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Una studio comparato recente ha dimostrato come l’alcol sia due volte più dannoso della marijuana per chi ne fa uso e cinque volte più devastante per chi marijuana non sa nemmeno come è scritto.
In sostanza, è molto più pericoloso farsi un drink al pub, che una canna al parco.

Inoltre non è assolutamente dimostrato che la cannabis sia il primo passo verso una vita fatta di delinquenze e abusi tossici poiché, se ci pensate bene anche voi, è difficile che gli adolescenti inizino la loro vita fatta di perdizione con uno spinello, quando sigarette e alcol sono perfettamente legali e raggiungibili ancora prima del compimento della maggiore età.
Uno studio – che abbiamo già analizzato qui – dimostrava come alcol e tabacco sono state classificate come droghe molto più invadenti e pericolose della marijuana stessa, che di per sé non è nemmeno riconosciuta come droga, poiché manca in termini di dipendenza e crisi di astinenza.

Paradossalmente, la legalizzazione della stessa per scopi medici condurrebbe a più crimini di quanti non ce ne siano già in giro per il mondo legati al giro della distribuzione.
Uno studio commissionato nel 2012 ha dimostrato come i dispensari di marijuana curativa siano strettamente legati al mondo della delinquenza.

Come già detto, la cannabis non dà dipendenza, a differenza di quanto sostenuto dalla maggior parte degli obiettori, che lo ritengono un problema sempre più dominante.
Quando, invece, di persone dipendenti dall’alcol ce ne sono abbastanza da cominciare a pensare che sia veramente una grana da risolvere. Perché nessuno se ne preoccupa?

Chi fuma, tenderà a fumare sempre di più: un’altra bugia. Solo un numero minimo di utenti la consuma regolarmente, infatti la maggior parte delle persone che hanno provato tende a usarla non più di 12 giorni all’anno.

E infine, è stato provato che non esistono grandi differenze tra persone che ne fanno un uso abituale e quelle che invece hanno solo provato qualche volta.
Certo è stato dimostrato anche chi ne fa un uso costante abbia un’istruzione e un reddito più basso rispetto a chi non ne fa, ma di questi particolari bisogna dare “colpa” anche a fattori diversi.