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Ieri sera, venerdì 19 febbraio, è stata data la notizia della morte del maestro Umberto Eco. Dalle 22.30 in poi, ora in cui la famiglia ha confermato, il triste avvenimento ha fatto il giro del mondo, soprattutto sui social, dove spopolano frasi, foto, citazioni, video e commenti dedicati ad un grande della storia italiana.

Non sono mancati gli omaggi di Bompiani, Giuliano Pisapia, Ezio Mauro, Gad Lerner, Roberto Saviano, Gene Gnocchi, Gianni Cuperlo, Ivan Scalfarotto, Stefano Bonaccini e Matteo Renzi, tutti uniti per commemorare un artista con la A maiuscola, che ha dato tanto alla cultura italiana e che sarà impossibile dimenticare.

Ciò che più stupisce, però, sono gli immensi messaggi lasciati da gente qualunque, letterati, studenti, professori o semplicemente lettori che si sono avvicinati al mondo della lettere anche grazie ai suoi libri, primo fra tutti “Il nome della rosa“, uno tra i maggiori best seller della letteratura del nostro paese.
Tra le frasi più celebri che circolano in rete e su Twitter, sul quale l’hashtag #UmbertoEco è primo tra le tendenze del giorno, ce n’è una in particolare: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito.. perché la lettura è un’immortalità all’indietro“.


I social network sono pieni di Umberto Eco, oggi, per celebrarlo il giorno successivo alla sua morte. E non solo qui in Italia, tutto il mondo gli rende omaggio: fanno da esempio le frasi dei suoi libri scritte in milioni di lingue in queste ore. Un autore talmente importante, Eco, che perfino i giornali di tutto il mondo parlano della sua scomparsa: lo ricordano il francese “Le Monde“, il britannico “The Guardian“, gli spagnoli “El Mundo” e “El Pais“, il tedesco “Die Welt” e perfino “New York Times“.

Umberto Eco è stato e sarà per sempre un grande maestro, che ci ha insegnato quanto è importante la letteratura, ma soprattutto la cultura in generale perché “i libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare“.