Paul Nathan

Si tiene ogni anno in New Jersey e, per quest’edizione, vede la partecipazione di più di 2.000 esemplari felini provenienti da 23 paesi diversi: è l’Intergroom, la più grande gara di pettinature al mondo. Al termine dei tre giorni in cui l’evento ha avuto luogo, i partecipanti hanno potuto illustrare il loro presunto estro creativo: e, dopo aver passato intere settimane a curare meticolosamente, con tagli e tinture, il pelo delle proprie bestiole, hanno esibito i loro “capolavori”. Così, grazie all’eccentricità dei padroni, leoni, uccelli e cani sono apparsi sul dorso dei poveri gatti rasati e tinti in maniera a dir poco bizzarra.

Sono tutti acconciatori professionisti – ha assicurato il fotografo Paul Nathan, presente quest’anno all’Intergroom per scattare le foto che andranno a costituire, insieme ad altre, la sua prossima raccolta, Groomede colgono quest’opportunità per dimostrarsi quanto più creativi possibile. La maggior parte del loro lavoro viene portata a termine prima che arrivino all’evento e questo perché la preparazione dei loro gatti richiede davvero molta meticolosità. Alla fine, non un pelo è fuori posto. Un gatto è stato trasformato in un leone – ma in realtà non aveva l’aria molto feroce. Un altro è stato acconciato come Scooby Doo, quello invece stava bene“.

Sebbene non sia un parrucchiere e non possieda né un gatto né un cane, Paul Nathan ha affermato di apprezzare gli sforzi profusi dai partecipanti in gara: “Penso che le persone che prendono parte a quest’iniziativa debbano essere eccentriche, ma nel modo più aggraziato possibile. Alcuni potrebbero pensare che si tratti di una vera e propria crudeltà, ma tutti i gatti hanno dei proprietari che si prendono cura di loro alla perfezione“.

Il vincitore di quest’anno è stato Martini: un siamese con una fantasia floreale multi-color sul dorso e luccicanti cristalli adesivi sparsi sul resto del corpo. A differenza della padrona, il gatto non dà l’impressione di essere altrettanto soddisfatto: né sembrano in qualche modo apprezzare tutti gli altri esemplari esposti, più che in mostra, al ridicolo. Chi ama i gatti sa che questi animali, più di ogni altra cosa, detestano la costrizione che viene loro imposta anche soltanto mettendoli nei propri trasportini in vista di una visita veterinaria: figuriamoci quanto questi poveri martiri avranno potuto patire tagli e tinture durati settimane. Non sorprende, allora, quell’espressione di manifesto disappunto sui loro volti. A sorprendere è, piuttosto, l’inspiegabile capacità dell’imbecillità umana a trovare sempre forme nuove.