La crisi colpisce ogni settore. E c’è crisi anche di affetto probabilmente. Perchè non si spiegherebbe altrimenti il successo che sta riscuotendo Samantha Hess che la scorsa settimana ha inaugurato un particolare negozio, in cui i servizi offerti sono semplicemente coccole, carezze e moine affettuose.

Il negozio si chiama Cuddle Up to Me – Coccolati con me, si è aperto a Portland, in Oregon e nella prima settimana ha già avuto un enorme richiesta. “Questo business è decollato”, ha detto Samantha a Fox 12. “Ho ricevuto oltre 10.000 messaggi di posta elettronica in una settimana.”

Nel negozio è possibile usufruire di carezze e coccole da Samantha stando sdraiati su di un letto con lei per 60 dollari, ovvero meno di 50 euro.

L’idea nasce proprio in un periodo buio della sua vita, in cui sentiva la necessità di essere abbracciata, coccolata e rassicurata da qualcuno, anche a costo di pagarlo.
Non ci sono secondi fini, il negozio non è per chi vuole avere nuove esperienze di tipo erotico. Gli incontri sono filmati proprio per garantire sicurezza per tutti i clienti, ma anche per la “coccolatrice” Samantha.

Sicuramente la promotrice di quest’attività non manca di inventiva e tenerezza. Ma un dubbio sorge spontaneo. Siamo davvero giunti al punto in cui per ricevere affetto dobbiamo pagare? In una società dominata dai social network, in cui non si risparmiano manifestazioni eclatanti su Facebook forse dovremmo interrogarci sulla carenza di sensibilità che stiamo sviluppando e stiamo importando nelle relazioni interpersonali. Un abbraccio di persona ha un significato più profondo. Dimostra affetto, amore, tenerezza, rilassa i muscoli e fa bene al cuore. E sopratutto non costa nulla.
Una cosa è certa: dovremmo riflettere un pò sull’avarizia di sentimenti che ci sta caratterizzando sempre di più. E forse non ci sarebbe la necessità di pagare per sentire un pò di calore umano a riscaldarci il cuore.