Il XXI secolo ci ha insegnato a non stupirci più di nulla: telefoni parlanti, macchine autonome, stampanti 3D, eccetera. Ma ecco che il passare del tempo, il nostro secolo, sembra rivelare sempre qualcosa di più incredibile e affascinante.
Presto, infatti, i fortunati – nonché ricchissimi – detentori di un aereo personale potranno installare proprio
sulla cima del loro velivolo una vera e propria bolla dotata di sedili sui quali godersi un suggestivo viaggio tra le nuvole.

Si chiama SkyDeck e a breve sarà possibile ordinarlo come optional per il proprio aeromobile.
A detta di Shakil Hussain, amministratore delegato e inventore del nuovo posto finestrino, SkyDeck sarebbe stato creato per abbattere la noia data da voli lunghi e monotoni: “Durante viaggi impegnativi e a lungo termine, si passa tutto il tempo del viaggio schiacciati dentro a una lattina, dentro la quale l’unico modo per guardare fuori è attraverso quella che sembra una pozzanghera”

Il progetto Windspeed Tech ha cominciato ad acquistare importanza dopo la sua prima apparizione alla National Business Aviation Association, tenutasi nel mese di Novembre.

Per arrivare ad osservare il cielo da una meravigliosa cupola di vetro a migliaia di metri d’altezza, si potranno utilizzare due metodi diversi a seconda delle preferenze del proprietario: il primo, più tradizionalista, vedrà una scala portare i passeggeri dal piano terra a quello rialzato, mentre con la seconda questi entreranno direttamente all’interno di un ascensore a forma di tubo (dentro il quale saranno già sistemati due sedili) che li trasporterà su senza il minimo sforzo.

Il materiale usato per la realizzazione della bolla-finestrino si avvicina molto a quello lavorato sui jet da combattimento supersonici e, all’interno, i passeggeri potranno avere una visione del cielo a 360 gradi.
La sua forma, studiata nel minimo dettaglio, non interferirà con l’aerodinamica dell’aeroplano, anche se a risentirne sarà il consumo di benzina, che subirà un aumento a causa del peso della bolla.

Il suo costo varierà dagli 8 ai 25 milioni, in base al tipo di velivolo sul quale verrà installato. “Ad esempio – afferma Bruce Stewart, direttore del dipartimento d’ingegneria del Windspeed Tech – su un jet di lavoro privato costerà meno rispetto che a un 747, dove i materiali e le lavorazioni saranno più complesse e quindi più costose”. La sua realizzazione fisica manca ancora di un acquirente e della certificazione ufficiale; i due passi principali per cominciare quella che sarà una grande ascesa, ha poi continuato Stewart nella sua dichiarazione, ma ci sono già interessanti proposte all’orizzonte.