Stendhal la definì la città più bella dell’universo, e quasi quasi non mi sento di contraddirlo. Certo, la capolista dovrebbe essere sempre Roma, la madre della civiltà per eccellenza; ma per molte persone Napoli è inimitabile.
Certi giorni faccio un piccolo esperimento: cerco di osservarla senza filtri, provando a immedesimarmi in un turista che la vede per la prima volta. Cosa penserei? Che qui sono tutti matti, che il blu del mare ha fottuto il cervello a tutti, che sembrano tutti inseguire qualcosa di misterioso urlando senza ritegno.
In questa città vanno tutti di fretta, ma solo quando sono al volante. Se invece non è alla guida il napoletano è ‘molle’, talmente morbido da trascinarsi con un po’ di fatica e rigorosamente fuori dalle strisce pedonali.
Anche questa cosa è straordinaria: il napoletano detesta le regole. Anche solo il sapere di dovere fare qualcosa imposto da terzi lo manda in tilt. Ecco perché qui i semafori sono alla stregua di semplici ornamenti, e il parcheggio segue strane leggi della fisica.
Ma pur essendo disordinata la città è molto disponibile: è vero, in pochi si fermano al semaforo, ma se hai bisogno di aiuto c’è sempre qualcuno che ti tende la mano.
Se hai fame ti danno da mangiare, se desideri un caffè c’è quello sospeso, se hai paura c’è sempre qualcuno disposto a scortarti fin sotto casa.
E poco importa se qualche volta ci scappa lo scippo, come in tutte le città d’Europa: Napoli ha un grado di umanità così grande da rendere impossibile al napoletano una serena permanenza altrove.
Ci sono tante cose che accomunano noi partenopei, piccole esperienze che chi vive qui fa almeno una volta nella vita. O anche tutti i giorni.

La pizza da Michele

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Eh si, qui da noi si mangia che è una favola, come del resto accade in tutta Italia. Ma il napoletano è attaccato come una zecca alle proprie abitudini gastronomiche: prova a portargli via la pizza o il babà, te lo farai nemico per sempre. Non è una sorpresa che qui McDonald non se lo fila quasi nessuno, e se i corner che dispensano patate olandesi si siano buttati su frittatine e zeppole.
Un vero napoletano sa dove mangiare una buona pizza: tra tutte la più rinomata è quella di Michele, la storica pizzeria che si trova in una traversa del rettifilo (Corso Umberto I). Per gustare la margherita e la marinara (uniche due pizze prodotte) bisogna fare file lunghissime e condividere il tavolo con sconosciuti. Io adoro Michele e la sua pizza, così come trovo straordinario il tavolo social nel quale si può assistere alla critica dell’ultima partita, ad un primo appuntamento o anche ad un litigio.
Naturalmente la città è piena di pizzerie di livello altissimo: Sorbillo, Concettina ai tre Santi e l’Osteria del Gallo sono solo alcuni nomi fra i tanti mastri pizzaioli.

Passeggiata ‘sul’ Lungomare

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Via Caracciolo è una delle strade più belle di Napoli, e forse di tutta Italia: da qui si può ammirare il Castel dell’Ovo che troneggia nel golfo, e in lontananza la punta di Sorrento e la meravigliosa isola di Capri.
Fino a qualche anno fa il lungomare era attraversato dai mezzi: oggi è una zona ztl nella quale si riversano famiglie e comitive a tutte le ore del giorno.

Il caffè al Gambrinus o al Caffè del Professore

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Eh si, qui il caffè è una vera e propria delizia: ma quello del bar Gambrinus e del vicino Professione è una istituzione.
Il bello del caffé è che è buono e che possono berlo praticamente tutti. Non hai i soldi? Ci pensa il caffè sospeso, che non è altro che un caffè già pagato da qualcuno e che resta ‘sospeso’ fino a quando lo si richiede al bancone.

I presepi a San Gregorio Armeno

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Di tutti i luoghi di Napoli San Gregorio Armeno è quello più suggestivo. In questo luogo magico ci sono botteghe con presepi realizzati a mano, e nelle quali è possibile scorgere le statuette raffiguranti i personaggi più popolari dell’anno. Vengono realizzati politici e artisti di ogni tipo: alcune annate sono apparse addirittura le miniature di Belen con la farfalla (il tatuaggio) in bella mostra, e di Balotelli e Raffaella Fico. Per la serie: sul presepe non ci facciamo mancare mai nulla.

Il tifo allo Stadio San Paolo

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Non toccategli la pizza, non toccategli la pasta e le melanzane a funghetto ma, soprattutto, non provate a toccargli la fede calcistica. I napoletani sono tifosissimi del Napoli, in maniera talmente intensa da apparire un tantino esagerati. La città si blocca nelle due ore che precedono il match, c’è traffico ovunque e chiunque tira giù tutti i santi del calendario pur di farti togliere dalla strada.
Si sentono urla di giubilo e trombe fortissime quando siamo in vantaggio, mentre una sconfitta rovinerebbe l’umore anche in una bellissima giornata di sole.
La cosa più divertente è rappresentata dal post partita, ovvero dagli ultimi minuti di gioco nei quali i tifosi, sempre se siamo in vantaggio, cominciano a correre giù dagli spalti per raggiungere gli scooter e non restare imbottigliati nel traffico. Osservare quel momento è davvero fantastico: persone di tutte le età che corrono come matti, quasi come se fosse scoppiato un incendio e si dovesse evitare l’esplosione di una bomba.

Sfogliatella da Carraturo o da Attanasio

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Il napoletano pensa a mangiare nell’ 80% del suo tempo. Ogni minuto è buono per deliziare il palato, e se sei di Napoli non puoi che apprezzare le sfogliatelle calde. Frolla o riccia questo dolce è una istituzione nella nostra città, ed è indicata in qualsiasi momento.

Mercato del Pesce prima di Natale

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Di tutti i periodi dell’anno quello che preferisco è il Natale. Certo, c’è traffico ovunque per via dei regali, ma qui le feste sono magiche. Le strade sono addobbate, San Gregorio Armeno è impraticabile e l’unico pensiero è: preparare il cenone del 24 dicembre. Per fare ciò ogni napoletano che si rispetti si dirige verso un luogo chiamato ‘Ngopp e Mura‘ (dietro le mura) nel quale c’è un bellissimo mercato del pesce. Bisogna però stare attenti alla folla e ai prezzi del pesce, che in questo periodo sono piuttosto alti.
La gita in questo posto è d’obbligo: si rimane affascinati dalla disinvoltura dei venditori, che sembrano quasi i personaggi di un film che viene recitato da secoli.

La befana a piazza Mercato

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Rimanendo in tema di vacanze di Natale, a Napoli la calza per la Befana è d’obbligo. Per realizzarla, e per comprare giocattoli per i più piccoli, la tappa obbligata è Piazza Mercato. Qui ci sono negozi che espongono tutti i giochi all’esterno dei negozi, e anche il giochino più ricercato in questo luogo è facilmente reperibile.

Gita fuori porta a Ischia

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Il napoletano ama la bella stagione quanto un cane ama la sua scodella, e appena cominciano a salire le temperature avverte un bisogno irrefrenabile di andare al mare.
Durante il week end intere famiglie si riversano al Molo Beverello per una gita a Ischia, l’isola più frequentata del golfo.

Commuoversi

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Il napoletano è molto sensibile agli eventi, e attaccato con radici fittissime al suolo e alle sue tradizioni.
Ci sono cose intoccabili in questa città, personaggi che ne hanno fatto la storia e che sono parte del cuore di ogni cittadino del posto. Ogni napoletano si commuove nel ricordare i suoi più preziosi ‘piezz e’ core‘.
Napoli venera Maradona, Totò, Eduardo, Massimo Troisi, Sofia Loren e Pino Daniele a tanti altri.
Non si può toccare nessuna queste persone perché, esattamente come una madre, Napoli le difenderà ad ogni costo e con ogni mezzo.