Cultura giapponese

Cultura giapponese: alla scoperta del mugicha tipica bevanda estiva.

I giapponesi hanno un cibo ed una bevanda per tutto, per tutte le stagioni. In estate, quando l’afa non da tregua, bevono mugicha.

Scopriamo di cosa si tratta, come farlo in casa ed i suoi benefici.

Il mugicha nella cultura giapponese

Si tratta di una tisana d’orzo tostato. All’inizio dell’estate compare in tutti i konbini e i market per poi esser di nuovo obliato in autunno.

Si possono acquistare i chicchi d’orzo tostati da far bollire o le pratiche bustine da infusione. Generalmente sono queste ultime ad esser più vendute vista la praticità e la comodità.

Come si prepara il mugicha?

Tuffarne una in un litro d’acqua fredda (o a temperatura ambiente), e lasciare il tutto riposare per alcune ore o anche una notte intera ed è pronto.

In casa nostra possiamo prepararlo tostando dell’orzo perlato, poi mettendolo a bollire ed infine si lascia freddare.

Ma io ho un metodo diverso: compro la polvere d’orzo, ne metto un cucchiaino in un bicchiere (di quelli grandi con il manico) e poi ci verso l’acqua. Mescolo, aggiungo il ghiaccio et voilà.

Potete aggiungerne di più o di meno a seconda del vostro gusto.

Perchè è importante bere il mugicha (cultura giapponese)

Questa bevanda a dire la verità è conosciuta anche da noi come tisana di Ippocrate, bevanda che si ottiene appunto dall’infusione dei chicchi di orzo.

Perchè è importante berla? Perchè ha diversi benefici per il nostro organismo, e questo grazie alle proprietà nutritive di questo meraviglioso cereale.

Ecco cosa contiene: proteine, fibre, vitamine A, B, E e K e sali minerali come ferro, potassio, magnesio, calcio, fosforo.

Migliora la funzione del sistema cardiovascolare, stimola la produzione dei succhi gastrici, favorisce la regolarità intestinale e protegge tutto l’apparato digestivo, previene inoltre il gonfiore addominale ed accelera il metabolismo. Favorisce la diuresi, contrasta il colesterolo, purifica la pelle e rinforza capelli ed unghie.

In caso di diarrea, coliche, tachicardia o ipertensione è meglio limitarne l’uso.