Credit photo: www.cntraveller.com

Umeå, in Svezia, e Riga, in Lettonia, in questo 2015 lasciano il posto ad altre due città nel ruolo di capitali europee delle cultura: la belga Mons e la ceca Plzeň. A partire dal 1985, anno in cui sono state inaugurate le capitali europee, hanno già avuto questo onore più di 50 città e, dal 2011, sono due i paesi dell’Unione Europea a condividerlo.

Mons e Plzeň, due città che forse non tutti conoscono, ma l’importanza datagli con questo nuovo ruolo serve anche a questo, a far conoscere la ricchezza e la diversità della cultura dell’Europa. Noi di Blog di Lifestyle, attraverso la storia e gli eventi organizzati per l’occasione, vi portiamo alla scoperta della nuova capitale europea della cultura.

Credit photo: en.wikipedia.org
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Mons, bellissima cittadina medievale, è una cittadina della Vallonia, capoluogo della regione belga dell’Hainault. Situata a 70 km a sud-ovest della capitale Bruxelles e non così lontana dal confine con la Francia, Mons prende il nome dal termine latino che significa “monte”.

Il centro storico della città è dominato dalla Grand-Place: tra i vari cafè e i vari palazzi gotici che si trovano lì, il più maestoso è l’Hotel de Ville, il municipio costruito per volontà di Carlo il Temerario dal più famoso architetto del 400, Matheus de Layens.
Alla sua sinistra di trova la Scimmia del Grand Gard, famosissima “guardia” in ferro battuto, costruita nel 15esimo secolo. La Scimmia, secondo la leggenda, porterebbe fortuna a tutti coloro che le accarezzano la testa, ma solo con la mano sinistra.
Altro simbolo della città è il Beffroi, la torre campanaria in stile barocco con colonne, pilastri ed elementi decorativi in pieta azzurra. Di ben 87 metri di altezza, che suona le ore con le 49 campane del carillon. Costruita nel 1673, la torre è Patrimonio Mondiale dell’Unesco, insieme alle miniere neolitiche di Spiennes e al “Doudou”, la festa popolare annuale della Ducasse, la patrona di Mons.

Ma non è solo la città ad attirare turisti: anche i suoi dintorni sono molto affascinanti, a partire dalle miniere già citate sopra. Il sito minerario è la sede del Museo della Arti Contemporanee – MAC’s – importante perché riesce ad unire arte e archeologia industriale. Altro museo da visitare è il Pass di Frameries, sulle avventure scientifiche.
Non può mancare nemmeno la visita alla casa di Van Gogh a Cuesmes, dove ha vissuto dal 1879 al 1880 e dove ha cominciato a dipingere i suoi famosi paesaggi.
Mons, però, viene anche chiamata la piccola Versailles belga, grazie al suo Château de Beloeil, un castello, immerso in un enorme parco, in cui sono conservate collezioni di arti decorative e di arredi eleganti, che sono stati restaurati dopo il 1906, anno dell’incendio. Tra di essi spiccano la camera da letto con baldacchino di Maria Antonietta e una biblioteca in legno con 20mila libri.

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Questa bellissima città, tutta da scoprire, ha inaugurato il suo nuovo ruolo il 24 gennaio: più di 300 eventi, attività culturali ed artistiche, esposizioni e manifestazioni che accompagneranno Mons per 12 mesi. Tutti appuntamenti questi che vogliono far conoscere la cittadina belga, come si legge nel programma: “Vogliamo raccontare storie, iniziare dei viaggi, far brillare gli occhi… Passare con voi dall’altra parte dello specchio. Le grandi esposizioni saranno il luogo privilegiato a cui invitare stelle come Vincent van Gogh, Paul Verlaine, Saint Georges e qualche altro“.

Proprio a Van Gogh è dedicata la mostra “Van Gogh au Borinage. La naissance d’un artiste”, allestita al BAM, il Museo delle Belle Arti, che si può visitare fino al 17 maggio. Per la sua abitazione, trasformata in museo per l’occasione, ci si deve spostare a Cuesmes, appena fuori da Mons.
Altro evento da non perdere è la mostra su Verlaine, perché proprio a Mons passò alcuni anni in carcere.
Anche il centro medievale della città è allestito in modo molto particolare, con un labirinto di girasoli che fa parte del percorso di installazioni a cielo aperto Art en Ville & Parcours.
Inoltre, proprio per non farsi mancare niente, hanno aperto anche altri cinque musei, come il Memorial Mons, riguardo alla storia della regione nel periodo tra le due guerre mondiali.

Per quest’onore conferitogli, la città di Mons ha deciso anche di riconvertire i suoi luoghi e anche quelli nei dintorni, il tutto grazie alla collaborazione di Daniel Libediskind e Santiago Calatrava, due importanti architetti, di cui abbiamo il Centro congressi del primo e la stazione ferroviaria del secondo. Lo scopo? Quello di creare nuovi spazi e musei – come già visto sopra – per valorizzare ciò che la città ha da offrire, soprattutto i suoi luoghi Patrimonio dell’Unesco.

Credit photo: belgio.ilreporter.com
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Un programma, questo nato per il nuovo ruolo, che unisce passato, presente e futuro per far conoscere la magia e le caratteristiche fondamentali della città e dei suoi dintorni.