Credit: doctorshangout.com

Tanti di noi conoscono bene la famosa regola dei tre secondi (anche nota come regola dei dieci o dei cinque secondi), quella secondo cui, cioè, se un cibo cade accidentalmente a terra basta recuperarlo tempestivamente e pulirlo sommariamente per poter continuare a gustarlo senza preoccuparsi di eventuali batteri.

Tuttavia, una nuova ricerca ha rivelato che questo tipo di pratica non è tanto igienica quanto ci piacerebbe credere.

Gli studiosi sostengono che siamo più di uno su tre a rischiare grosso nel mangiare il cibo caduto per terra, dal momento che i batteri attecchiscono alle pareti dei cibi in maniera praticamente istantanea: il che significa che molti di noi potrebbero ingerire, nella loro innocenza, pericolosi batteri quali quelli dell’Escherichia coli o quelli della Salmonella.

La ricerca, sostenuta dall’azienda di tecnologia delle pulizie Kärcher, ha riscontrato che il 37% di noi mangerebbe tranquillamene cibo appena caduto sul pavimento della cucina, così come il 38% di noi è convinto che il pavimento del proprio soggiorno sia talmente pulito da poterlo leccare di gusto.

Lo studio ha anche rilevato che il 49% di noi utilizza soltanto la scopa per pulire e che il 43% si affida esclusivamente ai deodoranti per ambienti, che chiaramente sono entrambi metodi insufficienti a garantire l’eliminazione dei batteri.

Un altro 59% ha asserito di attendere l’apparizione di segni di sporco evidente prima di cominciare a pulire, mentre un buon 27% ha ammesso di aspettare l’insorgere di cattivo odore prima di prendere provvedimenti.

La dottoressa igienista Lisa Ackerley, dal canto suo, ci mette in guardia: gli “assassini silenziosi” presenti a casa nostra possono moltiplicarsi dal singolo batterio fino a diversi milioni nell’arco di sole 7 ore. Nella sua intervista al Daily Mail, ha ammonito così i lettori: “Piccoli ma ricorrenti servizi domestici sono decisamente più importanti delle grandi pulizie di primavera che arrivano una volta all’anno“.

Batteri e virus non possono essere visti né sentiti con l’olfatto, ma vengono distrutti facilmente grazie alle alte temperature: perciò la pulizia col vapore è perfetta“.

La regola dei tre secondi, peraltro, già era stata rigettata dal National Health Service britannico. Il Dottor Ronald Cutler, microbiologo presso la Queen Mary University, ha riferito: “La regola dei tre secondi ha un effetto minimo rispetto alla quantità ingente di batteri che si possono prendere a contatto con una superficie altamente contaminata. Mettiamola così: se qualcosa da mangiare vi cade per terra, che sia nella vostra cucina o sul marciapiede, mettetelo in un cestino dell’immondizia invece che nella vostra bocca“.