lunedì, 11 Agosto 2025

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Tutti i luoghi di “Revenant” (FOTO)

Credits: versusgiornale.it

Nove mesi di riprese in posti freddi, inospitali, dove il sole raramente bacia la Terra: i luoghi del film “Revenant” possono mettere inquietudine a chiunque, sopratutto perché non è stato facile per il nostro bel Leonardo DiCaprio girare in quelle condizioni estreme, tra neve, ghiaccio e animali selvaggi. Eppure è proprio questo a incuriosirci: girato tra Canada, Argentina e Stati Uniti, siamo di fronte a posti incontaminati dall’uomo, dove la natura si risveglia meravigliosa e potente, dando il meglio di sé. Scopriamo, quindi, tutti i luoghi di “Revenant”.

Bow Valley, Alberta (Canada)

Credits: Flickr Brendan Bell
Credits: Flickr Brendan Bell

Per girare le molte scene estreme di “Revenant”, la scelta è ricaduta sulla Bow Valley, nello stato dell’Alberta, una valle scavata dall’omonimo fiume il cui corso superiore attraversa il Banff National Park e poi disegna paesaggi maestosi che in inverno conoscono condizioni davvero difficili.

Riserva indiana di Morley, Nakoda (Arizona)

Credits: Wikimedia
Credits: Wikimedia

Non poteva mancare una riserva indiana nel film: è lì che si svolge una delle tante scene di battaglia. Qui c’è la riserva indiana di Morley, all’interno della nazione indiana dei Nakoda.

Kananaskis Country, Alberta (Canada)

Credits: 20th century fox
Credits: 20th century fox

Una vetta innevata per girare questa scena all’interno del Fortress Mountain Resort: si tratta di una ski area nella Kananaskis Country. Il cast e la crew si sono alzati a 2500 metri di altitudine. Cose da brividi.

Squamish Valley (Columbia Britannica)

Credits: 20th century fox
Credits: 20th century fox

La “famosa” scena con l’attacco dell’orso a Leonardo DiCaprio è stata girata in una foresta della Squamish Valley, nella Columbia Britannica canadese.

Monte Olivia (Argentina)

credits: Panoramio
credits: Panoramio

Infine, dal gelo del Canada e degli Stati Uniti, “Revenant” si è spostato nel caldo della Terra del Fuoco argentina, precisamente lungo le rive di un fiume che scende dal monte Olivia. Proprio qui è stata girata l’ultima scena del film. Un luogo magico e incontaminato da visitare assolutamente.

Stessa spiaggia stesso mare. Le preferenze degli italiani

Credit: amalfimarine.com

Stessa spiaggia stesso mare? Pare proprio di sì.

L’Osservatorio Trivago – il più importante motore di ricerca in ambito turistico – ha analizzato le ricerche fatte dagli utenti per i mesi di luglio e agosto nel nostro Paese, e i risultati riconfermano le mete che da sempre sono le più richieste.
Rimini come prima scelta assoluta per ben 10 regioni su 17, subito dietro c’è il famoso Lido di Jesolo, ricercata in particolare da concittadini veneti e da trentini. Gli uomini del sud puntano tutto su Taormina, la città più cercata da siciliani e calabresi.

Tra le mete più gettonante rimangono comunque Ischia per i campani, Vieste per i pugliesi. I sardi sono fedeli alla loro isola, con Alghero al vertice; mentre per Molise, Basilicata e Valle d’Aosta i dati cercati su Trivago non erano sufficienti per realizzare stime attendibili.

Questo è il quadro delle ferie estive per gli italiani, che si mobilitano per le ricerche con un certo anticipo – circa 102 giorni prima – per un soggiorno che dura in media sette notti.

Ma la cosa interessante da notare è come s’incrocino gusti e spiagge, litorali e dialetti su tutto il territorio italiano.
“Negli ultimi anni i vacanzieri italiani stanno cambiando le loro abitudini di viaggio, andando sempre più alla scoperta di nuove località, tenendo però conto di due fattori fondamentali che sono la prossimità e il risparmio – ha dichiarato Giulia Eremita, marketing manager di Trivago Italia – rimangono al top le mete classiche della riviera romagnola ma prosegue comunque il trend del Salento, con Gallipoli in testa, e la Sicilia con San Vito Lo Capo”.

Come si diceva, Rimini è al primo posto per abruzzesi, marchigiani, laziali, liguri, piemontesi e toscani, ma scorrendo tra le preferenze per regioni vengono alla luce note e meno note località del territorio: si tratta di ricchezze, a poca distanza da casa, che consentono di salvare il portafoglio senza rinunciare a piacere e relax.

[Credit: repubblica.it]

I 10 hotel più bizzarri ed anticonvenzionali del mondo(FOTO)

gianbo.it

Quando si viaggia la scelta dell’hotel a volte può risultare secondaria. Ma se si vuole fare un’esperienza di viaggio particolare e unica allora anche la decisione del luogo dove alloggiare diventa importante. Il sito di viaggi CNTraveler.com ha compilato una lista dei 10 hotel più bizzarri e anticonvenzionali del mondo, che sfidano ogni legge della fisica e dell’umana concezione di “alloggio”.

HOTEL COSTA VERDE, COSTA RICA

Huffington Post

Spesso per viaggiare ci si sposta in aereo. Chi si sente completamente a proprio agio una volta seduto su questo abitacolo dovrebbe provare l’Hotel Costa Verde, in Costa Rica. L’architetto nonchè proprietario Allan Templeton infatti ha recuperato e ristrutturato un Boeing 727 del 1965, rendendolo un lussuoso albergo di sole due stanze – dotate però di aria condizionata, bagno privato e angolo cottura – e un bar, con una terrazza di legno, costruito sulla fascia. Il tutto fissato su un piedistallo di 15 metri e proteso verso la foresta pluviale.

“CIAMBELLA” HOTEL, CINA

Huffington Post

Soprannominato hotel “Ciambella” il Sheraton Huzhou Hot Spring Resort è uno spettacolare hotel cinese realizzato da Ma Yansong, nominato uno degli architetti più creativi del mondo. La struttura si compone di 3 edifici: due a forma di curva con innestato sopra un terzo corpus orizzontale, che arrivano così a realizzare un hotel di 27 piani che sovrasta il lago Taihu.

ECOCAMP, CILE

Huffington Post

Ispirato alle abitazioni dei kawésqar – i nomadi marittimi che hanno ideato le capanne a cupola per resistere a venti fino a 160 km/h – l’Ecocamp in Cile presenta un design unico e particolare: 24 alloggi a forma di cupola geodetica alimentati ad energia solare e idroelettrica. All’interno di ogni stanza vi sono anche alcuni comfort, come i bagni dotati di servizi igenici e l’acqua corrente, cosa assai difficile da trovare in un hotel comune in Cile.

FREE SPIRIT SFERE, CANADA

Huffington Post

Il rifugio di Rosey Chudleigh sull’isola di Vancouver ha una fisionomia veramente particolare: tre stanze-sfere sospese a 4,5 metri da terra, ancorate con pesanti corde ai vicini alberi con però la possibilità di ondeggiare al frusciare del vento. Un hotel sospeso fra gli alberi insomma.

TREEHOTEL, SVEZIA

Huffington Post

Come sospeso fra gli alberi è anche il Treehotel svedese costituito interamente da alloggi sugli alberi. Le camere sono alimentate da energia idro-elettrica, hanno luci a LED e servizi igenici. L’unica cosa a parte sono le docce, situate, come la sauna, in delle unità separate.

BIVACCO GERVASUTTI, ITALIA

Huffington Post

Sempre ad alta quota – questa volta però non a qualche decina di metri da terra ma ben a 3000 metri sul livello del mare – si situa l’hotel Bivacco Gervasutti. La struttura, progettata per resistere alle condizioni estreme ad alta quota e per evitare l’accumulo di neve, può ospitare fino a 12 persone. L’unico inconveniente? Per arrivare all’hotel – che si trova a Frebouze, sul Ghiacciaio del Monte Bianco – la salita dura circa 4 ore.

TREEBONES RESORT, STATI UNITI

Huffington Post

Per gli amanti della natura gli Stati Uniti offrono un particolare hotel, il Treebones Resort. Formato da 16 yurte, questo albergo ecologico ha un bar posto a 20 metri da terra e con vista sull’oceano e utilizza frutta e verdura prodotte nel raggio di 70 chilometri. Ogni stanza ha acqua calda e fredda anche se le docce o i bagni sono nella residenza principale.

WHITEPOD, SVIZZERA

Huffington Post

Per chi cerca una vacanza romantica invece il Whitepod in Svizzera potrebbe essere l’hotel ideale. Dotato di 15 stanze a forma di cupola geodetica ciascuna con caminetto a legna, un bagno privato e un arredamento minimalista, questo albergo è l’alloggio perfetto per le coppie di innamorati.

PALMS HOTEL, STATI UNITI E V8 HOTEL, GERMANIA

Huffington Post

I più piccoli ameranno invece questi ultimi due hotel: il Palms Hotel negli Stati Uniti e il V8 Hotel in Germania. Il primo offre per le ragazze di ogni età fans della bambola più famosa al mondo la Barbie Suite, una stanza a tema realizzata dall’interior designer Jonathan Adler che ha ricreato gli ambienti della Dream House di Barbie, con tanto di vasca idromassaggio e camino a due vie.

Huffington Post

Nel secondo invece si trova la Tankstelle Sala, una camera ispirata alle auto e ai distributori di benzina: gli ospiti dormono in un letto a baldacchino a forma di automobile con alle spalle una autentica pompa di benzina della Shell e taniche di carburante.

Maleducati in volo, le teorie della hostess

maleducati in volo

Prima dell’avvento delle linee aere low cost viaggiare in aereo non era da tutti. Il prezzo del biglietto era molto caro e le linee aeree non erano tantissime. I passeggeri erano in qualche modo più selezionati, solo chi poteva permetterselo sul serio prendeva l’aereo. Poi è arrivata Ryanair e la globalizzazione del viaggiare che ha permesso a tutti, ricchi e poveri, di conoscere il mondo, e anche solo di spostarsi più agevolmente dal nord al sud d’Italia.

Questa democratizzazione accompagnata dallo sviluppo dei social network ha però sortito un effetto negativo sul personale di bordo, sempre di più preso di mira da orde di maleducati in volo. Sono parecchi gli assistenti di volo che stressati dal comportamento sconcertate di alcuni passeggeri durante i voli hanno fotografato gli ignari viaggiatori pubblicando poi gli scatti sui social network. Ma c’è il rovescio della medaglia, i passeggeri si lamentano ormai per tutto, e sfogano le loro frustrazioni sugli altri passeggeri e sul personale di bordo.

I sedili sono stretti e scomodi, i bambini piangono troppo, le bibite vendute dalle compagnie aeree sono troppo care. Ma se prima una reclamo formale costava ai passeggeri tempo e fatica, adesso è semplice e veloce, basta un post su Twitter o una foto su Instagram. Per non parlare di un commento negativo sulla pagina Facebook della compagnia. Insomma, ci vuole davvero poco. Ma perché la gente quando si trova in aereo diventa così impaziente e poco tollerante? Secondo gli assistenti di volo, la risposta è molto semplice, i maleducati in volo diventano aggressivi in queste situazioni perché sono nascosti dall’anonimato. Possono inveire e mettersi ad urlare contro le hostess o i passeggeri di fianco perché tanto non li rivedranno forse mai più. Più difficile che si comportino in questa maniera nel loro ambiente, quando sanno di poter essere riconosciuti.