Stando a quanto afferma l’Unison, organizzazione britannica per il controllo alimentare, sconcertanti sono le proposte avanzate da Bruxelles in merito ai controlli sui cibi: la nuova legislazione europea andrebbe, infatti, a colpire proprio gli organi addetti all’ispezione alimentare, limitando le loro facoltà di supervisionare la qualità dei prodotti e di disfarsi di quelli al di sotto degli standard.

Soltanto tra 2013 e 2014, sono stati più di due milioni i casi di verme solitario riscontrati tra le carni rosse d’Oltremanica, ma anche quelle bianche sono risultate in buon numero immangiabili: tre milioni i polli infetti rifiutati a causa della contaminazione da feci – causa principale della tossicità alimentare nel Regno Unito.

Eppure, la Commissione Europea sostiene di dover rivedere l’attuale legislazione relativa ai cibi: la regolamentazione delle ispezioni sui prodotti suini è già cambiata e da giugno costringerà gli ispettori – che finora avevano sezionato il cranio degli animali per sincerarsi che non fossero portatori di malattie non visibili all’occhio umano – ad attenersi al solo criterio visivo.

L’Unison ha, allora, accusato il governo britannico di aver fatto pressione alla Commissione Europea per ottenere misure meno restrittive che permettessero di ridurre i costi di produzione. La maggior parte delle persone è all’oscuro del fatto che esista un esiguo numero di gruppi d’ispezione alimentare e veterinaria che ogni giorno ne garantisce l’incolumità, lavorando in condizioni tremende, tra sangue e carcasse animali, per preservarle dal consumo di carni infette.

Ma, nonostante la loro solerzia, gli ispettori alimentari sono i primi a essere attaccati e non soltanto dagli operatori del settore alimentare: a metterli adesso in seria difficoltà sono addirittura i governi nazionale ed europeo.