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Secondo gli studiosi sono sempre di più le donne che decidono di sottostare ai maltrattamenti dei loro “uomini”, anche se non andrebbero definiti come tali.

Ma la violenza domestica è probabilmente la forma peggiore di violenza a cui una donna possa decidere di sottostare. Mariti e fidanzati gelosi che, proprio per gelosia, compiono gesti folli sono in aumento giorno dopo giorno. Si parte da un litigio, poi uno schiaffo, poi un calcio e via dicendo, fino ad arrivare al giorno in cui succede quello che si dice sempre che si sarebbe potuto evitare.
Probabilmente quel rapporto era magari stato sano sin dal principio tutto un: “Non mettere quel vestito perché troppo corto” “Dove credi di andare truccata così?“. Sono questi solo alcuni dei segnali più banali che se ripetuti troppo spesso senza raggiungere una sorta di accordo dovrebbero far preoccupare una donna. Anche perché dalla violenza fisica si passa a quella psicologica: disturbi nel sonno, ansia, mancanza di autostima, difficoltà di concentrazione fino ad arrivare nei casi estremi all’autolesionismo o al suicidio.

L’unica indagine in merito realizzata dall’Istat a livello nazionale risale al 2006. Secondo i dati ottenuti attraverso 25.000 interviste telefoniche a donne tra i 16 e i 79 anni, la violenza colpisce in Italia una donna su tre (31,9%, circa 7 milioni di donne). Tra gli autori della violenza al primo posto si collocano gli ex mariti/ex conviventi, seguiti dagli ex fidanzati, dai mariti o conviventi attuali e infine dai fidanzati attuali. Le violenze si consumano prevalentemente in casa della vittima e in quasi un quarto dei casi hanno come conseguenza ferite gravi, tali da richiedere cure mediche specifiche. Da non sottovalutare è il rapporto tra violenza e gravidanza, l’11,5% delle donne incinte ha subito abusi dal partner durante il periodo di gestazione, mentre sono 690 mila le donne vittime di violenza domestica con figli al momento degli episodi riportati.

Eppure sono poche le donne vittime di violenza che la considerano come un vero e proprio reato. Per molte “è stato solo un incidente” o peggio ancora “lo ha fatto perché mi ama”.
Ma come puoi sostenere che possa amarti un uomo che ti picchia?

Un ruolo fondamentale nel supportare le donne vittime di violenza domestica viene svolto dai centri antiviolenza, distribuiti, seppure in maniera non omogenea, su tutto territorio nazionale. Importante è anche il 1522 conosciuto come telefono rosa o numero di pubblica utilità, attivo dal 2006, 24 ore su 24 e in diverse lingue. Cosa fondamentale: garantisce l’anonimato.

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“Semmai dovessi avere una figlia, quando sarà cresciuta, la prima cosa che le insegnerò è quella di farsi rispettare dagli uomini. Perché ancor prima dell’amore, dev’esserci il rispetto”.