Non prendiamoci in giro, questo studio è sicuramente stato condotto da uomini. Perché nessuna donna avrebbe mai accettato un risultato simile, piuttosto avrebbe provato e riprovato, cambiato e ricambiato rappresentanti e se fosse stato necessario avrebbe falsato i test.

A parte gli scherzi, gli scienziati dell’Institute of Psychiatry e del King’s College di Londra rivelano che la lunghezza media del pene in erezione è di 13,12 centimetri, e di 9,16 a riposo. Per quanto riguarda la circonferenza, la media è di 11,66 centimetri in erezione e 9,31 a riposo.

Ora, voi uomini vi sentirete tutti sollevati e infatti l’intenzione dello studio era proprio quello di tranquillizzare chi soffre della cosiddetta ‘ansia da pene piccolo’ sulle proprie dimensioni. Ma noi donne lo siamo molto meno. Anzi, l’ansia adesso è venuta a noi. Nel corso degli anni, le nostre aspettative si sono anche abbassate parecchio, ma insomma, non crediamo di pretendere poi troppo. Prima di questo studio, almeno, la lunghezza media era di 15 cm. Non sono molto ma vi assicuriamo che 2 centimetri possono fare la differenza.

E non provate neanche a dire che “la lunghezza non conta, ma conta come lo usi” perché non si spiegherebbe il motivo per cui voi stessi stareste sempre con un centimetro da cucito in mano che fareste invidia anche alla sarta di Kim Kardashian. Non ci credete neanche voi alla favola che “se lo sai usare anche 10 cm bastano” e vorreste convincere noi?
La competizione negli spogliatoi del calcetto e quella con il Rocco nazionale non avrebbero senso se effettivamente la misura del pipino non fosse importante.
Chè poi devi anche saperlo usare è assodato. Puoi avere 30 centimetri ma non sapere neanche da dove iniziare e sarebbero assolutamente sprecati.

Non vogliamo passare come eterne incontentabili ma l’analisi ha preso in considerazione 17 studi per un totale di 15.500 rappresentanti del ‘sesso forte’ e le lunghezze variano da 4,8 centimetri a 21,2 cm in erezione. Siamo un po’ preoccupate. Semplicemente ci stavamo interrogando sulla logistica della situazione. La domanda sorge spontanea: ma come fanno a non perderlo?

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Considerando che si tratta del primo lavoro scientifico con analisi sistematica delle misure maschili, David Veale, uno degli autori, sottolinea: “Pensiamo che questi grafici potranno aiutare i medici a rassicurare la gran parte degli uomini sul fatto che il loro pene rientra nella media. Li useremo anche per testare la discrepanza fra ciò che gli uomini pensano e la realtà”. Ne vedremo delle belle, a quel punto. Quanti megalomani con uno stuzzicadenti nelle mutande dovranno fare i conti con la dura realtà.