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Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, due nomi storici in campo dolciario rischierebbero di scomparire per scelta della Nestlè: si tratta delle caramelle che hanno accompagnato l’infanzia di noi tutti, le famose Rossana, e della linea di prodotti di pasticceria Ore Liete. Pare, infatti, che la multinazionale svizzera, che ha rilevato la fabbrica di San Sisto nel 1988, voglia cedere solo i marchi e non le produzioni.

La Perugina, che aveva lanciato la ‘rossa buona da scartare’ nel lontano 1926 per omaggiare l’amata di Cyrano de Bergerac, assisterà perciò probabilmente al progressivo snaturarsi della sua produzione. E altrettanto potrebbe accadere con marchi parimenti noti quali Sperlari, Ambrosoli, Elah, Dufour, Novi e Perfetti, tutti gruppi alimentari colpiti da un forte calo nei consumi.

Una notizia terribile, ma non solo per il nostro immaginario. Proprio allo stabilimento della Perugina è partito uno sciopero dei lavoratori, il cui sindacato già aveva espresso lo scorso 10 febbraio le sue valide proposte in merito all’avvenire dell’azienda: valorizzare il marchio ‘Bacio’, sviluppare ulteriormente prodotti storici e lanciare prodotti contro-stagionali per sopperire al ‘calo fisiologico’ del cioccolato.

Idee, queste, che verranno senz’altro ribadite domani in sede confindustriale per l’incontro previsto, appunto, a proposito del piano Nestlè e a cui parteciperanno anche il Presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, e il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, i quali non hanno nascosto la loro perplessità, dichiarandosi “arrabbiati, ma fiduciosi nel proprio contro-piano industriale”.

Un mondo di gusti, ma soprattutto di ricordi, condannato a svanire solo per mere leggi di marketing. Le stesse che ci portano Starbuck’s in Italia, rischiando di lasciarci un domani dimentichi del caffè di casa nostra: il libero mercato nuoce gravemente al nostro lavoro e al nostro palato.