Oggi parlo del libro “Matrimonio a Bombay” che ho finito di leggere ieri.

Premettendo che a me piace molto il genere etnico, per ciò tutto ciò che parla di culture straniere, perché mi attira l’idea di saperne di più sulle altre civiltà. Per un po’ ho collezionato i romanzi che uscivano con la Astrea, che sono veramente uno più bello dell’altro.

Dunque, questo volume mi è capitato fra le mani in una serata piovosa durante una gita per vedere le luminarie natalizie di Salerno (splendide, se vi capita andate a vederle), immaginate una libreria enorme con libri pure sui soffitti un altro po’, divanetti (per la gioia di mio marito), musica jazz: un paradiso. Ho dato una “rapida” (dove rapida è un termine eufemistico) scorsa a tutto quel ben di Dio ma il guaio è che non avevo un’idea precisa. Poi mi capita fra le mani questo volume…India?Beh, interessante.

A voi piace l’India?A me molto, anche se purtroppo di persona non ci sono mai stata. Ammiro la loro gioia, la semplicità, la giusta dose di spiritualità che mettono in tutte le cose.

Inoltre è la patria del mio poeta preferito: il Tagore.

Splendida è la sua frase tratta da Petali sulle ceneri: “Resta calmo, cuore mio, questi grandi alberi sono preghiere”.

La trama di Matrimonio a Bombay

Le protagoniste sono Viva, Tor e Rose.

Viva compare all’inizio della storia come chaperon che viene assunta per scortare tre ragazzi (Tor, Rose e Guy) durante il viaggio verso l’India, sostenendo di esservi cresciuta. Ma il motivo per cui vi si reca è anche un altro: un misterioso baule lasciatole dai genitori. Viva è una donna forte, indipendente, discreta che lavora per mantenersi. Una volta arrivata in India la vita però sarà tutt’altro che facile, in più ci si mette il ragazzo, Guy, che lei accompagnava, che appare fin dall’inizio come una persona disturbata…per non parlare di Frank e del loro tormentato amore…

Tor, in realtà il suo nome è Victoria, è assillata da una madre opprimente e fanatica dell’aspetto fisico e dall’apparenza che costringe la figlia a diete incredibili e la critica di continuo. Tor si reca in India per accompagnare la sua migliore amica, Rose, che deve sposarsi. Naturalmente sua madre spera che anche lei trovi un ricco pretendente, per questo la fa alloggiare da una sua amica, Ci Ci, molto snob e nevrotica che vive nel lusso. Sulla nave Tor s’invaghisce di Frank che però s’innamora di Viva…Nel complesso Tor ha una personalità molto vivace, spontanea, piena di voglia di vivere ma anche di delusioni. Desiderosa di libertà e di vivere la vita come lei vorrebbe quando vede arrivare il biglietto di ritorno inviatole da sua madre troverà una via di fuga…

Rose, s’imbarca per l’India per sposarsi. Quasi un matrimonio combinato quello con Jack alto ufficiale a cui interessa solo l’esercito ed i cavalli. Rose è una persona molto timida, fragile, ma in India scoprirà dopo tante difficoltà cos’è la vera felicità e come si può mandare avanti una vita nonostante tutto. Per lei come per Viva l’India è una sfida, un’impresa, solo che è decisamente impreparata, è una ragazzina che all’improvviso si trova a dover vestire i panni di moglie e madre per scoprire che è molto peggio di come lei pensava…

Matrimonio a Bombay

Ho trovato questo libro molto bello anche se un pochino lungo e purtroppo la traduzione lascia un bel po’ a desiderare. A parte questo è ammirevole il coraggio delle tre donne, il loro sbarco e le loro descrizioni del nuovo esotico Paese. Una delicata storia di amicizia, di sogni, di sentimenti delicati e intensi in cui protagonista è l’India, i suoi colori, le sue contraddizioni: un mondo di travolgente bellezza che va dritto al cuore e non si può fare a meno di amare.