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Sono moltissime le proibizioni in alcune città italiane: quella di non girare per strada in minigonna, quella di non mangiare gelati per strada e perfino quella dii non stendere i panni del bucato in vista nel centro storico.

Non poteva mancare, poi, il divieto di girare per strada in costume. E guai a chi osa infrangere le regole: i “ribelli” saranno costretti a pagare una multa che va dai 25 ai 500 euro.

Questo divieto, presente in alcune città ormai da qualche anno, nasce proprio dalle lamentele degli abitanti di queste località balneari, che sono stufi di vedere passeggiare per strada persone in costume da bagno. Basterebbe che le donne usassero un pareo e gli uomini indossassero una Tshirt, rinunciando alla libertà del petto nudo.

Il costume non è l’unico indumento utilizzabile al mare. Soprattutto quando si passa dalla città per andare in spiaggia. Anche perché avete mai visto persone girare in bikini in città non di mare?

Quella dell’uso di abiti sopra il costume da bagno è proprio una questione di rispetto nei confronti degli abitanti, e non solo. Anche gli albergatori gradirebbero che i loro clienti si presentassero nella sala da pranzo e nella hall dell’hotel non totalmente scoperti.

In città come Capri, Sorrento, Lipari e Lerici i sindaci sono diventati molto severi, non credendo più alla scusa del caldo insopportabile. E lo fanno soprattutto per tutelare i propri cittadini.

Per chi invece proprio non sopporta doversi vestire anche al mare, può optare per altre località, ma attenzione: anche città come Barcellona e San Francisco hanno adottato questa proibizione. Ed è San Francisco a stupire di più: proprio la città dell’anticonformismo e della libertà di espressione decide di vietare alle persone di girare per strada e sui mezzi pubblici in costume.

Ma non si tratta solo di un questione di decoro, c’è in gioco anche la salute. Non è molto igienico sedersi solo con delle mutandine su sedie in cui si sono appoggiate milioni di persone: ciò potrebbe portare alla formazione di gravi infezioni.