnerabilità e, conseguentemente, quella di chi lo circonda in quanto la malattia lo riconduce ad un senso di instabilità ed incertezza, che spesso lo porta a fuggire“.

In molti casi però, afferma la Karraker, sono le stesse donne a congedare i mariti inadatti a tale compito, facendosi assistere da amici e famigliari.

In un epoca in cui tutto è più fragile, sembra esserlo diventato anche l’amore.

Bere latte non è innaturale, la ricerca scientifica conferma

Bere latte fa bene o male alla nostra salute? Da anni si sta dibattendo proprio su questo argomento, a colpi di articoli e ricerche più o meno fondate. Se da una parte c’è chi si oppone del tutto al consumo di latte e derivati, affermando che l’assunzione di questi prodotti potrebbe essere contro natura, in quanto nessun animale adulto beve latte, dall’altra c’è chi consiglia vivamente di aumentare il suo consumo, poiché non esistono motivi salutistici abbastanza radicati in grado di suggerire di rinunciare ai latticini. La prima ipotesi è inoltre confermata dalle numerose persone affette da intolleranze al lattosio, lo zucchero presente nel latte. Ma anche qui interviene la ricerca scientifica, che avanza la propria ipotesi, affermando che in realtà il consumo di latticini apporti soltanto vantaggi all’essere umano e che la presenza del latte nell’alimentazione quotidiana è fondamentale.

Analizzando l’intolleranza al latte, si è scoperto che questa si manifesta con sintomi ben specifici, ai quali si può rimediare portando avanti una dieta adatta, che eviti il consumo di alimenti contenenti lattosio, proteine del latte e derivati. Ma da cosa è determinata l’intolleranza? Tutti i mammiferi neonati, compreso l’uomo, possiedono un enzima, la lattasi, che ha il compito di scomporre il lattosio all’interno del duodeno e nell’intestino tenue. La produzione dell’enzima tende a calare nel tempo e cessa quasi del tutto tra i 5 e i 10 anni. Proprio per questo in molte persone adulte si manifesta l’intolleranza al latte. Questa regola non vale però per tutti, in quanto chi non produce l’enzima non sviluppa necessariamente dei problemi nel consumare il latte. Non solo. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato anche come il consumo giornaliero di lattosio possa contribuire a selezionare una flora batterica intestinale capace di alleviare i sintomi più intensi dell’intolleranza.

Inoltre l’intolleranza al latte colpisce solo una parte degli individui, poiché in quella restante è avvenuta una mutazione genetica, che ha reso l’uomo capace di digerire il latte anche da adulto. Mutazione genetica che si è poi trasmessa nel corso del tempo a una serie di individui, sviluppandosi come vero e proprio vantaggio evolutivo. Niente a che vedere con il mondo animale.

Il latte, ricco di calorie e di nutrienti ha diversi effetti benefici sull’organismo umano: la vitamina D, per esempio, regola l’assorbimento del calcio e l’assunzione regolare di latte porterebbe alla riduzione del rischio di varie malattie, come il rachitismo. Inoltre, il consumo regolare nelle quantità raccomandate, costituisce un fattore protettivo nei confronti di malattie come l’osteoporosi, l’ipertensione, il diabete, le malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di cancro.

Maturità 2014, i rimedi per combattere lo stress

Ansia, panico, tensione e uno stato di nervosismo perenne sono sintomi normali che colpiscono in maniera più o meno intensa gli studenti che devono affrontare gli esami di maturità. Manca ormai veramente poco all’inizio delle prove e con il passare dei giorni aumenta in maniera esponenziale anche il livello dello stress. Se da una parte il panico da maturità è uno stato normale che è necessario superare, se sottovalutato questo rischia di mettere in seria difficoltà il benessere psicofisico dei ragazzi, arrivando anche a compromettere l’esito stesso delle prove.

E allora come combattere lo stress e sopravvivere al periodo del pre-esame?

1) Evitare di riempirsi di caffeina, perché nonostante questa aiuti a rimanere svegli, ha anche grandi ripercussioni sul sistema nervoso, aumentando lo stato di tensione e nervosismo. È consigliabile quindi ridurre le dosi di caffé, che può essere sostituito con mele, té verde o tisane.

2) Evitare di studiare fino a notte fonda. Riducendo le ore di sonno si arriva a stancare la mente, che rende di meno e ogni sforzo è vano. Meglio quindi dormire regolarmente e organizzare il programma di studi nell’arco di tutta la giornata quando si ha la mente fresca e riposata.

3) Staccare la spina. Anche se il tempo è poco ed è necessario sfruttarlo al meglio ottimizzandolo, rimanere chiusi dentro casa durante tutto il periodo del pre esame è controproducente. Uscire all’aria aperta per una passeggiata, un gelato, andare in palestra o fare una bella corsa nel parco vicino casa può risultare molto più utile anche per scaricare la tensione.

4) Applicarsi a una disciplina meditativa come lo yoga aiuta a sviluppare e migliorare la concentrazione. Acquisire una buona tecnica di respirazione potrebbe infatti aiutare nei momenti di panico. Anche l’ascolto di musica rilassante può alleviare gli stati d’ansia e di stress.

5) Studiare in compagnia. Se non si hanno difficoltà, allora è possibile condividere ansie e pensieri con un compagno di studi, con il quale si può anche simulare un vero e proprio colloquio orale.

6) I rimedi naturali possono essere un’ottima scelta per non arrivare al giorno degli esami stanchi e senza le giuste forze per affrontarlo. Oli essenziali di menta, zenzero, rosmarino e limone stimolano la memoria e aiutano la concentrazione, così come il polline aiuta a migliorare l’attività del cervello.

7) Seguire un’alimentazione corretta. Mangiare bene e sano è necessario per aiutare il fisico e la mente. Gli alimenti che trattengono ansia e stress, migliorando anche l’umore sono il cioccolato, l’avena, le banane, i datteri e il latte. Ottimo anche il miele, da consumare a merenda o a colazione, che rappresenta un pasto molto importante nella dieta degli studenti.

8) Pensare positivo. Cercare di non partire scoraggiati e catastrofici è la carta vincente per superare lo stato di panico. Dare segnali positivi al cervello significa allontanare la tensione, rilassare la mente e avere molte più possibilità di successo.