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Siamo in Libano, precisamente a Beirut, sul lungomare. Due novelli sposi si fanno immortalare dal fotografo e tutto ciò provoca scalpore tra i passanti. Perchè? Semplice, lui ha circa 60 anni mentre lei è una bambina di 12, con tanto di abito bianco con il velo. Le reazioni sono diverse ma tutte supportano la stessa sensazione: indignazione.

I passanti, che in breve circondano la troupe per avere spiegazioni, non sanno però che si tratta di una messa in scena. Gli sposi sono due attori che recitano per una campagna a favore della sensibilizzazione alla causa delle spose bambine, fenomeno che interessa Libano, Giordania, Yemen, Iran, Siria, Burkina Faso e altre (troppe) parti del pianeta.

In Libano, in particolare, i genitori possono autorizzare i matrimoni delle figlie già a partire dai nove anni. Un fenomeno, purtroppo, molto diffuso. Basti pensare che, secondo le stime di United Nation Population Fund, nel 2050 saranno oltre un miliardo le bambine costrette a sposarsi, anche con uomini molto più grandi di loro e, talvolta, poligami.

L’ultimo rapporto dell’Unicef afferma che nel 2015 ci sono state più di 700 milioni di donne che si sono sposate prima della maggiore età. Il 15% di loro vive in Africa, e una su tre è arrivata al matrimonio non ancora quindicenne. Queste donne, o per meglio dire bambine, fanno parte della popolazione più povera del mondo e sono destinate a rimanere in questa condizione, rischiando, tra l’altro, maltrattamenti, di morire di parto o subire complicazioni a seguito della nascita dei figli, anch’essi destinati ad un futuro non roseo. Ovviamente, non c’è nessuna speranza di poter ricevere una educazione di base.

Il video del finto matrimonio a Beirut si propone di portare questo fenomeno, che spesso ci sembra lontano, limitato e non reale, all’attenzione della popolazione mondiale. Scopo raggiunto, visto che si è arrivati ad oltre un milione di visualizzazioni.