La matematica non è di certo una materia dal grande sex appeal, ma potrebbe essere la risposta ai nostri problemi d’amore. Alcuni matematici hanno infatti sviluppato una serie di teorie volte a trovare il partner perfetto: e, tra i suggerimenti proposti, c’è anche quello di non instaurare nessuna relazione definitiva prima dei 22 anni.

È stata la Dottoressa Hanna Fry dello University College di Londra, autrice del libro “La Matematica dell’Amore“, a enunciare queste teorie all’ultima edizione dell’Oxford Literary Festival: tra le varie proposte da lei formulate, figura anche quella di uscire con amiche un po’ meno attraenti quando si è in cerca dell’amore. Una teoria, questa, nota come “teoria della scelta discreta”, secondo cui trovandosi in presenza di un’alternativa irrilevante è possibile cambiare il proprio punto di vista sulle scelte da prendere.

L’idea è che se ci sono due donne A e B, che un uomo ritiene ugualmente attraenti, la terza donna che si aggiungerà, avendo un aspetto meno piacente, farà sì che la donna A risulti più bella agli occhi di quell’uomo. La Fry ha dichiarato: “Se dovete proprio scegliere una complice, cercate qualcuno che vi assomigli il più possibile, soltanto lievemente meno carina“.

Un altro matematico, Peter Backus, che quando elaborò la sua teoria era dottorando alla Warwick University, ha scritto anch’egli un trattato intitolato “Il motivo per cui non ho una fidanzata“, lavoro condotto in un periodo di 3 anni di totale scarsità di relazioni interpersonali. Peter Backus ha, così, calcolato – utilizzando una formula matematica chiamata “l’equazione di Drake” – che tra tutte le donne disponibili nel Regno Unito, soltanto 26 erano davvero papabili per lui. Ed è riuscito persino a stabilire che c’era soltanto una possibilità su 285.000 di incontrare una di loro durante un’uscita serale. Fortunatamente, è riuscito a intercettarne una nel corso di una cena con amici, e l’ha sposata.

Ad ogni modo, secondo la Dottoressa Fry, ci sono sempre dei metodi per aumentare le possibilità di incontrare quello giusto: e, nel suo libro, fornisce suggerimenti non solo per trovare l’amore, ma anche per tenerselo stretto. Analizzando i dati relativi ai siti d’incontri, la Fry ha scoperto che non sempre gli utenti più attraenti ottengono risposte più significative: al contrario, sono quelli ad avere qualcosa di diverso rispetto alla massa ad avere più successo. Così, per esempio, gli uomini calvi non dovrebbero coprirsi la calvizie con un cappello perché proprio quello che viene ritenuto un difetto potrebbe risultare, agli occhi di qualcun’altro, una potenziale attrattiva. È proprio l’imperfezione a stimolare in un corteggiatore l’iniziativa perché sarebbe inutile farsi avanti con chi, in virtù della propria bellezza inequivocabile, avrà già a che fare con miriadi di mosconi.

La Dottoressa Fry ha, inoltre, elaborato un’altra strategia, quella del “Periodo ottimale per fermarsi”: stando a questa teoria, bisognerebbe iniziare a cercare il marito o la moglie ideale soltanto una volta passato il 37% del proprio periodo di “frequentazioni”. Sarebbe a dire che una persona intenzionata a sposarsi entro i 35 anni, che plausibilmente comincia a uscire con qualcuno dall’età di 15 anni, dovrebbe smettere di avere appuntamenti romantici all’età di 22 anni.