Credits: www.creativesharing.it

Ad un mese dalla chiusura dei cancelli di Expo, la più discussa esposizione universale della storia, si riapre il dibattito riguardante i padiglioni, prima meta di pellegrinaggio, poi, vuoti, patrimonio da riciclare.

Le chiacchere sul “dopo Expo” erano molto vivaci ancora prima che l’evento stesso iniziasse, ma, nell’ultima settimana, il sito espositivo ha ripreso a far parlare di sé, con il concretizzarsi dei progetti che i vari paesi e aziende hanno stabilito per i propri padiglioni.

Credits: radiolombardia.it
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A ridare vita alla fiamma sull’argomento è la recente iniziativa presa dalla Coca-Cola, azienda leader mondiale nella distribuzione di soft drink, di trasformare il proprio padiglione in un campo da basket coperto e di donarlo proprio alla città di Milano, dove sarà collocato nel parco Robinson, nel quartiere di Famagosta. L’idea, coerente con il tema dell’esposizione appena conclusa ovvero “Nutrire il pianeta. Energia per la vita“, affianca il progetto da tempo sostenuto dal comune di Milano sull’importanza del movimento e dell’attività fisica come, appunto, “energia per la vita”.

Per quanto riguarda gli altri padiglioni alcuni paesi hanno già le idee molto chiare, altri sono ancora in corso di valutazione.
Cosa ne sarà dunque delle strutture che hanno visto passare nelle loro realizzazioni 21 milioni di visitatori?

Emirati arabi

Credits: www.architetturaecosostenibile.it
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Il padiglione dal meraviglioso design creato dall’architetto Norman Foster è una delle strutture più belle e originali che sono state montate a Expo 2015. Le pareti riproducono in 3D le dune del deserto, così come anche l’intera sua forma. Gli Emirati riporteranno “a casa” il loro edificio che sarà collocato nella futuristica città di Masdar City, che sarà completata nel 2016 da un progetto partito 10 anni fa. Il padiglione andrà ad inserirsi nell’architettura della città che conta di avere un’economia ad emissioni zero, utilizzando esclusivamente energia solare.

Svizzera

Credits: macosanepensi.over-blog.it
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Il padiglione Svizzero, con le sue due torri che si proponevano di riflette su quanto le risorse alimentari globali siano limitate, varrà riconvertito in orti verticali che saranno collocati in città elvetiche.

Azerbaijan

Credits: www.digital4.biz
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Il padiglione verrà riportato a Baku e la sfera che lo formava sarà trasformata in un ristorante.

Bahrein

Credits: www.espazium.ch
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Il padiglione e il suo giardino botanico saranno ricostruiti in patria.

Repubblica Ceca

Credits: www.radiolombardia.it
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Il padiglione ceco sarà donato alla città che l’ha realizzato dove si trasformerà in un polo multifunzionale

Monaco

Credits: vivimilano.corriere.it
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Il padiglione del principato sarà donato alla Burkina Faso che lo trasformerà in un polo per la formazione di nuovi medici

Un capitolo a parte viene aperto quando si tratta di ciò che non deve essere smontato o spostato come Palazzo Italia e il chiacchieratissimo Albero della Vita, che per il momento rimarranno nell’ex sito espositivo fino a quando, dopo aprile in cui sono fissati i termini dei lavori di smontaggio, potranno tornare attivi e visitabili.