Deve essere stato faticoso. Attendere tanti anni prima di veder concesso un diritto. Ma come ogni cosa sudata, la ricompensa è dolcissima. Entusiasmo ovunque, piazze gremite di gente che si abbracciava, baciava, amava. Bandiere colorate che lasciano ben sperare. È questa l’atmosfera che si viveva venerdì 26 giugno in America, quando finalmente, si è data la possibilità a tutti, indistintamente dal sesso, di sposarsi e amarsi davanti a Dio e alla Legge, per sempre, finchè morte non li separi.

Noi di Blog di Lifestyle vi vogliamo far capire cosa significa attendere così tanto per un diritto, fremere perché possiate finalmente chiedere alla compagna o al compagno con cui state di sposarla/o. Una sensazione indescrivibile, probabilmente, ma noi vogliamo provarci. E vogliamo farlo raccontandovi come hanno vissuto quel giorno, quell’emendamento, alcune coppie omosessuali.

Il primo matrimonio gay in Texas dopo lo storico “via libera” della Corte Suprema americana è di George Harris (82 anni) e Jack Evans (85). I due si sono sposati a Dallas.
Ma a colpire maggiormente è la longevità del loro rapporto che dura da ben 54 anni. Una vita intera trascorsa mano nella mano, l’uno al fianco dell’altro. Sfidando i pregiudizi, gli insulti e le discriminazioni di un mondo che va evolvendosi molto lentamente. Che cos’è l’amore se non questo?

Un’altra coppia,Tracey e Shannon Knight, accompagnati dalla loro piccola figlia Evan hanno compilato una licenza di matrimonio al Tarrant Country Plaza Building, finalmente possono.

"Amore vincit omnia", storie di un giorno speciale (VIDEO)

Il caos nelle città, quel venerdì era ovunque. Ma in primo luogo la cosa che ha stupito è stata una chiesa, una delle più grandi del paese con il popolo in gran parte gay, ha eseguito due matrimoni omosessuali.

“Non abbiamo mai pensato che questo sarebbe successo durante la nostra vita, e ora vogliamo festeggiare”, ha detto Zante Garcia, che ha sposato Debbie Johnson. “L’amore vince sempre.”

Marlon Cortez e Shannon Bailey, invece erano l’altra coppia sposata in quella chiesa.
“Sono così orgoglioso di essere un americano di oggi”, ha detto Bailey. “È meraviglioso essere qui ed essere parte della storia.”

David Sirmeyer, 52, e Paul Kennedy, 50, invece sono rimasti stupiti quando sono stati accolti nell’ufficio del Cancelliere di Tarrant Countru dopo le 14:00. Non c’era folla all’interno e non c’erano manifestanti all’esterno. Non si aspettavano un pandemonio, ma almeno un segno di energia, di vivacità, insomma qualcosa. Invece nulla, era “normale”, finalmente era normale sposarsi anche per persone dello stesso sesso. Quindi, in un certo senso, anche quest’ordinarietà è stata apprezzata.
“Dovrebbe essere solo una cosa normale”, ha detto David. “Il termine matrimonio gay non dovrebbe nemmeno essere più un termine. Dovrebbe essere solo il matrimonio.E lo è per tutti ora.”

Vi lasciamo con questo video, commovente, di chi finalmente ha potuto provare l’emozione di sigillare un amore, il proprio. Perché l’amore non guarda il colore della pelle, non guarda il ceto sociale, non guarda il sesso.
Amor vincit omnia, o almeno così ci piace pensare, guardando ancora una volta un sogno americano che si realizza, dal divano di una casa italiana. Almeno li, #LiveWins.