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Uno studio condotto in Australia ha rivelato un dato che lascia molti sorpresi: oltre la metà delle ragazze adolescenti si sente sotto pressione perché crede di dover mandare foto esplicite ai propri ragazzi. Uno studio, insomma, che chiarisce come l’educazione sessuale non è mai abbastanza.

La ricerca, svolta da Plan International, ha coinvolto ragazze che vanno dai 15 ai 19 anni. L’81% di loro ha affermato che non trovano di buon gusto che i loro ragazzi chiedano loro delle foto spinte. Ma lo studio è andato oltre, indagando sulle abitudini sessuali dei giovanissimi e sul loro modo di vedere il sesso.

I risultati non sono stati del tutto positivi. Molti adolescenti, infatti, praticano sesso anale, ma questo è vissuto, sopratutto dalle donne, come un’esperienza negativa, dolorosa, fatta non per volontà propria ma perché convinte dal partner. Raramente viene visto come reciproca esplorazione del corpo e del piacere sessuale. Questo avviene probabilmente a causa del fatto che il sesso anale è ancora percepito come un tabù. Infatti, secondo una ricerca pubblicata su ‘BMJ Open‘, nelle forme tradizionali di educazione sessuale non si parla assolutamente di sesso anale.

Un altro dato preoccupante è che spesso i giovani non utilizzano il preservativo. Inoltre, su 600 ragazze, almeno 7 su 10 ha affermato di aver subito forme di molestie e bullismo sessuale online, ritenendolo ormai un fenomeno diffuso e comune.

Dopo aver raccolto dati così negativi, il dottor Cicely Marston, che ha condotto gli studi, spera che i risultati siano utili per incentivare l’educazione sessuale e la discussione sul consenso nella sessualità. Spera, inoltre, che possa convincere le coppie ad evitare pratiche e sfide rischiose.