Buongiorno a tutti amici lettori, ho terminato di leggere Madre del riso e come promesso ne parliamo subito perché è un gran bel libro.

Dal punto di vista narrativo vi dico subito che è molto piacevole a leggersi, scorrevole, delicato, mai noioso e con una grande capacità di farci immergere negli scenari e nelle vicende vissuti dai protagonisti. Da un altro punto di vista, quello dei contenuti, ci può far molto riflettere sui legami che abbiamo con i nostri familiari, su alcune tragedie che si ripercuotono sulle vite di ciascuno, sui rapporti che in intratteniamo con amici, mariti e con i nemici addirittura.

Madre del riso: la storia

Dunque la protagonista è Lakshmi ma il libro consiste in spezzoni di narrazioni degli altri protagonisti (generi, nuore, figli, nipoti) così si ha l’esatta dimensione di come ognuno vive i fatti narrati. Dicevamo, la storia si apre con il nostro personaggio principale che è solo una bambina che vive in un luogo bellissimo la sua spensierata infanzia inconsapevole della sua bellezza, servita e riverita dalla madre, senza percepire la mancanza di un padre che non si è mai curato di loro. Siamo agli inizi del novecento e questa storia inizia nella lussureggiante isola di Ceylon, nello Sri Lanka.

Raggiunta un’età “valida”, quattordici anni, sua madre decide che è ora che stia al riparo dagli sguardi indiscreti che si comporti come si addice ad una signora e soprattutto che sposi un uomo molto ricco. E fin qui niente di nuovo. L’uomo ricco non arriva a tardare e precisamente una sua parente. E indovinate un po’?Ha trentasette anni, è brutto ed è vedovo con due figli e lei, Lakshmi, certamente non lo ha mai veduto. Viene valutata come una merce e si decide che il matrimonio si farà. Stabilita la dote, fatti i festeggiamenti la sposa deve partire per seguire il marito a Pennang, in Malaysia, un villaggio molto povero con una popolazione per lo più fatta di cinesi che spaventa abbastanza la ragazzina con i suoi usi e costumi così differenti.

Una volta giunta a destinazione tutto diventa chiaro, lei e sua madre sono state ingannate. Lui, Ayah, non è affatto ricco ma vive in una minuscola catapecchia, mentre i suoi figli li tiene la zia e con questa scusa si fa mandare del denaro. Denaro che non c’è perché in realtà la maggior parte arriva dai creditori che vengono a riscuotere non appena lui riceve lo stipendio.

In fin dei conti è un uomo molto buono e paziente ma con le mani bucate è così la nostra protagonista si trovar a dover far fronte ad una povertà inaspettata. Si rimbocca le maniche e dal nulla tira fuori un orto, un senso acuto per gli affari e mette via un bel gruzzolo. Riesce a rendere ospitale la piccola casa, cucina dei pranzi da re (vi posterò la ricetta del Sambal prima o poi) e fa amicizia con la schiava cinese, Mui Tsai, di un vicino molto ricco e molto singolare. Questa ragazza diventerà la sua migliore amica ma Lakshmi finirà per vedere in lei una minaccia scoprirete perché leggendolo…

Che ve ne pare? Io dico che ne rimarrete anche voi incantati. Acquistatelo appena ne avete l’occasione o cercatelo nella vostra biblioteca!

Madre del riso: Chi è Rani Manicka?

E’ una scrittrice malese, residente in Inghilterra, laureata in economia, ha pubblicato altri due volumi: l’amante giapponese ed i fiori del tempio.