Finisce – forse – il divario retributivo di genere: per la prima volta, le donne sotto i 40 anni che lavorano a tempo pieno guadagnano quasi lo stesso degli uomini.
Rispetto agli uomini, le donne di 30 anni guadagnavano l’11% in meno nel 1997, e solo l’1% in meno oggi.
I ministri affermano che il divario di retribuzione è in forte calo, addirittura “intorno allo zero”.
Per gli uomini di età compresa tra i 22 e i 29 anni il guadagnano è -0.3% rispetto alle donne.

I dati sono stati pubblicati sul dailymail inglese e lo scenario sembra portare più ottimismo del previsto. L’analisi economica ha rivelato come il gap remunerativo tra sessi si è drasticamente ridotto nell’ultimo decennio e le donne, già da tempo emancipate e con gli stessi diritti-doveri del genere maschile, hanno portato la loro busta paga a un livello quasi pari a quello dei loro colleghi uomini.
Diciassette anni fa, una donna sulla trentina, con un lavoro a tempo pieno, guadagnava l’11% in meno di un uomo. Oggi il divario è solo dell’1%.

Il famigerato gap retributivo della Gran Bretagna ora esiste solo se vengono inclusi nei calcoli economici i lavoratori a tempo parziale; i dati appartengono al Dipartimento per la Cultura, Media e Sport.

Maria Miller, madre di tre bambini, ha detto che molte lavoratrici part-time sono “altrettanto efficaci”, come le loro colleghe a tempo pieno. Addirittura “più efficaci!”.
Il ministro per le uguaglianze Miller ha attaccato la cultura del lavoro della Gran Bretagna che costringe le donne a occupare posti a tempo determinato e part-time durante il periodo di maternità.
“Questo penalizza le donne, madri e badanti in particolare. Ma penalizza anche la nostra economia quando così tanto talento viene soppresso da atteggiamenti e pratiche obsolete”, ha commentato.

Le donne di età compresa tra i 18 e 21, lavoratrici a tempo pieno, guadagnano 1,4% in meno degli uomini, scendendo all’1% in età compresa tra 30 e 39. Per quelle di età compresa tra 22 a 29, il guadagno è dello 0,3% superiore rispetto a quello degli uomini.

Il DCMS ha detto che il fatto che il divario salariale si sia praticamente estinto, è perché più donne stanno andando all’università e “hanno innalzato le loro aspettative e i loro obiettivi”.

Attualmente uno su cinque direttori di FTSE sono donne, contro uno su otto del 2011.
I dati si basano sulla retribuzione media oraria di guadagno di uomini e donne, come rilevato dall’Ufficio per le statistiche nazionali.