Gli uomini sono “single per scelta“, delle fanciulle che inorridite li circondano. Le donne sono “single per scelta” propria, perché sono oggettivamente circondate da morti di patata. Così la vasta fetta di popolazione che non riesce ad accasarsi, seppur temporaneamente, in un idilliaco sinolo, dà la colpa alle scelte mie, tue, sue, nostre, vostre e così via.

Ma fortunatamente è arrivata l’Università di Pechino, con una ricerca, a dare una pacca sulla spalla ai “forever alone”. Una pacca dai risvolti drammatici, dal momento che, a quanto pare, la predisposizione a non avere relazioni sembra risiedere nel Dna. Secondo lo studio, chi ha nella propria sequenza genica il 5-HTA1 produce meno serotonina nel cervello, la sostanza responsabile del buon umore e della socievolezza.

Insomma, con meno serotonina in circolo si ha l’acidità degli agrumi di Sicilia e così il sesso opposto, ma anche quello che non si oppone, mania tiene le dovute distanze pretendendo di rimanere basico.

600 sono stati gli studenti universitari analizzati, per cercare il gene, disponibile in due versioni differenti. Quelli con la versione ‘G‘ hanno più probabilità di restare single rispetto a quelli con la versione ‘C‘. Circa il 60 per cento dei testati, infatti, non avevano un rapporto, rispetto al 50 per cento di quelli nel gruppo ‘C’. Da una lettera dell’alfabeto, ironizzando, dipende la nostra singletudine, secondo la scienza.

Niente più scuse: ormai single per scelta ha la stessa valenza di “basso per scelta”. Ora vi è solo un’unica cruda e amara verità: si è “single per scienza