venerdì, 29 Marzo 2024

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Empoli: ecco cosa puoi visitare in Toscana

Empoli

In Toscana, oltre alla famosa e tanto apprezzata Firenze, sono presenti tanti altri abitati molto importanti, pieni di fascino e cultura, tra cui una è Empoli. La suddetta, è rinomata per la presenza di fabbriche sia vetraie che tessili. In questo articolo, vogliamo approfondire l’argomento, soffermandoci su cosa visitare ad Empoli mediante un elenco dei luoghi di maggiore entità.

Il comune di Empoli è noto l’ammaliante piazza chiamata Farinata degli Uberti o dei Leoni in cui è ubicato anche il Palazzo Ghibellino. All’interno di quest’ultimo, si può far visita al museo civico di paleontologia e registro storico comunale, ovvero il Palazzo Pretorio e la Collegiata di Sant’Andrea, creata interamente in marmo bianco e nero. Vicino a questa struttura è ubicato un altro ambiente importante da visitare, la Chiesa di Santo Stefano. Questa è particolarmente ricca di altorilievi significativi, tra cui le due sculture dell’Annunciazione ed un’avvincente opera che rappresenta il comune di Empoli nel 1900. Nelle pressi della chiesa, è situato inoltre il Convento degli Agostiniani, all’interno del quale si trova la biblioteca comunale.

Non molto lontano dalla città di Empoli sorgono due piccole cittadine famose per la loro storia: Vinci e Artimino. La prima è rinomata per uno dei maggiori pittori ed ingegneri italiani, cioè Leonardo da Vinci. È proprio qui che si trova il museo intitolato a questo celebre personaggio, definito il Leonardiano, il quale esibisce un’esposizione di modellini che raffigurano le sue opere. Se si desidera far visita anche al suo domicilio, si può raggiungere Anchiano, un piccolo borgo lontano circa due chilometri. Artimino, invece, è celebre per essere un abitato intensificato e particolarmente affascinante attraverso il quale si può ammirare un fantastico scenario del paesaggio toscano. Da non tralasciare in fine, il museo archeologico con un gran numero di resti risalenti all’epoca etrusca.

#InstantVacation, le migliori foto di viaggi dell’anno (FOTO)

foto di viaggi

Se è vero che i momenti più belli non hanno foto, nel 2015 ormai è impossibile non condividere qualsiasi avvenimento sui social network. Meglio ancora se si tratta di viaggi in giro per il mondo. Ecco allora una piccola selezione delle più belle foto di viaggi pubblicate nel 2015.

foto di viaggi

Solamente 15 anni fa questa area di Dubai era completamente vuota, mentre adesso è uno dei distretti di Dubai dove sorgono i grattacieli più alti del Paese come il Marina e il Jumeirah. Questa particolare foto li ritrae immersi nella nebbia mattutina.

foto di viaggi

Cosa c’è di meglio che una foto ricordo davanti alla residenza del Dalai Lama in Tibet?

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L’imponenza della Piramide di Giza è uno spettacolo che lascia incantanti.

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Pensate si tratti di una località balneare in piena estate? E invece no, siamo a novembre uno dei più caldi degli ultimi anni e la foto è stata scattata in Svizzera.

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Tutti i colori dell’autunno in questa vigna in Germania.

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La lavorazione delle spezie nel Kashmir in India.

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Kuala Lumpur, Malesia. All’interno delle Petronas Tower persone che fotografano l’esterno.

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Quest’atollo della Polinesia francese è famoso per le sue acque limpide e cristalline. Si trova nell’arcipelago di Tuamotu e conta circa 20 abitanti.

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Questa foto scattata dalla parte europea, mostra sullo sfondo la Moschea e quindi le due anime della città di Istanbul.

La primavera racchiusa negli scatti di Instagram (FOTO)

credits: loadtrainers

Prendere uno smartphone, scattare una foto che testimoni l’arrivo della primavera e postarla su Instagram sotto l’hashtag #IndyLandmarks. Esatto, l’unica regola è che deve trattarsi di un paesaggio, uno sfondo da film, alberi in fiori da cartolina. Semplice così, è l’ultimissima richiesta del giornale inglese “The Independent” ai suoi lettori sparsi nel Mondo che abbiano però un account sul popolarissimo social network di foto.

La primavera è arrivata, e non è che sia alle porte, anzi, nelle nostre case è entrata già da un po’. E se tutti i fiori che colorano gli alberi, il sole alternato a piogge infinite e tutte le allergie che ci sono nell’aria non sono stati sufficienti a farvi accorgere della bella stagione, ci pensano i redattori di uno dei quotidiani più famosi di sempre.

“The Independent” ha deciso, chiaramente, di non pubblicare tutte le foto -che sono comunque visibili su Instagram- ma solo alcune, le più belle, quelle che la primavera l’hanno abbracciata forte, che sono come la calma dopo la tempesta; quelle foto che anche se sono state scattate quando il cielo era grigio sono lo stesso molto luminose.

La foto più primaverile di tutte ha il sapore parigino. Il momento catturato risale a tre settimane fa e ritrae i volti impegnati di gente di passaggio, ferma per un po’, mentre mangia in un bistro all’aria aperta sotto i raggi del primo sole. E proprio perché il sole si è appena svegliato e la natura è da poco tornata a vivere, l’aria ancora non è delle più calde, insomma, il tiepido calore del sole è molto piacevole, ma non abbastanza da far togliere i cappotti.

credits: the independent
credits: the independent

Un altro scatto proviene dal lago di Windermere, in Inghilterra. I protagonisti sono i fiori giapponesi per eccellenza: i fiori di ciliegio. Questa forse l’immagine che più velocemente ci viene in mente quando qualcuno parla di bella stagione.

credits: the independent
credits: the independent

La terza foto, scattata da un treno, contiene le coordinate dei paralleli e dei meridiani della Spagna e, in particolare, di Palma di Maiorca. Paesaggio mozzafiato e cielo terso come nei migliori giorni d’estate per una primavera ad un passo da noi.

credits: the independent
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La primavera francese ha il colore di un cielo che ha tutte le sfumature del viola al rosa all’arancione fino a passare per il prezioso dorato. Quando la natura regala spettacoli stupefacenti i filtri del telefono servono a ben poco, la descrizione della foto lo dice bene.

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Che il cielo dell’Inghilterra sia quasi sempre grigio, non è certo una novità. Ma la magia di quel colore e di quel posto nel Mondo, non smette mai di incantarci, ancora di più se è primavera. La foto è stata scattata nella regione della Northumbria, nel nord del Regno Unito. La scultura ritratta è scolpita su una collinetta.

credits: the independent
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Mons, la capitale europea della cultura nel 2015 (FOTO)

Credit photo: www.cntraveller.com

Umeå, in Svezia, e Riga, in Lettonia, in questo 2015 lasciano il posto ad altre due città nel ruolo di capitali europee delle cultura: la belga Mons e la ceca Plzeň. A partire dal 1985, anno in cui sono state inaugurate le capitali europee, hanno già avuto questo onore più di 50 città e, dal 2011, sono due i paesi dell’Unione Europea a condividerlo.

Mons e Plzeň, due città che forse non tutti conoscono, ma l’importanza datagli con questo nuovo ruolo serve anche a questo, a far conoscere la ricchezza e la diversità della cultura dell’Europa. Noi di Blog di Lifestyle, attraverso la storia e gli eventi organizzati per l’occasione, vi portiamo alla scoperta della nuova capitale europea della cultura.

Credit photo: en.wikipedia.org
Credit photo: en.wikipedia.org

Mons, bellissima cittadina medievale, è una cittadina della Vallonia, capoluogo della regione belga dell’Hainault. Situata a 70 km a sud-ovest della capitale Bruxelles e non così lontana dal confine con la Francia, Mons prende il nome dal termine latino che significa “monte”.

Il centro storico della città è dominato dalla Grand-Place: tra i vari cafè e i vari palazzi gotici che si trovano lì, il più maestoso è l’Hotel de Ville, il municipio costruito per volontà di Carlo il Temerario dal più famoso architetto del 400, Matheus de Layens.
Alla sua sinistra di trova la Scimmia del Grand Gard, famosissima “guardia” in ferro battuto, costruita nel 15esimo secolo. La Scimmia, secondo la leggenda, porterebbe fortuna a tutti coloro che le accarezzano la testa, ma solo con la mano sinistra.
Altro simbolo della città è il Beffroi, la torre campanaria in stile barocco con colonne, pilastri ed elementi decorativi in pieta azzurra. Di ben 87 metri di altezza, che suona le ore con le 49 campane del carillon. Costruita nel 1673, la torre è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, insieme alle miniere neolitiche di Spiennes e al “Doudou”, la festa popolare annuale della Ducasse, la patrona di Mons.

Ma non è solo la città ad attirare turisti: anche i suoi dintorni sono molto affascinanti, a partire dalle miniere già citate sopra. Il sito minerario è la sede del Museo della Arti Contemporanee – MAC’s – importante perché riesce ad unire arte e archeologia industriale. Altro museo da visitare è il Pass di Frameries, sulle avventure scientifiche.
Non può mancare nemmeno la visita alla casa di Van Gogh a Cuesmes, dove ha vissuto dal 1879 al 1880 e dove ha cominciato a dipingere i suoi famosi paesaggi.
Mons, però, viene anche chiamata la piccola Versailles belga, grazie al suo Château de Beloeil, un castello, immerso in un enorme parco, in cui sono conservate collezioni di arti decorative e di arredi eleganti, che sono stati restaurati dopo il 1906, anno dell’incendio. Tra di essi spiccano la camera da letto con baldacchino di Maria Antonietta e una biblioteca in legno con 20mila libri.

Credit photo: www.cntraveller.com
Credit photo: www.cntraveller.com

Questa bellissima città, tutta da scoprire, ha inaugurato il suo nuovo ruolo il 24 gennaio: più di 300 eventi, attività culturali ed artistiche, esposizioni e manifestazioni che accompagneranno Mons per 12 mesi. Tutti appuntamenti questi che vogliono far conoscere la cittadina belga, come si legge nel programma: “Vogliamo raccontare storie, iniziare dei viaggi, far brillare gli occhi… Passare con voi dall’altra parte dello specchio. Le grandi esposizioni saranno il luogo privilegiato a cui invitare stelle come Vincent van Gogh, Paul Verlaine, Saint Georges e qualche altro“.

Proprio a Van Gogh è dedicata la mostra “Van Gogh au Borinage. La naissance d’un artiste”, allestita al BAM, il Museo delle Belle Arti, che si può visitare fino al 17 maggio. Per la sua abitazione, trasformata in museo per l’occasione, ci si deve spostare a Cuesmes, appena fuori da Mons.
Altro evento da non perdere è la mostra su Verlaine, perché proprio a Mons passò alcuni anni in carcere.
Anche il centro medievale della città è allestito in modo molto particolare, con un labirinto di girasoli che fa parte del percorso di installazioni a cielo aperto Art en Ville & Parcours.
Inoltre, proprio per non farsi mancare niente, hanno aperto anche altri cinque musei, come il Memorial Mons, riguardo alla storia della regione nel periodo tra le due guerre mondiali.

Per quest’onore conferitogli, la città di Mons ha deciso anche di riconvertire i suoi luoghi e anche quelli nei dintorni, il tutto grazie alla collaborazione di Daniel Libediskind e Santiago Calatrava, due importanti architetti, di cui abbiamo il Centro congressi del primo e la stazione ferroviaria del secondo. Lo scopo? Quello di creare nuovi spazi e musei – come già visto sopra – per valorizzare ciò che la città ha da offrire, soprattutto i suoi luoghi Patrimonio dell’Unesco.

Credit photo: belgio.ilreporter.com
Credit photo: belgio.ilreporter.com

Un programma, questo nato per il nuovo ruolo, che unisce passato, presente e futuro per far conoscere la magia e le caratteristiche fondamentali della città e dei suoi dintorni.