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È stato sviluppato un cerotto bionico formato da cellule cardiache che “battono” e da elettrodi e sensori che permettono di riparare il cuore dopo un infarto o in caso di insufficienza cardiaca cronica; l’invenzione potrebbe divenire una valida alternativa al trapianto di cuore.
Secondo quanto riportato sulla rivista Nature Materials, il cerotto può essere controllato in tempo reale, in modo da poter gestire direttamente nel cuore del paziente il rilascio e la quantità di farmaci o di segnali che avviano la rigenerazione del tessuto cardiaco danneggiato.

In futuro potrebbe essere possibile utilizzare il cerotto come sostitutivo del trapianto di cuore, per riparare tessuti del cuore danneggiati da infarto o malattie cardiache, spiega il suo ideatore Tal Dvir dell’università di Tel Aviv.
Esso è composto da un insieme di materiali biocompatibili e da cellule cardiache che ”battono” integrandosi col cuore sul quale viene applicato. Il materiale artificiale comprende elettrodi ed elettrostimolatori capaci rispettivamente di captare aritmie o altre anomalie e di avviare il rilascio di farmaci a comando.

Il cerotto, grazie ai suoi sensori, può trasmettere informazioni in tempo reale al medico che può quindi impostare da un remoto – dispositivo che fa parte di un sistema, posto in luogo diverso dall’unità centrale a cui è collegato – il rilascio di farmaci se il paziente si sta sentendo male, o se presenta aritmie o problemi cardiaci.
L’invenzione bionica, un giorno, potrebbe funzionare in maniera del tutto autonoma, monitorando le condizioni fisiche del paziente e rispondendo in maniera adeguata senza l’intervento esterno del medico specialista.

“Con questo cerotto cardiaco, abbiamo integrato elettronica e tessuto vivente. Sembra fantascienza ma è già realtà, e ci aspettiamo che questa invenzione consenta un enorme avanzamento della ricerca in campo cardiologico”, conclude il Dott. Dvir, che con quest’invenzione ha dato una nuova speranza a tutti coloro che soffrono di malattie cardiovascolari.