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Ideata dallo statunitense Robert Young, la dieta alcalina si basa sul principio di mantenere bassi i livelli di sostanze acide nel sangue.
Il pH del sangue sarebbe infatti correlato al bilancio delle sostanze acide e basiche correlate anche dalle sostanze che introduciamo per via alimentare.

Per Robert Young è fondamentale ridurre e limitare, a livello alimentare, l’introduzione di specifici nutrienti che contribuirebbero ad acidificare il sangue, identificato come principale causa del sovrappeso, dell’insorgenza di malattie quali ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari, neoplasie, nonché della ritenzione idrica.

Il regime alimentare è stato testato da diverse star come Kate Hudson ed Elle Macpherson e, abbinato ad uno specifico programma di allenamento brasiliano, promette di ottenere un corpo muscoloso, magro e tonico.

Quali sono quindi gli alimenti concessi e quelli da escludere?

Gli alimenti concessi: cosa mangiare

Via libera a tutti quegli alimenti che presentano un pH alcalino quali verdura come sedano, carote, crucifere quali broccoli e cavolfiori, spinaci e zucca.
Perfetta anche la frutta tra cui gli agrumi, arancia e pompelmo, banana, pera, uva, mango, avocado, fragole e ciliegie.
Per quanto riguarda la quota proteica va bene assumere sia la quota animale derivante dal pesce come il tonno, la spigola ed il salmone, sia quella di origine vegetale derivate principalmente dai legumi quali ceci, fagioli, piselli e lenticchie.

Punto cardine della dieta è l’acqua. Young suggerisce di consumarne almeno 2 litri al giorno, meglio se depurata ed alaclinizzata, ovvero il cui pH finale risulti essere uguale o superiore a 9.5. Ottimo anche il thè verde, o delle tisane depurative.

Per Young tutti questi alimenti devono costituire circa il 70-80% del fabbisogno energetico quotidiano.
Queste indicazioni alimentari associate ad uno stile di vita sano che preveda una moderata attività fisica ed un corretto riposo notturno, almeno 8 ore, rappresenterebbero la strategia vincente per mantenersi in forma ed in salute.

Gli alimenti vietati: cosa limitare

Nella lista nera compaiono principalmente la carne, le uova, formaggi e latticini, il pomodoro, la frutta secca, il cioccolato e tutti gli zuccheri raffinati.

Limitazione anche per il pane, tutti i prodotti da forno preparati con farine raffinate, dolci, bibite zuccherate.
Seguono i cereali raffinati (riso, orzo, farro etc) che vanno sostituiti con piccole porzioni delle loro alternative integrali. L’unico cereale non acidificante è il miglio, da mangiare a volontà.

Tutti questi alimenti sono definiti acidificanti, e quindi potenzialmente dannosi per il nostro organismo in quanto determinerebbero un’acidificazione del sangue.

Alcune considerazioni

Come tutti i regimi alimentari che prevedono l’esclusione di alcuni alimenti, anche la dieta alcanina presenta vantaggi e svantaggi.

Sicuramente è da valutare positivamente l’elevato apporto di fibre introdotte con la dieta visto l’elevato consumo di verdure, il corretto quantitativo di acqua e la necessità di praticare una moderata attività fisica ogni giorno.

Dall’altra parte invece resta pur sempre un regime alimentare abbastanza restrittivo in cui la riduzione o la completa assenza di determinati nutrienti potrebbe comportare sindromi carenziali.
Inoltre non sono disponibili evidenze e dati scientifici che confermino i benefici sulla nostra salute e la riduzione dell’incidenza di diverse malattie come affermato da Young.

Allo stesso modo le variazioni del pH sanguigno sostenute da questa metodologia restano del tutto aleatorie in quanto non supportate da pubblicazioni e studi di carattere scientifico.
Se davvero riuscissimo ad alcalinizzare il nostro pH, andremmo in alcalosi metabolica, una situazione che accade in alcune malattie e che richiede un immediato intervento medico, perché può essere potenzialmente mortale.

Gli alimenti sono dei preziosi alleati per il nostro benessere e per il mantenimento del nostro stato di salute ma ogni regime alimentare deve essere valutato e studiato in base alle specifiche necessità e condizioni cliniche del soggetto in esame.

La stessa dieta alcalina se non valutata in base allo stato di salute del soggetto può comportare seri rischi per la salute. Infatti mentre da una parte la riduzione di alimenti ricchi in acido urico ed ossalati di calcio potrebbe essere benefico nei soggetti affetti da iperuricemia, o gotta, dall’altra parte l’elevato apporto di potassio potrebbe essere dannoso nei soggetti ipertesi o affetti da disfunzioni renali.

Attualmente non esiste un regime alimentare in grado di assicurare e favorire il benessere fisico, clinico e mentale di tutti gli individui, ma esistono alimenti preziosi che, se abbinati in maniera corretta, bilanciata ed in base alle specifiche esigenze individuali, possono essere importanti alleati della nostra salute.

Una buona alimentazione è amica della salute.