venerdì, 29 Marzo 2024

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Allarme: sempre più persone sono in sovrappeso

credits: http://www.celiachia.org

Sempre più persone nel mondo sono in sovrappeso. I dati emersi da uno studio sul Body mass index, condotto presso l’Università di Zurigo, sono sconvolgenti. Sarebbero infatti 640 milioni le persone obese in tutto il mondo e, sempre secondo l’indagine, il peso medio della popolazione sarebbe aumentato di 1,5 chilogrammi rispetto agli ultimi 40 anni.

La percentuale di persone con un Bmi (indice di massa corporea) superiore a 35, e quindi gravemente obesi, sarebbe del 2,3% negli uomini e il 5% nelle donne. Nel 2025 la situazione peggiorerà drasticamente e gli uomini obesi saranno il 18%, mentre le donne il 21%.

In testa alla classifica ci sono, senza troppe sorprese, gli Stati Uniti, mentre tra i Paesi più sviluppati, il Giappone è quello che presenta persone con indice di massa corporeo più basso. In Europa le donne più in forma sarebbero le svizzere e gli uomini i bosniaci.
In Italia la situazione non è tra le migliori: ben due adulti su tre sono sovrappeso e i dati più preoccupanti riguardano i bambini.

L’allarme scatta anche tra i più giovani e tra i bambini piccoli. Secondo uno studio condotto dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), il 30 % dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni è obeso o sovrappeso.
Le cause potrebbero essere sia le cattive abitudini alimentari, che la sedentarieta’. Solo il 5% delle ragazze e l’11% dei ragazzi fanno almeno un’ora di esercizio fisico al giorno.

La situazione è davvero preoccupante perchè l’obesità costituisce una vera e propria malattia. Tra i rischi maggiori troviamo la possibilità di contrarre diabete, malattie cardiovascolari e alcune forme di tumore. Oltre a malattie fisiche, le persone in sovrappeso sono spesso anche soggette a depressione, stress e scarsa autostima.

Per fronteggiare il problema ogni Stato dovrebbe investire sull’educazione alimentare, in particolare nelle scuole, e dovrebbe agevolare e favorire l’attività fisica nelle città.

Mangiare la placenta dopo il parto: pro e contro (FOTO)

credits photo: malasanitaerisarcimento.it

Nicole Kidman, Claudia Galanti, Katie Holmes, e non ultima Kim Kardashian, sono solo alcune delle celebrities che hanno scelto di ingerire la placenta dopo il parto.

Ma la placentofagia è davvero utile e benefica come dicono, o è solo una nuova trovata senza fondamenta? I pareri sono molto discordanti.
C’è chi la considera un rito, chi una pratica barbara e chi un beneficio naturale per la salute.
La placenta può essere assunta liofilizzata in capsule, o per le più impavide cucinata e mangiata come se fosse un comune alimento, se non addirittura cruda.

credits photo: resources.thefeministbreeder.com
credits photo: resources.thefeministbreeder.com

Analizziamo meglio i pro e i contro di questa criticata quanto amata pratica.

Pro

I suoi benefici sono dovuti alle sostanze e alle vitamine in essa contenute. Al suo interno sono infatti presenti svariate sostanze benefiche, eccole.
Gonadotropina: precursore di estrogeni, progesterone e testosterone, aiuta a favorire il riequilibrio degli ormoni.
Prolattina: ormone che favorisce l’allattamento, migliorara la produzione di latte ed anticipa la comparsa della montata lattea.
Ossitocina: ormone che alimenta il legame durante l’allattamento tra madre e bambino.
Interferone: stimola il sistema immunitario, protegge dalle infezioni.
Cortisone e ormoni che stimolano la tiroide: aumentano l’energia e aiutano a combattere lo stress, evitando la depressione post-parto.
Prostaglandine: fungono da anti-infiammatorio.
Emoglobina: colma la carenza di ferro e l’anemia, favorendo il recupero delle energie.
Gammaglobuline: aiutano contro le infezioni post-parto.
Urochinasi e Fattore XIII: abbassano la possibilità di emorragie post-parto, bloccano eventuali perdite di sangue, e migliorando la guarigione delle ferite.
 Aiutano inoltre il corpo ed eliminare le tossine e i liquidi in eccesso, favorendo la contrazione dell’utero, in modo che possa tornare alle dimensioni originarie.

Contro

Non è detto che mangiare la placenta sia innocuo e non comporti rischi: in fondo si tratta di un organo che funge da barriera per sostanze esterne, potenzialmente dannose. È un filtro che protegge il feto dalle tossine, tanto che in essa, sono stati trovati elementi, come piombo e mercurio, dannosi in particolar modo per i bambini in fase di allattamento.

Recenti studi hanno stabilito che non ci sono dati sufficienti per affermare che mangiare la placenta comporti tutti i benefici precedentemente elencati. Che sia essa consumata cruda, cucinata o inserita in capsule da inghiottire.
Per questo, in assenza di dati scientifici certi, la placentofagia potrebbe essere dannosa per la mamma e pure per il bambino, se allattato al seno.

Non ci sono regole ben precise su come la placenta debba essere conservata o preparata.
Le donne infatti non sanno cosa introducono, purtroppo molte fanno la loro scelta basandosi non su dati medici, bensì sul passaparola e su testimonianze lette sul web.

La placenta diverrebbe un Elisir di salute, se tutti i suoi vantaggi venissero dimostrati scientificamente.
Ma, nell’attesa di maggiori studi sul caso, forse la cosa più giusta da fare, nel caso in cui dovessero sorgere complicanze dopo il parto, sarebbe quella di affidarsi ai consigli del nostro medico.

Chanel N.5, nuove norme dell’UE minacciano il celebre profumo

Problemi in vista per le amanti dei profumi cult. Tra poco Chanel n°5, Miss Dior, Guerlain Shalimar e Angel di Thierry Mugler potrebbero avere fragranze diverse dal solito. Il motivo? La valanga di norme comunitarie che impongono il divieto di alcuni ingredienti alla base delle formule, che minacciano la sopravvivenza di profumi mitici, perché a rischio di allergie e irritazioni.

La storica essenza creata da Madame Coco Chanel, che hanno amato grandi dive come Marilyn Monroe e da cui milioni di donne in tutto il mondo non si separerebbero mai, è in pericolo. Bruxelles ha intenzione di indirizzare i profumieri con divieti su alcuni componenti, per proteggere una piccola frazione di consumatori, che soffre di allergie.

chanel n5

A riportare la notizia è stato il Daily Mail, sottolineando, che nel mirino della Commissione Europea, sono finite in particolare alcune sostanze come la cumarina, estratta da numerose famiglie di vegetali, o l’eugenolo, che deriva dall’olio di garofano. Secondo il giornale, anche il citrale, sostanza presente nell’olio di limone e di mandarino e il muschio di quercia, tutte sostanze utilizzate per rendere più intensi e mantenere durature le frangranze dei profumi, potrebbero essere bandite dalle nuove norme europee.

L’UE sta inoltre progettando di vietare HICC, una molecola popolare sintetico che riproduce l’odeore del mughetto. La riduzione di tali sostanze porterebbe ad una minore incidenza di gravi irritazioni o gonfiori nei soggetti allergici, che sono presenti nella popolazione in una percentuale, che va dall’1 al 3%.

Queste regole costringeranno i profumieri a riformulare molte fragranze mito, portandoli anche a cambiare la confezione dei loro prodotti, portando ovviamente a costi supplementari. Un portavoce di Chanel ha detto: “L’adattamento è una sfida, ma è proprio il talento del nostro naso che ci serve per preservare le qualità e l’identità olfattiva dei nostri profumi, tenendo conto dei nuovi vincoli normativi“.

La nuova normativa UE, infatti, se sarà approvata prevederà che in etichetta siano indicati tutti i 100 composti “pericolosi” e non più solo i 26 attualmente obbligatori. Una decisione che da un lato rischia di rendere pubbliche formulazioni segrete da decenni e dall’altro di costringere le diverse case produttrici addirittura a modificarle, cambiando di fatto l’essenza del profumo.

Insomma, una brutta grana, perché immaginare Chanel n°5 con una fragranza diversa è a dir poco impensabile. Questo significherebbe un crollo delle vendite in un settore mai in crisi. “Siamo consapevoli che drastiche riduzioni nelle concentrazioni autorizzate di questi ingredienti avrebbero creato gravi perturbazioni per il settore“, ha detto David Hudson, portavoce per la politica dei consumatori presso la Commissione europea.

Le nuove regole, che effettivamente assumere la forma di una modifica del regolamento sui cosmetici adottato nel 2009, hanno subito 12 settimane di consultazione pubblica con operatori del settore, associazioni di consumatori e ricercatori, che si è conclusa il 14 maggio, e i cui risultati dovrebbero essere pubblicati entro l’inizio di luglio. Un progetto di proposta potrebbe essere dato agli Stati membri dell’UE entro agosto e il mese successivo la versione finale sarà inviata per l’esame da parte del Consiglio europeo e del Parlamento, che hanno tre mesi di tempo per opporsi ad esso.

Che cosa direbbe Marilyn Monroe se sapesse che Chanel n°5 fa male alla salute? Proprio lei che raccontava di vestirsi solo con alcune gocce del celebre profumo. Non ci resta che attendere.

Le giuste cure per le disavventure da spiaggia

In spiaggia, tra un bagno e l’altro, è (quasi) impossibile non ricadere in piccole disavventure, non gravi ma senza dubbio fastidiose, come la puntura di una medusa, negli ultimi tempi fin troppo presenti nei nostri mari, o beccare un’insolazione.

Per evitare questi episodi possano rovinarvi la vacanza, ecco una classifica con le giuste cure di cui bisogna fare ricorso se si è andati incontro ad una disavventura da spiaggia.

Puntura della medusa

Nonostante il progetto Med-Jellyrisk preveda, dallo scorso mese di luglio, la disposizione di alcune reti nel Mediterraneo che tengano lontane le meduse -sempre più frequenti e numerose- queste continuano ad affollare i nostri mari pungendo con i loro tentacoli i bagnanti.

Per fortuna le punture delle specie di meduse che sono solite nuotare nel Mediterraneo non sono letali, ma causano forti dolori e irritazioni. In caso di puntura è necessario innanzitutto mantenere la calma e non lasciarsi prendere dal panico, poi bisogna sciacquare la ferita con l’acqua di mare stessa perché questa, al contrario di quella dolce, aiuta a pulire le parti della medusa ancora rimaste attaccate alla nostra pelle. Successivamente è necessario applicare un gel astringente apposito per punture di questo tipo. Onde evitare che rimangano delle cicatrici antiestetiche è necessario non esporre al sole la ferita.

Insolazione

Per ottenere un’abbronzatura perfetta spesso siamo soliti a stare per ore e ore in spiaggia sotto il sole cocente anche durante gli orari sconsigliati dai medici a causa di un alto tasso di raggi UV. Ma spesso il desiderio di un’abbronzatura uniforme ha un prezzo e si chiama insolazione.

I sintomi dell’insolazione sono i seguenti: febbre, nausea, vomito, mal di testa, vertigini e fastidio alla vista della luce. Per curarla bisogna bere tanta acqua fresca per idratare il corpo, fare una doccia fredda e ricorrere a degli impacchi di ghiaccio nella zona inguinale e ascellare. In caso di perdita di conoscenza è opportuno consultare un medico.

Spine di riccio

Tra un tuffo e l’altro in una zona scogliera c’è il pericolo di calpestare dei ricci. Nel caso in cui una spina si sia infilata sotto il nostro piede o nel palmo della nostra mano è necessario rimuoverla con una pinzetta, stando attenti a non spezzarla. Successivamente bisogna fare sulla ferita degli impacchi con l’aceto e mettere la parte interessata a bagno con l’acqua calda per far si che il dolore si allievi e la ferita si disinfetti.

Scottature

Tipico del primo sole, inevitabile anche con la protezione. La scottatura della pelle va evitata applicando la protezione solare su tutto il corpo, in particolare su viso, spalle e schiena, e cercando di stare all’ombra durante le ore in cui i raggi del sole sono più forti. In caso di scottatura bisogna fare delle docce fredde per alleviare il dolore e applicare su tutto il corpo due volte al giorno una crema dopo sole rinfrescante.