Credit: cosmopolitan.it

Che la musica faccia bene, non è una novità. Quanti di noi, dopo una giornata particolarmente difficile, o in seguito ad un momento triste, si è sentito subito meglio dopo aver ascoltato qualche canzone? Alcune poi sembrano proprio leggerti dentro, riportarti alla mente dei ricordi che quasi pensavi di non avere nemmeno più e provocarti emozioni profonde.
Ma quello che può sembrare una cosa semplice e comune, in realtà è il risultato di un meccanismo molto complesso. La scienza ci da delle conferme e, negli ultimi anni, sono sempre più numerose le ricerche sul rapporto stretto che lega musica e cervello.

La musica, definita l'”arte delle Muse“, esiste da moltissimi secoli, addirittura dall’epoca dell’homo sapiens. Nel corso degli anni sono cambiati i gusti e i generi, ma resta immutato il fatto che essa accompagni l’uomo per tutto l’arco della propria vita.
Alcuni scienziati sostengono che, quando si ascoltano delle canzoni, vengono attivate delle aree del cervello che riguardano il movimento, come se la musica fosse stata creata per aiutarci a muoverci insieme ed ad essere più altruisti e solidali.

credits: http://www.gianmariacomolli.it
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Oltre ad essere un’attività artistica, è anche, e soprattutto, una forma di comunicazione straordinaria, in grado di evocare e rinforzare le emozioni.
Un altro ambito studiato è infatti, quello che riguarda la relazione tra musica e linguaggio.
La prima pare addirittura in grado di influire sul nostro umore e sulla nostra fisiologia, in modo anche più efficace delle parole.
È molto importante ascoltare musica fin dalla tenera età. I bambini, anche i neonati, rispondono meglio alle melodie che al linguaggio verbale, in particolare quelle più dolci.

La scienza sostiene che, l’ascolto della musica, faciliti nel cervello, il rilascio di una sostanza chimica celebrale che dà piacere, la dopamina. Questa sostanza è la stessa che producono il cibo, il sesso e le droghe illegali.

Infine, troviamo studi interessanti anche per quanto riguarda la sanità. La musica viene spesso utilizzata anche come terapia.
La musicoterapia si rivela particolarmente utile nel caso di pazienti affetti da disturbi motori e da demenza. Essa, che attiva quasi tutte le aree del cervello, serve soprattutto a recuperare attività linguistiche e motrici. Quando si fa, o si ascolta musica, si mettono in azione regioni del cervello coinvolte nelle emozioni, nella conoscenza e nel movimento.

credits: http://www.scuoladimusicasesto.it
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In generale può portare benefici duraturi per il nostro stato d’animo e per il nostro corpo.
Ad esempio, contribuisce a ridurre l’ansia, la depressione, il dolore e a rafforzare le funzioni sociali.