È qualcosa di davvero incredibile e il chirurgo italiano Sergio Canavero ritiene di riuscire a esserne in grado di farlo tra soli due anni: il primo trapianto di testa nella storia della medicina verrà realizzato nel 2017. A fare ‘da cavia’ sarà Valery Spiridonov, un programmatore informatico affetto da una particolare atrofia spinale muscolare chiamata la malattia di Werdnig-Hoffman: il suo cervello è completamente intatto, ma a causa di questa patologia degenerativa non gli resta molto da vivere. Perciò, dopo qualche incontro col dottor Canavero su Skype, e non avendo niente da perdere, Valery ha accettato di farsi trapiantare la testa su di un altro corpo sano, dal cervello clinicamente morto.

La testa verrà trapiantata sul corpo del donatore grazie all’uso di una ‘colla’ a base di glicole polietilenico, messa a punto proprio da Canavero. Dopo l’operazione, Spiridonov verrà tenuto per un mese in coma farmacologico, così da poter immobilizzare i muscoli del collo mentre gli elettrodi favoriscono la rigenerazione delle connessioni nervose e la fusione del midollo spinale. Se il trapianto dovesse riuscire, il paziente sarebbe successivamente in grado di muoversi, ma anche di parlare con la sua propria voce e di vedere il suo stesso volto. Soltanto dopo un anno di fisioterapia, però, sarà in grado di alzarsi del tutto. L’operazione, della durata di circa 36 ore, costerà – si dice – intorno ai 10 milioni di dollari.

L’annuncio del trapianto ha letteralmente spiazzato la comunità scientifica: molti ritengono infatti che una simile operazione nel 2017 sia pura fantascienza. “Non lo auguro a nessuno, né permetterei mai a qualcuno di farlo a me – ha affermato il Presidente eletto dell’American Association for Neurological Surgeons Hunt Batjer – Certe cose sono peggio della morte“. Il primo trapianto di testa, del resto, fu tentato su una scimmia non più di 40 anni fa, portando alla morte dell’animale nel giro di pochi giorni.