Credits: Vegan Chalk Challenge 'Il veganismo non è una dieta, è un risveglio'

Misteriosi messaggi stanno apparendo in luoghi pubblici di tutto il mondo: sono scritti in gesso e sono sempre positivi. Alcuni sono enormi, elaborati e artistici, altri semplici e diretti. Ma tutti sono focalizzati su di un solo argomento: il veganismo. “La pace comincia dal tuo piatto, diventa vegano” si legge su di un marciapiede in Sud Africa. “Diventa vegano per la vita degli animali e per la felicità di tutto il mondo“, recita un’altra a Castle Rock in Colorado.

Dall’Australia al Messico, passando per l’India e per la Germania, questi messaggi pro-vegan stanno proliferando ovunque, ma da dove sono partiti? Pare che l’idea per la campagna sia stata di un vegano di Raleigh in North Carolina, James DeAlto: “Avevo questa domanda che continuava ad assillarmi: ‘Cos’altro posso fare?’ – spiega l’attivista e videomaker americano – Così, un giorno, mentre passeggiavo col mio cane ho pensato: ‘C’è dell’asfalto qui. Perché non scriverci un messaggio?’. Avrebbe continuato ad essere visibile il giorno dopo, ma anche una settimana dopo, in modo da essere letto da sempre più gente. E poi, ho pensato che ci sarebbero potute essere anche altre persone che sarebbero state d’accordo a farlo anche loro“.

È stato così che la campagna Vegan Chalk Challenge ha visto la luce come evento Facebook nel Settembre del 2015: ad aderirvi, più di 1.200 persone, che hanno cominciato a bombardare la posta privata di James con le foto scattate ai messaggi scritti in gesso sugli asfalti di parcheggi, strade, luoghi pubblici. Quelle postate sulla pagina ufficiale riportano anche l’hashtag #VeganChalkChallenge.

L’obiettivo dell’iniziativa, secondo DeAlto, consiste principalmente nel divulgare consapevolezza e nel “ricordare alle persone che la parola con la V esiste eccome“, ma in un modo che non dev’essere per forza considerato invasivo o offensivo nei confronti dei carnivori. “Non è affatto una gara“, puntualizza James. “Anche distribuendo volantini, puoi essere considerato come qualcuno che vuole costringere gli altri a fare cose che non vogliono. Con questi messaggi, le persone hanno l’opportunità di scegliere se fermarsi e dare considerazione al messaggio o semplicemente continuare dritto per la propria strada. Chiunque abbia scritto un messaggio, poi, non è neanche più lì quando viene letto dagli altri: così non c’è nessun pregiudizio legato alle apparenze o alle impressioni che una persona può suscitare in un’altra“.

E, visto che il gesso è comunemente associato all’infanzia, DeAlto si augura che soprattutto i bambini vengano attratti da questi messaggi e, di conseguenza, entrino in contatto con l’idea di veganismo. Stando alla sua esperienza diretta, i piccoli hanno sempre cominciato a giocare al gioco della campana mentre scriveva i messaggi in gesso sull’asfalto.

Un risvolto inaspettato, invece, è stato notare quanto edificanti questi messaggi siano risultati per gli altri vegani. “Non è sempre facile essere vegani e c’è ancora un certo stigma che ne consegue, perciò spesso la gente si sente etichettata“, continua James, nel commentare come gli altri vegani abbiano espresso la loro entustiastica approvazione vedendo i messaggi scritti per strada.

All’oggi, con una nuova campagna lanciata per il 2016, DeAlto si augura che i vegani in tutto il mondo si procurino una scatola di gessetti e si mettano all’opera. “I vegani sono così impegnati nell’astenersi dal far male agli animali, perché non potrebbero impegnarsi nel diffondere e promuovere il veganismo?” si chiede l’attivista. “Mi piace l’idea di intraprendere un’azione collettiva. È un modo gioioso e colorato di divulgare un messaggio di pace, d’amore e di non violenza“.

Finora, le persone che hanno aderito alla nuova chiamata di ‘gessattivismo’ di DeAlto sono quasi un migliaio: le foto dei loro messaggi apparsi in tutto il mondo vengono regolarmente pubblicate sulla pagina ufficiale del Vegan Chalk Challenge su Facebook. Cosa aspettate a cliccare ‘mi piace’ e a condividere i vostri slogan?