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Qualcuno direbbe che non esistono più i giovani di una volta, che quelli di oggi sono tutti pigri e svogliati. La realtà non è proprio questa, anche se effettivamente preferiscono il divano alla discoteca. I sabati sera per la maggior parte sono molto tranquilli e magari vengono passati in casa guardando la tv. Ma un motivo c’è.

Un’inchiesta dell’Economist ha rivelato come le discoteche stiano affrontando un periodo nero. La crisi, i prezzi troppo alti e i problemi di sicurezza hanno portato alla chiusura di numerosi locali. In Olanda tra il 2001 e il 2011 ha chiuso il 38% dei locali, in Gran Bretagna sono rimaste 1733 sale rispetto alle oltre 3000 del 2005 e anche in Italia, a Rimini e Riccione, nell’arco di poco più di 10 anni le discoteche si sono dimezzate.

Il Guardian ha poi pubblicato un’indagine sul rapporto tra giovani e discoteche. Non sono solo prezzi alti e sicurezza a frapporsi tra le sale e i ragazzi. In alcuni giovanissimi è presenta anche la paura di uscire e una vera e propria ossessione per i social network. I locali e le uscite del sabato sera vengono sostituiti da Tinder, Facebook, Skype che possono venire controllati dagli adolescenti più facilmente e li mettono a riparo da situazioni imbarazzanti. Molta ansia è provocata proprio dal timore di essere fotografati e di essere postati online rovinando la propria reputazione social.

Anche la musica che viene proposta nelle discoteche viene fortemente criticata. I dj, secondo quanto risultato dalle ricerche, preferiscono uno stile che piace a loro piuttosto che accontentare i clienti. Meglio un concerto o un festival live.

Ma è la sicurezza a preoccupare di più i possibili clienti di una discoteca. “Fare lo slalom tra ubriachi che ti mettono le mani addosso non è il mio ideale di sabato sera. A casa non devo preoccuparmi che mi versino nel drink la droga dello stupro“. L’alcol risulta quindi un grande problema per i giovani, che preferiscono uno stile di vita più sano.

Ma siamo sicuri che restare in casa ed evitare ogni tipo di contatto sociale che vada oltre i social network sia considerabile uno stile di vita sano?