Ci sono tanti modi per dichiarare il proprio dissenso nei confronti di razzismo e xenofobia, per Alex Smoltschnik, tatuatore austriaco residente a Graz, la forma più diretta di comunicazione è il tatuaggio. Per questo, ha pubblicato un post su facebook invitando chiunque avesse voglia di incidere sulla propria pelle messaggi antirazzisti a prenotare una seduta gratuita presso il suo Pride and Glory studio. Ecco perché.

È facile credere che la discriminazione razziale sia nascosta nei capitoli più bui della nostra storia e che non ci appartenga. Noi facciamo parte di una società più evoluta in cui la mancanza di solidarietà non corrisponde ad un sentimento di intolleranza – le solite favole che ci raccontiamo per privarci dei sensi di colpa.

D’altra parte però, i climi culturali che ci circondano dissentono con le convinzioni che maturiamo: se, infatti, i campi di concentramento sono stati riconosciuti come le forme più crudeli e disumane di odio e razzismo, sul genocidio di Sbrebrenica si spalanca ancora una grande diatriba e, sempre più sulle bocche di tutti per ignoranza o mancanza di rispetto, l’omofobia rimane costante anche in una società che si considera aperta e tollerante.

Tutte realtà di cui Alex Smoltschnik è a conoscenza anche dai racconti del padre che in passato ha lasciato la Slovenia per sfuggire ai sentimenti di discriminazione ed esclusione. Ma non è solo per questo che il tatuatore ha deciso di mettere la sua arte al servizio gratuito di chi avesse prenotato un tatuaggio con un simbolo contro il razzismo entro la data ultima del 18 luglio.

Dietro la sua iniziativa c’è un avvenimento che ha scombussolato la storica Vienna all’incirca un mese fa: un uomo austriaco di origine bosniaca si è lanciato con la macchina verso la folla uccidendo 3 persone. Escluso il movente terroristico, si avverte chiaro come sottofondo il senso di discriminazione.

Ed ecco che Alex ha lanciato il suo campanello d’allarme: Volevo solo che la gente si rendesse conto di quali contraddizioni esistano nella nostra società. E allora ho pensato che un tatuaggio poteva essere un buon simbolo per dimostrare in pubblico cosa si pensa e cosa si prova.

A quanto pare il suo intento è stato recepito dai 500 clienti che lo hanno subito contattato, superando persino le stesse aspettative del tatuatore: “ora ho davvero molto lavoro da fare, ma sono molto felice di questo. Devo lavorare molto senza essere pagato ma mi rende soddisfatto perché vedo che in Austria ci sono molte persone che si oppongono alla discriminazione.”

I tatuaggi scelti dai richiedenti sono i più diversi: dal disegno di un pugno sferrato contro una svastica, all’immagine di due bambini di etnie differenti che si tengono per mano. Come afferma uno dei suoi clienti, Nick, il disegno è semplice, infantile e comprensibile persino da un bambino ma dal significato infinitamente profondo.

Non tutti però sono in grado o amano recepire questo tipo di messaggi: il forum di Kleine Zeitung dedicato all’iniziativa è stato chiuso a causa dei continui commenti di odio, ma per Alex Smoltschnick, questo è il simbolo che si sta facendo qualcosa di buono.