I cani vengono generalmente visti come animali dal fare giocoso, sempre entusiasti circa tutto quanto li circonda: tuttavia, una recente ricerca ha messo in luce che alcuni esemplari canini sono nettamente più pessimisti di altri. Nel corso dei test, ai cani sono stati fatti ascoltare due suoni,l’uno indicante il fatto che avrebbero avuto dell’acqua, l’altro che gli sarebbe stato dato del latte: i cani pessimisti, però, non rispondevano al segnale del latte, un atteggiamento che lascia intuire che questi pensavano, in effetti, che non sarebbero mai riusciti ad ottenere il latte.

Ai cani presi in esame è stato insegnato ad associare a due suoni diversi, che differivano di due ottave, rispettivamente una ciotola di latte e una d’acqua: una volta imparato a distinguere tra i due, i cani sono stati esposti ad altri suoni meno distinguibili. Se i cani rispondevano, per i ricercatori erano ottimisti, perché presumibilmente si aspettavano che qualcosa di bello comunque accadesse: i più ottimisti, addirittura, rispondevano alla maggioranza dei segnali, anche quelli emessi prima di offrirgli l’acqua. Quelli che invece non davano risposta sono stati classificati come pessimisti: privi di qualsiasi cenno di entusiasmo, questi saranno giunti con tutta probabilità alla conclusione che avrebbero ottenuto soltanto dell’acqua.

I cani pessimisti, inoltre, sono apparsi essere molto più stressati degli altri nel momento in cui non riuscivano in un compito dato loro: latravano e camminavano avanti e indietro, evitando di ripetere quanto gli era stato chiesto di fare. In questo senso, la ricerca potrebbe aiutare a selezionare la tipologia di cani adatta a determinati impieghi lavorativi: un cane pessimista, che d’abitudine evita i rischi, sarebbe perfetto come guida, mentre un esemplare più cocciuto potrebbe essere più d’aiuto alla polizia. Ad ogni modo, il pessimismo nei cani non implica per forza la loro infelicità: si tratta di esemplari che sono semplicemente soddisfatti dello stato di cose presente e che, perciò, hanno bisogno di una spinta in più quando bisogna provare qualcosa di nuovo.