venerdì, 8 Agosto 2025

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Virus Zika: cos’è, sintomi e come si contagia

Il virus Zika va ad aggiungersi alla lista, già ben nutrita, di virus che stanno entrando in piena attività anche in Europa.

Un caso è stato individuato a Melzo, un Comune del milanese, si tratta di una persona di ritorno da un viaggio. Anche in questo caso le protagoniste sono le zanzare: la Aedes.

Possiamo parlare di allarme? No. La Zika si contrae spesso durante i viaggi, bisognerebbe prestare attenzione.

Cos’è il virus Zika?

Questo virus appartiene alla famiglia dei Flavivirus, la stessa famiglia a cui appartengono il virus della Dengue e della febbre gialla ed è originario dell’Africa.

È stato identificato per la prima volta nel 1947 nella foresta di Zika in Uganda. Fino al 2015, i casi di infezione da virus Zika erano relativamente rari e confinati all’Africa e all’Asia. Tuttavia, a partire da quell’anno, il virus si è diffuso rapidamente in varie parti del mondo, causando epidemie in Sudamerica, America centrale e Caraibi.

Come si manifesta il virus e come si trasmette?

L’infezione da virus Zika è spesso asintomatica o causa sintomi lievi, come febbre, eruzione cutanea, congiuntivite e dolori articolari. Tuttavia, in alcuni casi, può portare a complicazioni più gravi, come la sindrome di Guillain-Barré, una rara condizione autoimmune che può causare paralisi temporanea. Inoltre, il virus Zika è particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza, poiché può causare gravi difetti congeniti nel feto, come la microcefalia.

Lo Zika si trasmette principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare della specie Aedes aegypti. Può anche essere trasmesso da madre a figlio durante la gravidanza o attraverso rapporti sessuali e con le trasfusioni.

Prevenzione e trattamento

Per prevenire l’infezione da virus Zika, è importante adottare misure di protezione contro le punture di zanzare, come l’uso di repellenti, l’installazione di zanzariere e l’eliminazione di potenziali focolai di riproduzione delle zanzare. Inoltre, le donne in gravidanza dovrebbero evitare di recarsi in aree a rischio di trasmissione del virus.

Attualmente, non esiste un trattamento specifico per l’infezione da virus Zika. La cura si basa principalmente sul trattamento dei sintomi e sul mantenimento di un adeguato livello di idratazione.

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Ragno violino: ecco cosa fare se ti morde


Giuseppe Russo, di Collepasso, in Salento, è morto a causa del morso di un ragno violino.
Il ragazzo pensava inizialmente di esser stato punto da una zanzara, ma quando si è recato in pronto soccorso perché la ferita peggiorava, ha fatto la terribile scoperta.

Quindi come dobbiamo comportarci se ci morde questo ragno? Come lo riconosciamo? Come lo teniamo lontano?

Ragno violino: chi è e dove si nasconde?


Il Loxosceles rufescens è facilmente riconoscibile grazie ad una macchia che ha sul dorso è che ricorda appunto il violino. Si tratta di un ragno velenoso.

Lo si può trovare in giardino ma anche dentro casa. Si annida nei battiscopa, nei solai, ma anche dietro i mobili, negli scantinati e nelle scatole di cartone. Predilige le zone calde e asciutte.
È un predatore notturno che si nutre di insetti.

I segni ed i sintomi del morso del ragno violino


Il morso potrebbe inizialmente non dare nessun segno.

Segue generalmente un ponfo, che prude, è arrossato e che può dare dolore.

L’arrossamento può ingrandire e possono comparire lesioni, con vesciche o pus, nei casi più gravi si arriva alla necrosi della parte.

Cosa fare se ti morde un ragno violino?


Per prima cosa è importante mantenere la calma, in modo che il veleno non vada rapidamente in circolo.
Lava delicatamente la zona con acqua e sapone. Rilavare la ferita con acqua ossigenata per rimuovere eventuali batteri. Usa un impacco di ghiaccio o un panno freddo per ridurre il gonfiore e il dolore.
Puoi usare farmaci da banco come ibuprofene o paracetamolo per alleviare il dolore.

È normale che la parte si arrossi e si gonfi, ma se diventa nera, se compaiono vesciche e pus, se hai febbre alta, mal di testa, fatica a respirare, dolori al petto, vomito e crampi devi andare subito in pronto soccorso. Se hai modo cattura il ragno in modo che lo possano esaminare.

In caso si abbiano bisogno di consigli chiamare il numero verde del centro antiveleni 06 6859 3726 .

Vaiolo delle scimmie: allarme sanitario mondiale, fate attenzione

Il Vaiolo delle scimmie è diventato un’emergenza sanitaria internazionale, lo ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il comitato di emergenza si è riunito ed ha concluso che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale.

Il virologo Fabrizio Pregliasco sostiene che: “Mpox (il virus) è un problema in questo momento in Congo con questa nuova variante. Ovviamente non sappiamo mai quale sia la reale possibilità di diffusione nel resto del mondo”.

Nel frattempo è bene che la popolazione si informi e si tuteli, soprattutto chi viaggia.

Cos’è il vaiolo delle scimmie ?

È un’infezione virale rara, causata dal virus Monkeypox (Mpox), che appartiene alla famiglia dei Orthopoxvirus. Sebbene la malattia sia stata identificata per la prima volta negli anni ’70, ha guadagnato attenzione globale a causa di focolai più recenti.

È stato scoperto per la prima volta nelle scimmie nel 1958, anche se l’agente patogeno si trova comunemente nei roditori. L’infezione è endemica in alcune regioni dell’Africa centrale e occidentale, ma casi sporadici sono stati segnalati in altre parti del mondo, alimentati da viaggi o commercio di animali esotici.

Sintomi del Mpox

I sintomi del virus possono manifestarsi tra 5 e 21 giorni dopo l’esposizione al virus e possono durare da 2 a 4 settimane. I segni iniziali includono:

  • Febbre
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari
  • Malessere generale

Dopo alcuni giorni, si sviluppano eruzioni cutanee caratteristiche, che iniziano nel viso e possono diffondersi ad altre parti del corpo. Le eruzioni passano attraverso diverse fasi, da macchie piatte a vesciche e croste. La gravità della malattia varia, ma può essere più severa nei bambini e in individui con sistema immunitario compromesso.

Trasmissione del Mpox

La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto con fluidi corporei, lesioni o materiale infetto. È possibile contrarre la malattia anche attraverso il consumo di carne di animali infetti o il morso di un animale. La trasmissione interumana è meno comune ma può avvenire tramite contatto stretto con una persona infetta o attraverso goccioline respiratorie in caso di esposizione prolungata.

Prevenzione

Vediamo alcune strategie:

  1. Evitare il contatto con animali sospetti o malati: è importante non manipolare animali selvatici che potrebbero essere portatori del virus.
  2. Vaccinazione: sebbene non esista un vaccino specifico per il vaiolo delle scimmie, il vaccino contro il vaiolo offre una certa protezione.
  3. Igiene personale: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone e utilizzare disinfettanti a base di alcool.
  4. Isolamento delle persone infette: le persone con sintomi dovrebbero rimanere isolate fino alla completa guarigione.

Escherichia coli: tutto sul batterio che imperversa in Italia ed alle Olimpiadi

L’Escherichia coli si sta rendendo protagonista in due nazioni: in Francia a causa della Senna ed in Italia a causa dei divieti di balneazione.

Depurare e bonificare la Senna non è bastato, già dopo la prima gara alcuni atleti hanno mostrano sintomi da intossicazione da parte del batterio.

A Follonica e a Livorno, nella località di San Jacopo, sono scattati i divieti di balneazione, proprio per l’individuazione del batterio nell’acqua.

Ma perché è cosi pericoloso? Cosa succede? Come difendersi?

Che cos’è l’Escherichia coli e cosa causa?

E. coli è una specie di batterio che fa parte della famiglia delle Enterobacteriaceae. È uno dei batteri più comuni nell’intestino dell’uomo e degli animali a sangue caldo. Fa parte della normale flora intestinale.

La maggior parte dei ceppi di E. coli sono innocui e svolgono un ruolo importante nel mantenere l’equilibrio della flora intestinale. Tuttavia, alcuni ceppi patogeni possono causare gravi infezioni gastrointestinali nell’uomo.

I ceppi patogeni producono tossine e possono causare sintomi come diarrea, vomito, dolori addominali e, in casi gravi, la sindrome emolitico-uremica (SEU) con insufficienza renale acuta.

Cosa fare se si contrae l’E.coli?

Contattare il proprio medico il prima possibile.

Bere molta acqua e altri liquidi per evitare la disidratazione. Evitare bevande con caffeina o alcol.

Seguire una dieta leggera e facile da digerire, come riso, banane, toast e carrube. Evitare cibi grassi, speziati o molto elaborati.

Come si contrae E. coli e come difendersi?

Le infezioni da E. coli si possono contrarre attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminati, oppure per contatto con animali infetti.

Il trattamento dipende dalla gravità dell’infezione e può richiedere l’assunzione di antibiotici, sali di reidratazione o altri farmaci per gestire i sintomi. Seguire i consigli del medico,

Ecco i punti salienti per prevenire l’intossicazione:

  1. Lavare sempre bene le mani
  2. Lavare accuratamente frutta e verdura prima del consumo. Evitare il consumo di cibi crudi, come insalate o frutta non sbucciata specialmente quando si è in viaggio
  3. Utilizzare acqua e sapone o gel disinfettanti a base alcolica per una corretta igiene delle mani
  4. Cuocere adeguatamente la carne, il pesce e le uova per eliminare eventuali batteri
  5. Mantenere separate le aree di preparazione di cibi crudi e cotti
  6. Evitare il consumo di latte e latticini non pastorizzati
  7. Bere solo acqua potabile, trattata e disinfettata (non bere acqua del rubinetto in paesi extra Ue, non usarla per lavarsi i denti, non mettere ghiaccio nelle bevande). Preferire bevande imbottigliate e sigillate
  8. Evitare l’uso di acqua non controllata per attività ricreative, come piscine o laghi e fiumi